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Notiziario Marketpress di
Giovedì 05 Dicembre 2013 |
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TUTELA DEL MADE IN ITALY, IL CONSIGLIO DELLA LOMBARDIA APPROVA LA MOZIONE
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Milano - Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato all´unanimità la mozione sulla "Tutela del Made in Italy con particolare riguardo al comparto suinicolo". In particolare, la giunta regionale della Lombardia si impegna a sollecitare i ministri delle Politiche agricole e della Salute per l´attuazione dell´obbligo di indicazione del Paese d´origine o del luogo di provenienza con riferimento alle carni suine; nelle more dell´approvazione a livello comunitario, di attivare i decreti di attuazione per introdurre l´obbligo di etichettatura a partire dalle carni suine; a promuovere azioni, con specifico riferimento al commercio con l´estero, per prevenire le pratiche fraudolente o ingannevoli ai danni del made in Italy o in grado di trarre in inganno il consumatore. Niente Risorse Pubbliche Per Prodotti Imitazione - La mozione impegna la Giunta, inoltre, a impedire l´uso improprio di risorse pubbliche per finanziare progetti o imprese che possano alimentare il fenomeno del ´finto´ made in Italy; a sollecitare i ministri competenti all´adozione di norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini, al fine di rendere accessibili a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate le informazioni e i dati sulle importazioni e i relativi controlli, concernenti l´origine di tutti i prodotti alimentari. La mozione dispone anche la possibilità per la Regione Lombardia di valutare azioni legali a tutela della propria immagine, per i danni al sistema produttivo o occupazionale. Cun, Uno Stallo Continuo - "Si tratta di un emendamento facilmente condivisibile" ha commentato l´assessore regionale all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava. "La filiera suinicola è seriamente a rischio di estinzione - ha detto - viviamo da mesi una problematica gravissima e cioè il fatto che da quasi due mesi manca una quotazione ufficiale. La Cun, emanazione ministeriale, non quota per mancata disponibilità dei compratori di prendere parte alla stessa. Possono continuare a esistere un meccanismo dove il prezzo viene definito dalla sola parte venditrice e un sistema che viene sconfessato dai compratori?". "In Lombardia, dove si produce quasi il 50% dei suini allevati in Italia, in due anni abbiamo perso 300.000 suini, equivalente alla produzione di qualche regione europea" ha reso noto Fava. "Il tutto nel disinteresse della politica e dell´opinione pubblica". La Soccida, Un´insidia - I problemi della suinicoltura sono molteplici, come riassume l´assessore lombardo. "Nella suinicoltura si è inserita un´insidia che si chiama soccida, un meccanismo perverso in cui la produzione è indipendente dalla capacità del mercato di assorbire - ha specificato Fava -. Inoltre, in questi anni è aumentata l´importazione di carne dall´estero. In Italia, a tenere in piedi La filiera è stata la valorizzazione dei prodotti Dop. È questa la strada da seguire, con trasparenza, come credo sia necessario per restituire valore ad una filiera in difficoltà". Ricordato Direttore Generale - In apertura del suo intervento Fava ha voluto ricordare il direttore generale dell´Agricoltura, Franco Picco, scomparso venerdì scorso. "Sono turbato sul piano umano, ma anche sul piano politico - ha dichiarato l´assessore -. Non era una conoscenza che avessi precedentemente, ma ho avuto modo di apprezzare da quando sono assessore la qualità, la serietà e la professionalità di Franco Picco. È una perdita seria". |
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