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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Marzo 2007 |
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I SERVIZI SOCIALI D´INTERESSE GENERALE NON SONO UN ONERE
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Bruxelles, 15 marzo 2007 - Nell´evidenziare il ruolo fondamentale dei servizi sociali d´interesse generale, il Parlamento europeo chiede di chiarire il quadro giuridico ad essi applicabile e una loro migliore definizione. Le norme su concorrenza e aiuti pubblici devono poi essere compatibili con gli obblighi di servizio pubblico. Sollecitando partenariati pubblico-privati, i deputati chiedono ai governi di garantire la copertura finanziaria in caso di trasferimento di competenze a favore dei poteri locali. Adottando la relazione di Joel Hasse Ferreira (Pse, Pt), il Parlamento afferma anzitutto che i servizi sociali di interesse generale (Ssig) «costituiscono uno dei pilastri fondamentali su cui si basa il modello sociale europeo, uno degli elementi essenziali per realizzare la pace sociale e la coesione economica, sociale e territoriale dell´Unione europea, nonché uno degli strumenti per conseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona». Per i deputati, inoltre, i Ssig «non possono essere ritenuti un onere per i poteri pubblici», perché sono invece all´origine «di esternalizzazioni positive in termini di crescita economica, prosperità, occupazione e coesione sociale». Una definizione chiara di servizio sociale di interesse generale - Ciò premesso, i deputati accolgono con favore la comunicazione della Commissione sui Ssig, ma ritengono che essa non fornisca i chiarimenti necessari sulla classificazione e sulla definizione dei Ssig e procrastini la decisione sul quadro giuridico da applicare loro. Il Parlamento nota infatti che, attualmente, vi è una certa «ambiguità concettuale» in merito a determinate definizioni, per esempio "servizio pubblico", "servizio di interesse generale", "servizio di interesse economico generale", "servizio sociale di interesse generale", e che tale ambiguità «persiste anche in recenti atti comunitari e ciò concorre all´incertezza giuridica rilevata nel settore». Inoltre, rileva che la mancanza di regolamentazione in materia ha dato luogo a una vasta interpretazione giurisprudenziale, «non sempre coerente». I deputati ritengono quindi urgente e indispensabile disporre di un chiarimento dei concetti in causa e del contesto giuridico in cui operano i Ssig, in particolare un chiarimento del principio di interesse generale e delle norme in materia di concorrenza e di aiuti pubblici. Anche perché, tutti i settori interessati chiedono un quadro operativo chiaro che limiti al minimo l´esigenza di un´interpretazione giurisprudenziale al fine di conseguire la massima certezza giuridica. Riconoscere il carattere specifico dei Ssig - Il Parlamento riafferma il proprio impegno per Ssig «moderni e di qualità, incentrati sui valori di parità, di solidarietà, di legalità e di rispetto della dignità umana, nonché sui principi di accessibilità, di servizio universale, di efficacia, di gestione parsimoniosa delle risorse, di continuità, di prossimità all´utente e di trasparenza». Compiacendosi poi del riconoscimento da parte della Commissione del carattere specifico dei principali elementi che definiscono i Ssig, ritiene tuttavia sbagliato un approccio sui Ssig che contrapponga tra loro da un lato le norme attinenti alla concorrenza, agli aiuti pubblici e al mercato e, dall´altro, i concetti di servizio pubblico di interesse generale e di coesione sociale. A suo parere occorre invece conciliare tali aspetti «promuovendo una sinergia positiva tra gli elementi economici e sociali». Afferma però che, nel caso dei Ssig, le norme in materia di concorrenza, di aiuti pubblici e di mercato interno devono essere compatibili con gli obblighi di servizio pubblico e non il contrario. D´altra parte, il Parlamento osserva «con preoccupazione» i recenti tentativi di applicare a taluni Ssig una regolamentazione e principi propri dei servizi e dei servizi di interesse economico generale, senza tenere in conto di elementi e principi che distinguono i Ssig dagli altri servizi. Accoglie quindi con favore l´intenzione della Commissione di proseguire in modo più approfondito il processo di consultazione nonché di precisare l´applicazione di talune norme comunitarie ai servizi sociali, ritenendo che tale processo vada completato entro la metà 2007. Allora la Commissione dovrà deliberare una decisione sul seguito da dare al processo e individuare l´approccio più proficuo, «compreso l´esame dell´opportunità e della legittimità di una proposta legislativa specifica per il settore». Formazione adeguata e partenariati pubblico-privati - Nell´invitare la Commissione e gli Stati membri a proteggere e promuovere le molteplici modalità occupazionali esistenti nel settore dei Ssig, la flessibilità dell´articolazione dell´orario di lavoro, il lavoro a orario ridotto e il ricorso al volontariato, il Parlamento chiede anche lo sviluppo di azioni di formazione professionale. Queste dovrebbero essere orientate all´adattamento alle circostanze e alla capacità di superarle, per conseguire come effetto una migliore qualità della prestazione e migliori condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori del settore Esortando poi la Commissione e gli Stati membri a rispettare la diversità sia delle modalità di organizzazione e di gestione dei Ssig sia delle risorse e dei metodi di finanziamento di detti servizi, sollecita anche la creazione di partenariati pubblico-privati per la loro fornitura, allo scopo di provvedere all´interesse generale e a prestazioni efficaci e di qualità. In proposito, pur ritenendo che le diverse autorità pubbliche competenti degli Stati membri siano libere di decidere come erogare le prestazioni dei Ssig (mutue, organizzazioni sociali o imprese private), precisa che l´autorità pubblica «deve poter verificare in ogni momento se il prestatore dei servizi rispetta i principi e i valori propri dei Ssig e se la prestazione avviene in conformità delle norme prestabilite dalle pubbliche autorità». Il Parlamento plaude inoltre al fatto che, nel quadro della loro responsabilità sociale, le imprese partecipino al finanziamento, al sostegno e alla prestazione di Ssig e, al riguardo, invita la Commissione e gli Stati membri a coinvolgere maggiormente le parti sociali nell´elaborazione di tali strategie, in conformità delle consuetudini dei singoli Stati membri. Decentramento agli enti locali - I deputati osservano infine che, in taluni Stati membri, il decentramento dei poteri a favore delle autorità regionali o locali per la prestazione di Ssig «non è stata accompagnato da una dotazione di bilancio sufficiente per consentire un livello quantitativo e qualitativo ottimale della prestazione di detti servizi». Per tale ragione sollecitano gli Stati membri a fare in modo che ogni trasferimento di competenze a favore dei poteri regionali o locali per la prestazione di Ssig «sia integrato da un´adeguata dotazione finanziaria». . |
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