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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Dicembre 2013
 
   
  RAPPORTO 2013 SULL´INNOVAZIONE: FOCUS SU FORLÌ-CESENA

 
   
  Forlì – Cesena, 10 dicembre 2013 - L’innovazione, fattore determinante per una rinnovata competitività delle imprese, è al centro del report che è stato presentato alla Camera di Commercio di Forlì-cesena, venerdì 6 Dicembre. Si tratta del “Rapporto sull’innovazione 2013 – focus sulla provincia di Forlì-cesena - Scenari di business per le imprese e indicazioni di intervento per le policy locali”, 5° edizione dello studio che, partendo dall’approccio proprio dello Ius (Innovation Union Scoreboard) - che prevede l’analisi per input-output -, approfondisce indicatori riferiti a diverse tematiche di attualità: - effettiva portata ed impatti sul sistema imprenditoriale, - crisi economico-fiananziaria, - infrastrutture digitali, - territorio e impatto ambientale, - mutamenti, sfide e mega-trend. L’obiettivo è quello di rilevare il grado di innovazione delle imprese emiliano-romagnole, studiandone i punti di forza, le aree di miglioramento ed anche le criticità , per cogliere le esigenze delle imprese del territorio. L’analisi si basa principalmente sull’indagine realizzata tramite un questionario strutturato (attivato per la prima volta nel 2006 e nel corso degli anni integrato ed arricchito), sottoposto, fra aprile e giugno 2013, ad un campione di 1.596 imprese emiliano-romagnole ed in particolare a 158 imprese della provincia di Forlì-cesena. Oltre che dall’Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia-romagna, gli indicatori provengono da varie fonti, raccolte e sistematizzate in Simet (il Sistema Integrato di Monitoraggio dell’Economia del Territorio), che a partire da questa edizione prevede anche i dati di Anteros – Osservatorio per l’analisi dell’economia territoriale in tempo reale – nato dalla collaborazione tra Camera di Commercio di Forlì-cesena e Multifor e realizzato attraverso il supporto tecnico dell’azienda speciale Cise, con il sostegno della Banca di Forlì e con la partecipazione di numerose Associazioni di impresa. Gli interventi di Franco Napolitano, Presidente Cise, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Forlì-cesena, di Valerio Vanelli, curatore del Rapporto e dell´analisi dei dati e di Luca Valli, Direttore Azienda Speciale Cise, hanno evidenziato i punti di forza e le criticità del nostro sistema in relazione al tema. “Ritengo che il Rapporto Innovazione 2013” sia utile per interpretare alcune relazioni tra l’elemento “innovazione” e la crisi attuale – dichiara Franco Napolitano – in particolare serve ad approfondire le riflessione sull’impatto di questo fattore sulle nostre imprese, impatto dalla valenza, per così dire, trasversale. Innovazione, dunque, come idea di “de-costruzione” e ripensamento di esperienze conosciute, dentro un contesto sociale ed economico in divenire, e come leva per determinare un vantaggio competitivo e migliori performance economiche.” “Dal “perché” al “cosa” e soprattutto al “come” innovare – conclude Luca Valli - Il Rapporto può dare risposte adeguate per dare concretezza a questo complesso fenomeno dell’Innovazione. Rileva, infatti, il bisogno di innovare da parte del nostro sistema imprenditoriale, e indica le direttrici, i “megatrend”, lungo le quali muoversi, lasciando però un livello di indeterminazione che non preclude soluzioni inaspettate e non previste. Il “come” passa attraverso la capacità delle imprese di mettersi in rete, per essere capaci di aggiungere elementi tra loro complementari, come l’artigianalità, la cultura, la tecnologia, l’estetica, per la realizzazione di un prodotto che sia sintesi di professionalità, competenza e anche bellezza”. Note sintetiche - relative al Rapporto sull’innovazione 2013 – Focus sulla provincia di Forlì-cesena Il campione vede una netta prevalenza di imprese di piccole dimensioni. I settori economici rappresentati si discostano dalle percentuali regionali per il settore “legno e mobili” che costituisce oltre il 17% dell’intero campione. Considerevole è anche il peso percentuale (12,7%) del settore moda. Numerose le variabili di sfondo utilizzate per caratterizzare al meglio il contesto: dotazione tecnologica delle imprese, green economy, rapporto con le Ict, ecc. Ed anche giudizio delle imprese sull’andamento degli ultimi tre anni rispetto a quattro indicatori fondamentali: - fatturato: situazione più critica, con il 44% delle imprese di Forlì-cesena che indica una contrazione del proprio volume di affari, contro comunque il 46,6% rilevato a livello regionale, ma in leggero peggioramento rispetto al dato rilevato nel 2012; - investimenti: li ha ridotti oltre un quinto delle imprese, meno del 25,4% medio regionale e in miglioramento rispetto al dato provinciale 2012, dato però in peggioramento rispetto al 2012 (25%); - occupazione: contrazione inferiore a quella registrata per il fatturato; situazione altamente stabile, ma riduzione per circa un quarto dei casi (23,5% per la provincia, 28,8% per la media regionale); - esportazioni: andamento meno critico, con oltre il 22% dei casi di Forlì-cesena in crescita (25% a livello regionale). L’effettiva portata dell’innovazione nell’ultimo triennio - Guardando all’ultimo triennio, il 54,4% delle imprese intervistate dichiara di non avere introdotto alcuna innovazione in azienda negli ultimi tre anni (dato in netto miglioramento rispetto al 65,6% del 2012 ed in linea con il 53,6% medio regionale). Quasi il 16% dei casi ha invece introdotto innovazioni di prodotto di tipo incrementale; una percentuale pari al 14,6% ha introdotto innovazioni di processo, sempre di tipo incrementale. Innovazioni radicali hanno riguardato una quota minore di casi: il 10,8% delle imprese forlivese-cesenati ha introdotto innovazione di prodotto,la più pregiata, in netto miglioramento rispetto al 4,2% registrato nella rilevazione 2012 e di quasi 4 punti percentuali superiore al 6,9% relativo alla media regionale. Le innovazioni più pregiate e quindi quelle di prodotto radicale sono state ottenute all’interno dell’impresa assai più di frequente di quanto non sia accaduto a livello regionale; nell’82,3% dei casi a fronte del 71,2% medio regionale. Una maggior capacità di generare innovazione radicale di prodotto si registra da parte delle imprese di medie e grandi dimensioni, che l’hanno conseguita nel 20% dei casi contro il 9,8% delle piccole imprese. Si evidenzia inoltre una maggiore attitudine in questo senso da parte delle imprese operanti nel settore del chimico/farmaceutico, della carta e dell’editoria ed anche della meccanica e dell’agro-alimentare. Si rileva inoltre un 8,6% di imprese che ha introdotto innovazioni radicali di prodotto fra quelle senza alcun grado di apertura, un 10,7% fra quelle con apertura limitata e addirittura un 33,3% fra quelle con un elevato grado di internazionalizzazione. Fra le imprese di Forlì-cesena che hanno introdotto innovazione radicale di prodotto, il 17,6% è riuscito ad accrescere nello stesso periodo il proprio fatturato. Prendendo a riferimento la base di dati Anteros, valutando due momenti differenti, il 30 giugno 2013 e la medesima data dell’anno precedente, si osserva che le imprese innovative registrano un incremento del fatturato di circa il 22% e che quelle non innovative esibiscono un decremento superiore al 10%. Inoltre, sempre attraverso Anteros, fra le imprese che non hanno innovato, lo stock di occupati è rimasto pressoché il medesimo (+0,20%), mentre fra quelle innovative si rileva un incremento degli occupati del 7% circa. Valutando una serie di indicatori identificati come input e output dell’innovazione - approccio Ius -, nel campione di Forlì-cesena, fra le imprese che non hanno introdotto alcuna innovazione, scende al 6,0% l’incidenza di quelle che fra i propri addetti ha una quota di laureati superiore al 20% ; sale invece al 9,2% per le imprese che hanno introdotto almeno un’innovazione nell’ultimo triennio e si attesta addirittura al 21,4% per quelle che hanno realizzato un’innovazione di prodotto radicale al proprio interno o in collaborazione con altri soggetti (valore percentuale decisamente più marcato dell’11,2% registrato a livello regionale). Gli ambiti di ricerca ritenuti rilevanti per la competitività - L’ambito a cui le imprese interpellate guardano con maggiore attenzione, al fine di migliorare la propria performance competitiva, è quello dei materiali. Seguono gli ambiti dell’informatica e dell’energia (riduzione dei consumi energetici, efficienza energetica di impianti ed edifici, fonti di energia rinnovabili) e l’ingegnerizzazione del processo produttivo. Gli investimenti realizzati - Il 15,8% delle imprese (contro 14,3% registrato nel 2012) dalla provincia di Forlì-cesena ha proceduto all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. Le aree su cui si sono concentrati gli interventi sono costituite dall’acquisto di nuovo software (6,3%) e dall’acquisto di nuovo hardware (4,4%). Gli ostacoli all’innovazione - Ciò che sembra accomunare le dichiarazione della quasi totalità delle imprese interpellate è il giudizio in merito all’eccessiva pressione fiscale come principale ostacolo all’innovazione aziendale. Secondo principale ostacolo all’innovazione è il rischio d’impresa percepito come troppo elevato, in particolare dalla piccola impresa. I benefici dell’innovazione introdotta - Il principale beneficio dell’innovazione è stato individuato dalle imprese nel miglioramento della qualità dei prodotti/servizi (43,1%), mentre al secondo posto si trova il miglioramento del risultato economico (34,7%). Quasi il 34% del campione forlivese-cesenate ritiene che le innovazioni introdotte in azienda abbiano portato a benefici anche per la collettività e per il territorio di riferimento. Queste ricadute positive possono essere ricondotte a due macro-aree. La più rilevante riguarda l’impatto ambientale (minore impatto ambientale in termini di inquinamento e di emissioni, di produzione di rifiuti e di scarti, di ricorso a fonti energetiche rinnovabili, di riduzione dell’energia utilizzata, ecc.); una seconda area afferisce alle ricadute socio-economiche per il territorio, innanzitutto in termini occupazionali. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) - Fra i servizi e le funzioni resi disponibili dall’evoluzione delle Ict, quello maggiormente utilizzato dalle imprese intervistate – da oltre tre quarti dei casi, senza particolari differenze fra livello provinciale e regionale – è l’e-banking, ovvero la gestione di operazioni bancarie tramite il sito web della banca presso cui si è correntisti. Questo servizio risulta in netta espansione considerato che nel 2012 interessava meno di due terzi (65,6%) dei casi intervistati a Forlì-cesena. Al secondo posto si trova la digitalizzazione dei documenti e la conseguente eliminazione progressiva del cartaceo, che riguarda circa sei imprese su dieci sia a Forlì-cesena che per l’intero campione emiliano-romagnolo. I mega-trend - La Regione, attraverso Aster, ha individuato le principali tendenze di sviluppo macro-economico globale che muteranno il modo di fare business, il commercio, la cultura e la vita delle persone. Fra questi mega-trend, quello che suscita maggior interesse presso le imprese interpellate è quello delle tecnologie abilitanti per il futuro, ossia il crescente utilizzo che si avrà nel prossimo futuro di tecnologie, oggi ancora emergenti, legate ai nanomateriali, all’elettronica flessibile, ai laser, ai materiali «intelligenti», ecc.. La seconda tendenza di cui si riscontra maggiore interesse a livello provinciale è riferita alle reti di generazione di potenza elettrica distribuite, mega-trend che prevede la diffusione, fino al livello domestico, di generatori di potenza sempre più piccoli; si noti che la stessa tendenza, a livello regionale, occupa soltanto l’ottava posizione. Focus Green Economy Le eco-tendenze delle imprese - L’aspetto più critico rispetto a quattro dimensioni fondamentali per l’impatto ambientale dell’attività economico-produttiva (input energetici, emissioni atmosferiche, produzione di rifiuti, recupero di rifiuti) è quello degli input energetici, per il quale il 19,6% dei casi dichiara un aumento, in alcuni casi anche “forte” (la media regionale risulta inferiore: 16,2%). I benefici attesi dello sviluppo sostenibile - Come per le precedenti rilevazioni, i benefici attesi dalle imprese legati allo sviluppo sostenibile sono soprattutto relativi alla riduzione dei consumi di energia elettrica, seguiti dall’aumento efficienza energetica impianti, macchinari, edifici (aspetti entrambi maggiormente segnalati come molto o abbastanza importanti rispetto alle rilevazioni precedenti). Conversione alla green economy delle imprese - Sono oltre il 18% le imprese intervistate a Forlì-cesena che dichiarano di aver seguito un processo di conversione verso la green economy, mentre a livello regionale si tratta del 15,3% dei casi. La provincia di Forlì-cesena si colloca così al secondo posto fra le province emiliano-romagnole in termini di imprese già convertite al verde, superata soltanto da Ferrara (19,0%) e seguita da vicino da Ravenna (18,3%). Per Forlì-cesena si evince una maggiore incidenza di imprese convertite al green nel settore chimico/farmaceutico, della plastica e della gomma (42,9%), seguito a distanza (24,1%) da quello dei metalli. Fra le imprese che hanno seguito un percorso di conversione all’economia verde, circa due terzi (64,5%) hanno introdotto almeno una qualche forma di innovazione. Il Rapporto è scaricabile dal sito all’indirizzo: www.Ciseonweb.it/innovazione/report    
   
 

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