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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Marzo 2007
 
   
  ISTRUZIONE: APPROVATE LINEE GUIDA DDL ISTRUZIONE-FORMAZIONE DALL´ANNO SCOLASTICO 2008-09 GLI STUDENTI DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA CONTINUERANNO LA SCUOLA DELL´OBBLIGO SINO AI 16 ANNI.

 
   
  Trieste, 19 marzo 2007 - A partire dall´anno scolastico 2008-09 gli studenti della regione Friuli Venezia Giulia continueranno la scuola dell´obbligo sino ai 16 anni, inserendosi in un biennio superiore con la possibilità di iniziare un percorso formativo ufficialmente riconosciuto, qualora decidessero di entrare a tutti gli effetti nel mondo della formazione professionale. E´ forse la novità più saliente del disegno di legge varato oggi dalla Giunta regionale. Frutto di un lavoro a quattro mani degli assessori alla Cultura ed Istruzione Roberto Antonaz e al Lavoro e Formazione Roberto Cosolini e delle rispettive direzioni è, ha detto Cosolini, "La prima legge che viene realizzata in modo fortemente integrato, un´innovazione di non poco conto in un´epoca in cui l´integrazione delle politiche rappresenta un modo per renderle più efficaci". Una legge che "accompagna il nostro obiettivo di essere sempre più regione dell´innovazione e della conoscenza" - ha aggiunto Antonaz - sottolineando che "essa si propone di incrementare il tasso di scolarità dei nostri giovani e di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica facendo in modo che rimangano il più a lungo possibile nel mondo dell´istruzione prima di fare scelte professionalizzanti". Il documento, intitolato "Norme per l´accesso al sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento della formazione professionale e lo sviluppo del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia" è stato presentato congiuntamente oggi dai due assessori. "A giudizio della Giunta - ha detto Antonaz - è una delle leggi più importanti di questa legislatura e, dopo la concertazione ed il vaglio del Consiglio regionale, auspichiamo di approvarla entro l´autunno, in modo da poterla rendere operativa a partire dal prossimo anno". Con la nuova norma il Friuli Venezia Giulia si conferma in una posizione fortemente avanzata a livello nazionale. "Abbiamo lavorato in una prospettiva che valorizzasse, superando qualsiasi assurda dicotomia - ha detto Cosolini - sia la centralità dell´istruzione, e quindi della diffusione del sapere, che la centralità della formazione lungo l´arco della vita". La legge, che gli assessori hanno definito "fortemente equilibrata" si pone l´obiettivo di integrare le capacità formative di scuola, formazione professionale, università e mondo delle imprese. Nella parte del documento che concerne la formazione professionale troverà infatti spazio, ha detto Cosolini "la promozione, da parte della Regione, della cultura imprenditoriale a partire dalle giovani generazioni, perché l´educazione all´imprenditorialità è uno dei processi chiave dell´apprendimento indicati dall´Unione europea e perché il Friuli Venezia Giulia deve continuare ad essere una regione di imprenditori". A tale proposito Cosolini ha ricordato che sta per essere attivata una scuola per manager ed imprenditori realizzata da Area Science Park, Università ed altri soggetti pubblici, mentre per l´educazione all´imprenditorialità dei giovani l´assessore ha ricordato l´esperienza di "Imprenderò" e ha prospettato la possibilità di inserirla nei corsi universitari "affinché ogni sbocco professionale possa prevedere la scelta imprenditoriale". Definendo "la conoscenza un valore di per sé", Antonaz ha confermato che altri obiettivi del disegno di legge sono "dar stabilità agli interventi introdotti in questi anni, incrementare lo studio delle lingue straniere e regionali e garantire il diritto al sapere, scelte essenziali nella regione della conoscenza". Ricordando che la nostra è stata tra le regioni che hanno rifiutato il "doppio canale" proposto dalla riforma Moratti, Antonaz ha spiegato che in Friuli Venezia Giulia viene data ai giovani, con la possibilità di continuare gli studi inserendovi un percorso integrato di formazione professionale, "un´opportunità in più". La legge, che al momento si compone di una sessantina di articoli, si divide in quattro parti. La prima contiene le norme generali, i principi e le finalità. La seconda riguarda il diritto all´istruzione e allo studio oltre che la promozione delle istituzioni scolastiche autonome. La terza costituisce, dal momento che la competenza della Regione in materia è totale, la disciplina regionale del sistema di formazione professionale. La quarta concerne le attività integrate tra i due comparti. Per quanto riguarda i finanziamenti necessari alla sua attuazione, gli assessori hanno confermato che l´innovazione delle norme già in atto comporterà l´utilizzo delle risorse si qui impiegate. Poiché a sostegno della formazione professionale sono annualmente a bilancio 25 milioni all´anno cui si aggiungono le risorse messe a disposizione dal Fondo Sociale Europeo (320 milioni nel periodo 2007-2013) gli investimenti aggiuntivi riguarderanno, ha detto Cosolini, essenzialmente il mondo della scuola. .  
   
 

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