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Notiziario Marketpress di
Lunedě 25 Novembre 2013 |
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RIFORME: CON PROVINCE STAZIONI APPALTANTI UNICHE 30 MILIARDI DI RISPARMIO SAITTA: “PRESENTATO UN EMENDAMENTO ALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI”
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Roma, 25 novembre 2013 - “L’economista Gustavo Piga ieri ci ha spiegato che riorganizzare le oltre 10 mila stazioni appaltanti esistenti e unificarle nelle 107 Province produrrebbe un risparmio di oltre 32 miliardi di euro, il 2% del Pil, il 21% della spesa pubblica, e senza toccare un posto di lavoro. Un Paese che vuole avviare davvero un’operazione di cancellazione degli sprechi e di efficientamento della spesa non puň trascurare queste cifre”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, annunciando la presentazione di un emendamento al Disegno di Legge sulle Province e le Cittŕ metropolitane. “Come ha sottolineato il Prof. Piga, razionalizzare le stazioni appaltanti sarebbe strategico per operare quella gestione degli sprechi cui si appresta a lavorare il Commissario per la spending review Carlo Cottarelli. Centralizzare il tutto a livello statale avrebbe un effetto territoriale perverso mentre le Regioni, che sono forti dal punto di vista della legislazione e programmazione, non possono gestire funzioni amministrative operative. Parcellizzare sui Comuni, poi, non produrrebbe alcun effetto in termini di economia di scala. Le Province invece dispongono di uffici tecnici altamente qualificati che giŕ operano nella gestione degli appalti a livello territoriale e a supporto dei Comuni, come succede per esempio con i contratti dei global service per la gestione delle scuole. Si tratterebbe di costituire 107 stazioni appaltanti, tra l’altro facilmente controllabili dalle 107 Ragionerie periferiche, capaci di esaltare le piccole e medie imprese locali. Siamo certi che la Commissione Affari Costituzionali che sta lavorando con molta attenzione al Disegno di legge del Governo e che dovrŕ stabilire quali funzioni assegnare alle Province, vorrŕ accogliere questa nostra proposta, dimostrando che la volontŕ politica che detta la riforma non č quella di rispondere a slogan ma di riorganizzare davvero al meglio l’amministrazione del Paese”. |
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