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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Novembre 2013
 
   
  FUSIONE COMUNI: SÌ DEL CONSIGLIO REGIONALE A REFERENDUM PER LONGARONE (BL) E CIVITANOVA POLESINE (RO): PASSI CONCRETI NELL’ATTUAZIONE DI UNA GRANDE RIFORMA

 
   
   Venezia, 27 novembre 2013 - Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità i disegni di legge di iniziativa della Giunta, presentati dall’assessore agli Enti locali, Roberto Ciambetti, relativi all’istituzione di due nuove realtà amministrative derivanti dalla fusione di Comuni nel bellunese e nel rodigino: nel primo caso a volersi fondere sono Longarone e Castellavazzo; nel secondo sono Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo a voler dar vita al nuovo Comune di Civitanova Polesine. “Ci eravamo impegnati – evidenzia Ciambetti – ad attuare con sollecitudine e concretezza quel disegno di riordino territoriale del Veneto, puntando alla semplificazione dei livelli di governance e all’incremento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa degli Enti locali. E, un passo alla volta, ma con grande decisione, stiamo realizzando questa riforma che porterà notevoli benefici alle popolazioni interessate dai processi di fusione”. Ricordando che la legge veneta in materia di riordino è stata presa a modello da altre Regioni, Ciambetti sottolinea che anche le iniziative di Longarone e Civitanova Polesine – così come quelle di Quero e Vas (Bl), che ha già celebrato il suo referendum, e di Lia Piave (Tv), che ha già incassato il giudizio di meritevolezza di palazzo Ferro Fini – nascono ‘dal basso’, cioè dalle comunità locali che hanno autonomamente deciso di promuovere i percorsi di aggregazione, a cui hanno aderito ufficialmente con propri atti deliberativi i rispettivi Comuni. “La strada della fusione – aggiunge l’assessore – consentirà alle amministrazioni di utilizzare risorse aggiuntive derivanti dai risparmi di spesa, dalla riduzione degli apparati politici e dai maggiori trasferimenti statali, senza intaccare minimamente i servizi fino a oggi erogati: verranno ridotte le spese “ripetitive” e il nuovo Comune unico potrà godere dell’esenzione dai vincoli del patto di stabilità per un periodo di due anni”. “Tutto questo – conclude Ciambetti – garantendo adeguate forme di rappresentanza attraverso le municipalità e senza che siano messe in alcun modo in discussione identità e radici delle diverse componenti del nuovo Comune”. Dopo il voto con il quale oggi il Consiglio regionale ha ritenuto meritevole di prosecuzione l’iter legislativo dei progetti di legge, dovranno essere fissate le date dei due referendum consultivi e se gli elettori diranno ‘sì’ alle fusioni, il Consiglio regionale sarà chiamato successivamente ad approvare definitivamente le leggi istitutive dei nuovi Comuni.  
   
 

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