Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 26 Novembre 2013
 
   
  A FUTURE FORUM, ROSSANO ERCOLINI DEL CENTRO DI RICERCA RIFIUTI ZERO

 
   
  Udine, 26 novembre 2013 - «Quello che oggi non è riciclabile o computabile è un fallimento di progettazione. Le imprese devono dare una mano, con la mediazione degli amministratori politici» «Il futuro ambientale è nelle mani delle comunità» Per Rossano Ercolini del Centro di Ricerca Rifiuti Zero il futuro del tema “rifiuti” è nelle mani dei cittadini e della loro consapevolezza, non è centrato sulle tecnologie, che sono già a livello elevato. Un futuro senza rifiuti è possibile? Certo che sì, è doveroso, «perché ce lo chiede anche l’economia, non lo vogliono più solo l’ecologia e la sostenibilità». Ne è convinto Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 - il “Nobel” per l’ambiente, che ne ha discusso assieme ad Antonello Caporale, giornalista de Il Fatto Quotidiano, da sempre attento alle tematiche di carattere ambientale all´incontro tenutosi alla Sala Economia della Camera di Commercio in occasione di Future Forum, manifestazione sul futuro che si terrà a Udine fino al 29 novembre. Con questo appuntamento si è chiusa la settimana che la rassegna ha dedicato alle città, mentre la prossima - la quinta e ultima - sarà sulla natura e la scienza - a cura di Michele Morgante -. La discussione ha preso spunto dall’esperienza di Ercolini, per anni sindaco di Capannori - in provincia di Lucca -, cittadina simbolo della raccolta differenziata in Italia. I successi ottenuti in questo settore, a partire dal 1994, hanno permesso di raggiungere al centro toscano encomiabili livelli di raccolta differenziata (82% con una popolazione di 42.000 abitanti) e hanno consentito alla sua organizzazione, il Centro di Ricerca Rifiuti Zero, di diffondere le buone pratiche individuate a Capannori in 117 comuni in tutta Europa. Per Ercolini, per arrivare a un futuro "senza rifiuti", per come li intendiamo oggi, «va affrettato il passo. Tutti gli osservatori si stanno preparando alla raw material scarcity, alla carenza di materie prime. Le economie che vogliono mantenere un tessuto manifatturiero avranno bisogno di estrarre dal cassonetto metalli, fibre cellulose, polimeri plastici, praticamente tutti i materiali. Dobbiamo scegliere, il futuro è nelle nostre mani, se recuperiamo abbiamo preziose risorse, se mischiamo tutto assieme avremo la dissipazione di risorse e questo non ci sarà perdonato, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che come possibilità di uscita dalla crisi». Per arrivare a questo obiettivo è necessario esserne consapevoli. «Bisogna, prima di tutto, prendere coscienza, non sprecare tempo, rifiuti zero e spreco di tempo zero, gli autobus non passano tutti i giorni, l´Italia dev´essere al passo con i tempi. Il 70/80% dei problemi lo risolvono le Comunità e la raccolta differenziata, il 20% lo devono risolvere le produzioni, i produttori. Quello che oggi non è riciclabile o computabile è un fallimento di progettazione. Le imprese devono dare una mano, con la mediazione degli amministratori politici, per realizzare cose in questo senso. Già oggi siamo in grado di riciclare anche la plastica eterogenea, non solo i polimeri più preziosi, quelli omogenei. E´ una sfida in cui però il centro torna a essere la comunità, la tecnologia ha un ruolo, ma è subordinato al primato dell´organizzazione della comunità. Le tecnologie hanno ruolo marginale, secondario. Il cambiamento epocale è rappresentato dalla comunità». Per Antonello Caporale, che ha introdotto Ercolini, «è possibile un futuro in questo senso, il nostro grande problema è che guardiamo solo al presente, al qui e ora, e non guardiamo al futuro. Anni fa scrissi un libro che si chiama “Mediocri.” Il mediocre non è un fesso, è colui che pende e appende la mano a una corda e attende che gli altri la tirino. Guarda a qui, all´oggi, e del domani se ne frega. Il talentuoso invece dice che ogni idea debba guardare al domani. La forma più idiota di vivere è quelle senza passione, senza talento».  
   
 

<<BACK