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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Dicembre 2013
 
   
  FIRENZE: SANTA MARIA NUOVA: IL PIÙ ANTICO OSPEDALE È DA FANTASCIENZA QUASI 20 ANNI DI LAVORI PER IL RESTAURO

 
   
   Firenze, 4 dicembre 2013 - La prima data, ovviamente, è il 23 giugno 1288. Fu quel giorno di 725 anni fa che venne inaugurato l’ospedale di Santa Maria Nuova voluto da Folco Portinari, il padre della Beatrice musa di Dante Alighieri e la sua divina poesia. Ma, senza andare tanto indietro nel tempo, è al 7 dicembre 1995 che si deve risalire per trovare il bandolo del filo che oggi conduce all’inaugurazione del reparto di Medicina C, al recupero del tempio Galli Tassi e all’inserimento in agenda degli altri appuntamenti che porteranno a restituire pienamente ai fiorentini e ai tanti turisti il moderno ospedale del centro della città e un nuovo museo. Diciotto anni fa fra qualche giorno, il 7 dicembre 1995 per l’appunto, fu infatti approvata la delibera che affidava a un gruppo di professionisti l’incarico di elaborare un progetto preliminare di riorganizzazione dell’ospedale di Santa Maria Nuova. L’anno dopo, in novembre, il mandato ai tecnici era quello di redarre un progetto esecutivo di adeguamento di alcuni comparti dell’ospedale. Timbri, firme, atti e delibere. La macchina che mette in moto i lavori e trova i fondi necessari va avanti. «L’elenco dei documenti è lungo – dice l’architetto Francesco Napolitano, direttore dei lavori a Santa Maria Nuova – e un giorno gli storici lo tireranno fuori dall’archivio come oggi si può fare con le carte in cui si testimonia la presenza di Leonardo da Vinci nei corridoi dell’”ospitale”. Nel febbraio del 2000 viene approvato il Piano di riqualificazione che contiene il progetto per la realizzazione della camera calda per le ambulanze sotto al loggiato, il via ai primi restauri, il percorso museale, l’accesso alla piazza e il parcheggio. Il Consiglio regionale lo approva con delibera 126 del 29 febbraio di quell’anno. Il 31 luglio parte la gara con cui verrà aggiudicata la realizzazione delle opere. Nel gennaio del 2002 viene istituito l’ufficio di direzione dei lavori, l’appalto è aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese che ha vinto la gara e in maggio vengono consegnate le prime aree indispensabili ad aprire il cantiere. Sempre in quell’anno viene firmato un protocollo d’intesa fra Asl e Consorzio per l´assetto edilizio universitario che prevede l’acquisto della porzione di edificio in via della Pergola. Il 14 ottobre 2002 il Consiglio comunale di Firenze approva un ordine del giorno su "ospedale e centro storico". Sono idee che fanno parte di un progetto per la riqualificazione dell´intera area di Santa Maria Nuova, San Marco e Santissima Annunziata, poi raccolto in un volume realizzato da Palazzo Vecchio. E siamo al 2003, anno in cui a febbraio viene emessa l’ordinanza di occupazione di suolo pubblico per il cantiere nella piazza di fronte alle Oblate. Stesso anno, settembre: viene installata la gru che svetta ancora e verrà trasferita nei primi mesi del prossimo anno dalla parte di piazza Brunelleschi. Intanto la Giunta regionale approva alcune delibere per l’integrazione del piano finanziario. La lunga fase di ristrutturazioni che ha ovviamente tenuto conto delle preziose indicazioni fornite via via dalla Sovrintendenza ai beni storico-artistici riguardo le parti vincolate e di particolare pregio, ha comunque consentito finora di completare i lavori e mettere pienamente in attività il punto prelievi e l’area di accettazione amministrativa e accoglienza, il Pronto soccorso, la Terapia intensiva, la nuova sala operatoria “verde”, la farmacia e il laboratorio galenico, la morgue, il padiglione della dialisi, il day hospital medico e la degenza area medica, il servizio di diagnostica per immagini. Poi c’è la parte che si vede meno ma non è meno importante: l’impiantistica generale, la cabina elettrica, i gruppi elettrogeni e di continuità, la centrale per il gas medicale, le unità di trattamento dell’aria, gli spogliatoi per il personale nel sottosuolo dove sono stati realizzati anche i locali tecnici che ospitano i depositi per forniture e servizi: cibo, guardaroba, pulizie, rifiuti. A questo vanno aggiunti i nuovi percorsi in verticale con relativi blocchi ascensori. La prossima “mossa” è il completamento del restauro della facciata e del loggiato e la riapertura di piazza Santa Maria Nuova, contemporaneamente all’inaugurazione del nuovo accesso visitatori. Dei circa 36 mila metri quadrati racchiusi fra piazza Santa Maria Nuova, via della Pergola, via degli Alfani, piazza Brunelleschi, nel corso di questi anni si è messo mano all’incirca a 22 mila metri quadrati, il 62 per cento circa della superficie dell’ospedale che nel complesso ha una volumetria di circa 144 mila metri cubi. Tralasciando la tempistica ipotizzata nella fase di progettazione, e tenendo conto delle varianti approvate nel 2009 e nel 2011, l’ultimo cronoprogramma prevedeva che i lavori venissero ultimati in 3.030 giorni solari e consecutivi vale a dire entro il 30 dicembre 2013 rispetto al quale, ad oggi, è rilevabile un modesto slittamento dei tempi determinato essenzialmente dalla complessità delle lavorazioni che interferivano in modo articolato sul regolare svolgimento delle attività sanitarie. Ll costo complessivo dell’opera previsto nel primo progetto esecutivo ammontava a 24 milioni di euro o più esattamente agli equivalenti miliardi di lire perché allora non c’era ancora la moneta unica. I vari adeguamenti hanno portato a un costo complessivo di 58.296.156 euro. I lavori di ristrutturazione dell’ospedale del centro fiorentino sono stati finanziati con fondi specifici programmati dalla Regione e in parte con fondi propri dell’Azienda sanitaria. Le tre varianti in corso d’opera sono state dettate dalla necessità di adeguare i progetti al mutato panorama normativo e alla necessità quindi di ottemperare alle nuove leggi emanate, influendo inevitabilmente sull’andamento dei lavori. I progettisti hanno quindi tenuto conto delle nuove norme in materia di lavori pubblici, governo del territorio, prevenzione incendi, sicurezza sismica, salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, eliminazione delle barriere architettoniche, inquinamento acustico, accreditamento delle strutture del Servizio sanitario nazionale. È importante ricordare che i lavori interessano il complesso ospedaliero storico più antico d’Europa caratterizzato da specifiche architettoniche complesse e vincolanti, e sono stati eseguiti tuttavia seguendo le più sofisticate e innovative metodologie necessarie al buon funzionamento di una moderna struttura sanitaria capace di garantire elevati livelli di cura e assistenza.  
   
 

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