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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Novembre 2013
 
   
  REGGIO EMILIA - CONGIUNTURA DEL MANIFATTURIERO, RIPARTE LŽEXPORT

 
   
  Reggio Emilia, 28 novembre 2013 - Rallenta la velocità di caduta della produzione del manifatturiero reggiano. E’ questa la prima indicazione che emerge dai risultati della periodica indagine congiunturale condotta dal sistema camerale per il terzo trimestre 2013 ed analizzata dallŽufficio Studi della Camera di Commercio. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la produzione registra infatti una contrazione del 2,6% dei volumi a fronte del -5,6% del 2° trimestre e del -4,4% del 1° trimestre. Una riduzione del calo che si osserva con analoga intensità sia per quanto riguarda il fatturato che gli ordini che, dopo il -5,2% e il -5,9% del trimestre precedente, si attesta rispettivamente al -2,5% e al -2,8%. Il rallentamento della caduta è ancora una volta da ascrivere alla ripresa e al buon andamento dei mercati internazionali. Gli ordini dallŽestero, dopo il +1,8% registrato nel secondo trimestre, risultano infatti aumentati, sempre in ragione dŽanno, del 4%. Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si è così assestato intorno alle sette settimane di produzione assicurata e lŽ utilizzo degli impianti rimane confermato, per il secondo trimestre consecutivo, sullŽ82,6% dellŽintera capacità produttiva. Se si fissa lŽattenzione sulla classe dimensionale delle imprese, il maggior contributo alla frenata della caduta è dovuto alle aziende di medie dimensioni - da 10 a 49 dipendenti - per le quali la contrazione tendenziale della produzione (cioè rispetto allo stesso periodo dellŽanno precedente) scende dal -8,3% del secondo trimestre al -3,3% del terzo. Fra i settori, si registrano aumenti dei volumi produttivi per il ceramico e lŽalimentare, mentre per gli altri (abbigliamento, metalmeccanico, elettrico-elettronico e materie plastiche) lŽandamento rileva ancora variazioni negative mitigate, in particolare per il metalmeccanico e le materie plastiche, dalle buone performance degli ordini dallŽestero. Ed è proprio sui mercati esteri che ancora una volta gli imprenditori ripongono la loro fiducia (il saldo tra imprese che prevedono flessioni e quelle che prevedono aumenti è pari a + 24) nel formulare le previsioni circa lŽimmediato futuro, pur ritenendo che per produzione e fatturato non si osservi a breve unŽ inversione di tendenza, con un saldo tra chi prevede aumenti e chi prevede cali che, in questo caso, è pari a -8.  
   
 

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