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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Novembre 2013
 
   
  UDINE - FUTURE FORUM: VERSO LE “CITTÀ DEL BUON SENSO”

 
   
  Udine, 26 novembre 2013 - Centri storici sempre più integrati con l´intera città e attrattivi, in grado di garantire nuovi servizi, grazie alle tecnologie e a un’attenzione marcata alla sostenibilità. In Confcommercio, a Tavagnacco, il Future Forum 2013 ha proseguito la discussione sul futuro delle città con un secondo appuntamento dedicato proprio ai centri storici, che si è avviato alle 11.30 con la partecipazione dell’assessore all’innovazione del Comune di Udine Gabriele Giacomini, di Claudio Cipollini, presidente di Italia 2020, Angelo Patrizio, responsabile Confcommercio per l’urbanistica e la progettazione urbana, e Andrea Tonello, professore aggregato all’Università di Udine e presidente di Witikee, che ha presentato il progetto Estamos, in grado di integrare tecnologie, sostenibilità e mobilità per una nuova città. A introdurre i lavori, Alessandro Verona, architetto e presidente dell’associazione culturale vicino/lontano, che ha anche presentato le esperienze di due imprenditori, Leonardo Piccoli di Kronos immobiliare e presidente Fiaip, e Andrea Cumini, anche rappresentante dell’associazione dei commercianti, che hanno portato idee e spunti di riflessione da veri “protagonisti” della vita e dell’economia cittadina. Ha chiuso i lavori il vicepresidente provinciale dell’Ascom Luciano Snidar. "Investire sul futuro significa soprattutto investire nelle nostre città – ha esordito Cipollini - che ormai stanno diventando reti di centri storici, una vera e propria ´foresta urbana´, con una complessità di aspetti per cui è necessario un approccio sistemico e integrato, la partecipazione sempre più attiva di tutti i cittadini alle scelte della pubblica amministrazione, senza dimenticare l’aspetto della creatività e della cultura". Come fare per ripensare i centri storici in un’ottica di prospettiva, dunque? Per Cipollini, è d’aiuto seguire alcune parole chiave. “Sostenibilità” innanzitutto, perché dobbiamo gestire le città perseguendo la sostenibilità dal punto di vista sociale, economico e ambientale. “Identità”, "che non è tanto quella del passato, ma l’identità che vogliamo avere in futuro", ha precisato Cipollini; “sistematicità” nella gestione delle problematiche del centro storico, mettendo cioè a sistema ogni aspetto, dai parcheggi alla scuola alle attività produttive alla mobilità; “gestione” di progetti che non siano fini a se stessi ma siano pensati per essere gestiti nel futuro; e ancora “sperimentazione”, che porti a cambiamenti delle norme e cambiamenti culturali nei meccanismi di gestione delle città; infine “governance e partecipazione”, una governance che non dev’essere più settoriale, ma globale, per fasce d’interesse, che dev’essere un modo innovativo e partecipato di riorganizzare le città condividendo valori fra pubblica amministrazione, economia, associazionismo, per un progresso sostenibile che come base «non deve avere fondi, quanto la volontà vera di cambiare». D’accordo anche Angelo Patrizio, che ha sottolineato come molto spesso oggi ci sia "troppa attenzione ai grandi progetti, mentre manchi l’attenzione all’urbanistica ´dell’ultimo miglio´. C’è invece bisogno – ha detto – di architetti e urbanisti con atteggiamento da regista, che abbiano cura della città nella sua interezza, integrando mobilità urbana e rurale, competitività delle imprese, cultura e turismo, agenda digitale...". Proprio come sta avvenendo nei progetti Urbanpro, previsti – ma ancora poco sfruttati, nonostante in questo caso di risorse ce ne sia – dal “Patto per le città” sottoscritto da Confcommercio, Consiglio nazionale degli architetti, Ance e Unioncamere per rivitalizzare i centri urbani. E sulla mobilità sostenibile si è soffermato in particolare il professor Tonello, nel presentare Estamos, progetto che implica un approccio olistico e multidisciplinare alla città del futuro, che deve "mettere insieme vari comparti, ponendo al centro esperti di Scienze del comportamento e delle relazioni sociali per armonizzare le competenze delle scienze urbanistiche e quelle dell’Ict". Di qui Estamos, realizzato proprio dal team diretto dal professore dell’Ateneo udinese, con il supporto della Regione e tanti partner. Un progetto che parte dall’auto elettrica e dall’ottimizzazione delle sue prestazioni, della sua autonomia e della sua sicurezza, per arrivare a un collegamento completo con il mondo circostante, non solo con la viabilità ma anche con gli esercizi commerciali, i servizi, gli aspetti culturali della città. Un progetto incentivante per vivere in modo innovativo il centro urbano, puntando sulle nuove tecnologie e garantendo sostenibilità, che va inserito in una pianificazione completa e intelligente della città del futuro. Come l’ha chiamata Tonello, la "città del buon senso".  
   
 

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