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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Novembre 2013
 
   
  BOLZANO: PATTO GENERAZIONALE, FIRMATO L´ACCORDO CON I SINDACATI

 
   
  Bolzano, 27 novembre 2013 -Il patto generazionale consiste nell´opportunità offerta ai lavoratori e alle lavoratrici di età superiore ai 60 anni, o che si trovano a tre anni dalla pensione, di ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro per favorire l´inserimento dei giovani. Il tutto con una decurtazione dello stipendio, ma senza alcun taglio sui contributi pensionistici, che saranno tarati sulla retribuzione "piena". La differenza, infatti, sarà a carico del datore di lavoro, il quale sarà obbligato a investire i fondi risparmiati per coprire i costi relativi all´assunzione di giovani disoccupati e persone appartenenti ad altre categorie. Il provvedimento riguarderà non solo il personale dell´amministrazione provinciale, ma anche dei Comuni, delle Comunità comprensoriali, delle case di riposo, dell´Azienda sanitaria, dell´Ipes, delle aziende di soggiorno di Bolzano e Merano, e del personale insegnante delle scuole. L´accordo quadro prevede la possibilità di una riduzione dell´orario di lavoro compresa tra il 25% e il 50% del totale: con i soldi risparmiati sugli stipendi verrà creato un fondo ad hoc, con l´obbligo di utilizzarlo per l´assunzione di giovani under 35 non occupati, oppure di altre particolari categorie di lavoratori. Il 26 novembre i sindacati del pubblico impiego Cgil/agb, Sgbcisl, Asgb, Uil/sgk e Gs hanno sottoscritto l´accordo assieme all´assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo, al direttore della Ripartizione personale Engelbert Schaller, e al presidente dell´Agenzia per le contrattazioni collettive Anton Geiser. Si tratta di un´integrazione al contratto collettivo di intercomparto, che rappresenta una sorta di accordo-quadro all´interno del quale si dovranno muovere i singoli comparti della pubblica amministrazione per la concreta applicazione del patto. "Dobbiamo incentivare un ricambio generazionale nel mondo del lavoro - sottolinea l´assessore Roberto Bizzo - per dare concrete prospettive occupazionali ai tanti giovani che oggi devono fare i conti con la precarietà e la mancanza di sicurezze. L´idea è di coinvolgere in futuro anche il settore privato, ma era giusto che il progetto partisse innanzitutto dalla pubblica amministrazione".  
   
 

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