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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Dicembre 2013 |
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UNIONCAMERE - PREVISIONI ANCORA NEGATIVE, MA SI ATTENUA IL PESSIMISMO
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Roma, 2 dicembre 2013 - Una luce in fondo al tunnel. E’ quella che probabilmente intravvede la manifattura italiana, le cui imprese - mentre prevedono un ulteriore consolidamento dei risultati già positivi delle vendite all’estero per il trimestre finale dell’anno - cominciano a percepire qualche cambiamento anche sul fronte degli ordinativi per il mercato interno. Rimangono comunque profonde le differenze tra le imprese di piccola taglia, in particolare artigiane, e quelle più grandi: per le prime i segnali di inversione di tendenza sono decisamente meno netti. Le difficoltà ancora non sono passate anche per le imprese commerciali e, tra i servizi, per quelle turistiche. Sono questi i principali risultati dell’indagine congiunturale sulle imprese del manifatturiero, del commercio e dei servizi realizzata dal Centro studi di Unioncamere con riferimento agli andamenti del Iii trimestre e alle previsioni per il Iv trimestre del 2013. “Cominciamo a cogliere nelle nostre imprese le prime avvisaglie di una inversione di tendenza - commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - Nel terzo trimestre, la manifattura del Nord Ovest ha finalmente messo a segno piccoli incrementi sul fronte della produzione, le esportazioni hanno continuato a salire e, per la fine dell’anno, l’industria alimentare prevede una risalita anche degli ordinativi nazionali mentre le vendite commerciali dell’area nord-occidentale sono attese in positivo. Se i provvedimenti ora in discussione riusciranno a infondere un po’ di fiducia nelle famiglie, può anche succedere che questo Natale, sebbene sicuramente ancora oculato, non sia all’insegna dell’austerity come il precedente”. Nel dettaglio, per l´industria manifatturiera nelle dichiarazioni delle imprese circa gli ordinativi attesi nel Iv trimestre si continua a trovare traccia del divario che accompagna gli andamenti dell’industria manifatturiera dal 2010 in poi. Rimangono infatti negative le aspettative riguardanti gli ordinativi provenienti dal mercato interno, mentre sono saldamente in zona positiva quelli che rispecchiano il contributo atteso dalla domanda estera. Per il commercio e i servizi, la maggior parte delle dichiarazioni si concentra sulla riduzione delle attività, più chiara per il commercio (-1,3 punti il saldo), dove la netta prevalenza di attese di aumento delle vendite per la Gdo (41% dei casi) non riesce a bilanciare le aspettative più pessimistiche dei segmenti “mono-prodotto”; quasi vicini al pareggio, invece, gli altri servizi (-0,2 punti). |
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