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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Dicembre 2013
 
   
  INCENDIO PRATO, ZAIA: BISOGNA EVITARE CHE SI FORMINO CHINATOWN. SERVONO RISPETTO DELLE REGOLE E MODELLI DI INTEGRAZIONE EFFICACI

 
   
  Venezia, 4 dicembre 2013 - “Quello che è successo a Prato è una tragedia che ci lascia senza parole e riporta in testa all’agenda un tema importante che riguarda da vicino molti territori e molte comunità. Per evitare il ripetersi di stragi come queste è fondamentale individuare modelli di integrazione efficaci che passano senza ombra di dubbio attraverso il rispetto delle regole, i rapporti internazionali e la capacità di fare squadra tra le istituzioni”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta quanto successo a Prato nei giorni scorsi. “Mi unisco – continua Zaia – alle parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espresso dolorosa partecipazione per le vittime della tragedia e con il senso di responsabilità che, da sempre, lo contraddistingue ha messo l’accento su un tema tanto importante. In Veneto è presente una numerosa comunità cinese che si concentra soprattutto a Padova e Treviso e molti sono gli imprenditori asiatici nella nostra regione: circa il 12% del totale presente nel territorio nazionale. Per questo non bisogna sottovalutare le conseguenze di un’auto-segregazione, come quella cinese, nelle diverse realtà territoriali. Non vogliamo Chinatown nei nostri territori. Le regole esistono e vanno rispettate da tutti”. “Siamo, però, consapevoli che esiste in Veneto una parte di comunità cinese nascosta, chiusa, che non contribuisce con risorse proprie allo sviluppo del territorio e che è poco permeabile alla realtà che la circonda, la nostra realtà, fatta di regole precise, valide per tutti. Ma ci sono in Veneto anche imprenditori cinesi che si integrano, lavorano onestamente ed contribuiscono a creare ricchezza. È questa l’integrazione che ci piace e che dobbiamo tutelare anche attraverso la tolleranza nei confronti di chi non rispetta le regole”. “In questi anni sono state tantissime le operazioni che hanno permesso la chiusura di laboratori illegali e in alcuni territori sono state organizzate delle vere e proprie task force tra squadre investigative per contrastare con forza questo fenomeno.  
   
 

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