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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Novembre 2013
 
   
  FVG, CINEMA: SERRACCHIANI, E´ FORMIDABILE PROMOZIONE DEL TERRITORIO

 
   
   Trieste, 26 novembre 2013 - "In Friuli Venezia Giulia il cinema è un´industria che crea occupazione e investe sul territorio e quindi continueremo a intervenire, dal punto di vista normativo e delle risorse". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Trieste assieme al regista Alberto Fasulo, vincitore con il film "Tir" del Marc´aurelio d´Oro al Festival di Roma. Confermando l´appoggio della Regione allo sviluppo di un settore che sta dando grandi soddisfazioni al territorio, Serracchiani ha sottolineato che "il cinema rientra a pieno titolo nell´ambito del sistema della conoscenza del Friuli Venezia Giulia, ma è anche un volano di economia che stiamo cercando di rafforzare. Le produzioni cinematografiche - ha aggiunto - sono anche un formidabile veicolo di promozione del territorio, come ci ha confermato pochi giorni fa Gabriele Salvatores, quando ha dato di Trieste una definizione, per me bellissima, di città mai scontata e che continua a riscoprirsi". All´incontro hanno partecipato anche Federico Poilucci, presidente di Film Commission Fvg, Paolo Vidali, direttore del Fondo Audiovisivo Fvg, e Sabrina Baracetti della Tucker Film. Vidali ha ricordato il lavoro e l´impegno che sono dietro ad un anno fortunato per il Friuli Venezia Giulia in forza dei risultati ottenuti (il premio del pubblico dato al film "Zoran, il mio nipote scemo" durante la settimana della critica al Festival di Venezia, la vittoria di "Tir", tra gli altri), affermando che "tutto ciò è accaduto perché in questa regione nel 2006 è stata varata una legge innovativa e ben fatta". Fasulo ha dedicato il premio vinto da Tir "a tutti coloro che lottano per un sogno" ed ha auspicato che questo film "sul paradosso di un lavoro che ti porta a vivere lontano dalle persone care per cui, in fondo, stai lavorando, serva a tutti noi a cambiare punto di vista e a comprendere quanto sia difficile e senza radici la vita dei camionisti".  
   
 

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