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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Dicembre 2013
 
   
  CULTURA: PER "CITTÀ DI GORIZIA" SOLUZIONI DA CONDIVIDERE

 
   
  Trieste, 12 dicembre 2013 - "La Regione Friuli Venezia Giulia intende fare la sua parte solamente dopo essere stata messa in grado di valutare, in modo preciso, sia gli interventi economici degli altri enti coinvolti sia le risorse necessarie in futuro, tenendo presente i principi di concorrenza fra le varie scuole e le competenze che ciascun Ente locale ha nei confronti delle stesse, come già espresso al sindaco Ettore Romoli ed agli amministratori della Fondazione". "Il tutto anche nel quadro di una revisione della legislazione regionale per il sostegno alle scuole di musica operanti nel territorio regionale alla luce delle sopravvenute norme statali di riforma dell´ordinamento dei Conservatori", segnala oggi con una sua nota l´assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti in merito alla delicata situazione finanziaria della fondazione musicale "Città di Gorizia". "La Scuola di musica, importante patrimonio per la città di Gorizia, da molti anni sta infatti versando in una situazione di permanente sbilancio economico, nonostante importanti contributi pubblici, che l´hanno portata ad un disavanzo di circa 600 mila euro. La Regione assieme ai principali enti del territorio ha partecipato ad alcune riunioni sia di taglio politico che tecnico per affrontare con serietà la situazione patrimoniale presente e le reali possibilità di trovare un nuovo progetto che abbia in prospettiva un equilibrio di conto economico certo e che, vista la progressiva riduzione di risorse pubbliche, ne tenga atto", ricorda l´assessore Torrenti. "Queste valutazioni e la stesura per un percorso per il futuro rischiano, se fatto frettolosamente, di risultare nuovamente inefficaci e di cumulare ulteriori problemi invece di risolverli. Pertanto, pur rendendoci conto dell´urgenza del problema, riteniamo che bisogna trovare tutti assieme, ciascuno per la sua competenza e nel rispetto delle leggi vigenti, sia le risorse per salvaguardare i diritti dei creditori sia per una nuova ristrutturazione della scuola stessa, radicalmente diversa da quella che ha dimostrato di non essere in grado di reggersi". "Forzature, vista la complessità della situazione, non aiutano certamente un percorso condiviso", osserva Torrenti.  
   
 

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