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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Dicembre 2013
 
   
  INDAGINE EUROBAROMETRO: QUANTO SONO VERDI LE PMI EUROPEE?

 
   
  Bruxelles, 18 dicembre 2013 - La Commissione europea ha pubblicato un´ampia indagine, la seconda di questo tipo, volta a comprendere le opinioni e gli atteggiamenti delle piccole e delle medie imprese (Pmi) nei confronti di tre tematiche ambientali fondamentali: i posti di lavoro verdi, l´efficienza delle risorse e i mercati verdi. Dai risultati emerge che nel 2013 le Pmi europee hanno aumentato i posti di lavoro verdi, hanno migliorato l´efficienza delle risorse e stanno contribuendo alla transizione verso un´economia a ridotte emissioni di carbonio. Per una transizione verso un´economia più verde è necessario il contributo delle Pmi - Si stima che nel 2012 le piccole e le medie imprese (Pmi) nell´Unione europea fossero 20,3 milioni, pari al 98% del totale delle imprese, per un´offerta complessiva di circa 90 milioni di posti di lavoro nel mercato unico (Ip/13/1156). Le Pmi sono la spina dorsale dell´economia europea e il loro contributo è essenziale per conseguire gli obiettivi di "Europa 2020", la strategia dell´Ue per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Per le Pmi risulta tuttavia più difficile che per le grandi imprese conformarsi alla normativa ambientale. La mancanza di competenze, le lunghe procedure di approvazione dei prodotti nuovi e la mancanza di domanda dei consumatori sono gli ostacoli principali che impediscono alle Pmi di accedere ai mercati verdi. L´obiettivo di questa indagine Eurobarometro consisteva nel raffrontare l´attuale situazione delle Pmi europee, relativamente a posti di lavoro verdi, efficienza delle risorse e mercati verdi, rispetto ad un´indagine simile condotta all´inizio del 2012 (Memo/12/218). L´indagine ha coinvolto oltre 11 000 Pmi nei 28 Stati membri dell´Ue nonché in Albania, Islanda, Liechtenstein, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro, Norvegia, Repubblica di Serbia, Turchia, Israele e Stati Uniti. Prodotti e servizi verdi + efficienza delle risorse = posti di lavoro verdi - I prodotti e i servizi verdi sono quelli la cui funzione principale consiste nel diminuire il rischio ambientale e nel ridurre al minimo l´inquinamento e il consumo di risorse. Sono stati inclusi nell´indagine anche i prodotti con caratteristiche ambientali (progettati in modo ecocompatibile, aventi il marchio di qualità ecologica, ottenuti con metodi biologici e con una parte importante di contenuto riciclato). Secondo la definizione utilizzata in quest´indagine Eurobarometro, i posti di lavoro verdi sono: posti di lavoro connessi alla produzione di beni o all´offerta di servizi che arrecano benefici all´ambiente o che ottimizzano l´uso delle risorse naturali, oppure; posti di lavoro le cui caratteristiche implicano l´uso di pratiche e processi più rispettosi dell´ambiente o che utilizzano meno risorse naturali rispetto a oggi. Di conseguenza, il numero totale di posti di lavoro verdi misurato da quest´indagine Eurobarometro è legato sia ai processi che usano meno risorse e alla produzione di prodotti e servizi verdi che al rispetto della normativa ambientale. Rientrano tra gli esempi il perito chimico che sottopone a prova campioni di aria per verificare i livelli di emissioni inquinanti del processo di produzione, il lavoratore che contribuisce a produrre macchine che riducono le emissioni inquinanti o l´operatore di apparecchiature di produzione di energie rinnovabili per generare energia elettrica da usare nell´impresa. Secondo l´indagine, attualmente il 42% delle Pmi dell´Ue ha almeno un dipendente verde a tempo pieno o a tempo parziale — un aumento del 5% che ha superato le aspettative delle imprese espresse nel 2012 — per un totale di oltre 20 milioni di posti di lavoro verdi nel comparto delle Pmi in tutta Europa. Più della metà di questi posti di lavoro si trovano in Pmi che offrono prodotti e servizi verdi (uno ogni cinque Pmi), con 3 milioni di posti di lavoro verdi concentrati nelle Pmi attive nel settore delle ecoindustrie (controllo dell´inquinamento atmosferico, energie rinnovabili, efficienza energetica, gestione dei rifiuti, materiali riciclati, servizi rispettosi dell´ambiente). Rispetto all´ultima indagine del 2012, tuttavia, l´aumento dell´occupazione verde si registra per lo più nelle Pmi che non offrono prodotti e servizi verdi, in virtù della pressione crescente a diventare più efficienti sotto il profilo delle risorse legata all´aumento dei costi dell´energia e dei materiali. Le Pmi con almeno un dipendente verde sono generalmente più grandi della media e sono attive nel settore industriale. Se la percentuale di Pmi che impiegano almeno una persona a tempo pieno in un lavoro verde è aumentata, la percentuale di imprese che occupano da 1 a 5 dipendenti verdi è aumentata di tre punti. Queste tendenze hanno superato le aspettative delle imprese (il 39% delle Pmi con almeno un lavoro verde entro il 2014). Le imprese che hanno più probabilità di avere almeno un dipendente verde (74%) sono quelle che offrono prodotti o servizi verdi, seguite da quelle che prevedono di offrire tali prodotti o servizi (42%). Di contro, il 29% delle imprese che non prevedono di offrire prodotti o servizi verdi ha almeno un dipendente che svolge un lavoro verde. Le Pmi che offrono prodotti o servizi verdi hanno anche il numero medio più alto di dipendenti verdi (4,6 contro 1,1-2,0). Più un´impresa è attiva nel campo dell´efficienza delle risorse, maggiori sono le probabilità che abbia almeno un dipendente a tempo pieno che svolge un lavoro verde: il 54% delle imprese molto attive in questo ambito ha almeno un dipendente verde, contro il 16% delle Pmi inattive nel campo dell´efficienza delle risorse. Dai risultati per paese riguardanti tutte le Pmi emergono ancora una volta le differenze tra Ue e Usa. Sebbene la percentuale di Pmi con almeno un dipendente verde sia la stessa in entrambe le regioni (42%), il numero medio di tali dipendenti è più alto negli Usa che nell´Ue (3,7 contro 2,1). Rispetto all´anno scorso, le Pmi negli Usa hanno aggiunto in media più dipendenti verdi (+ 1,5) delle Pmi dell´Ue (+ 0,4). 2. Per le Pmi è importante essere efficienti sotto il profilo delle risorse Il 93% delle Pmi ha intrapreso almeno un´azione per essere più efficiente sotto il profilo delle risorse. Le azioni più comuni consistono nel ridurre al minimo i rifiuti (67%), nel risparmiare energia (67%) e nel risparmiare materiali (59%). Almeno la metà, inoltre, ricicla riutilizzando materiali o rifiuti al suo interno o risparmiando acqua (ambedue 51%). A ciò si aggiunge che otto Pmi su dieci hanno in programma ulteriori azioni in materia di efficienza delle risorse nei prossimi due anni, in particolare, risparmi energetici (58%) e riduzione al minimo dei rifiuti (56%). Circa la metà delle Pmi (49%) ha in programma di risparmiare materiali, mentre il 43% prevede di risparmiare acqua e il 41% di riciclare al proprio interno. 2.1. Per la maggior parte delle Pmi l´efficienza delle risorse è una necessità La maggior parte delle Pmi nell´Ue interviene per fare un uso più efficiente delle risorse al fine di ridurre i costi (63%), sebbene il 28% dichiari che l´ambiente è una delle priorità dell´impresa. Circa un quinto delle Pmi cita gli incentivi finanziari e fiscali o altre forme di sostegno pubblico (19%), l´ottenimento di un vantaggio competitivo/l´opportunità commerciale (18%) e la domanda di clienti o fornitori (23%) tra le ragioni che le hanno indotte a intraprendere azioni per migliorare la loro efficienza delle risorse. È meno probabile che a spingere le Pmi a migliorare l´efficienza delle risorse sia il desiderio di anticipare le prescrizioni legislative (10%) o le norme professionali/di prodotto future (10%). 2.2. Gli appalti pubblici verdi restano una sfida per le Pmi Solo il 12% delle Pmi ha partecipato a una gara d´appalto pubblica che includeva requisiti ambientali e il 7% l´ha vinta. Il motivo più comune alla base della mancata partecipazione a gare d´appalto pubbliche con requisiti ambientali è che le Pmi non si sono mai trovate di fronte a gare d´appalto di questo tipo (55%). Il 14% tuttavia non ha nemmeno provato a partecipare, perché ha ritenuto che fosse troppo complicato. Sussistono differenze piuttosto marcate tra i paesi. 2.3. La maggior parte delle Pmi non utilizza un sistema di gestione ambientale Oltre due terzi delle Pmi (67%) non utilizzano un sistema di gestione ambientale. Si registra un lieve aumento rispetto alla precedente indagine Eurobarometro pubblicata nel 2012 (+ 2 punti percentuali). In tutte le imprese, i sistemi di gestione ambientale più comunemente usati sono quelli nazionali o regionali (11%) e il sistema Iso 14001 (9%). Base: le Pmi che hanno intrapreso almeno un´azione finalizzata all´efficienza delle risorse = 10 511 3. Mercati verdi, un grande potenziale inutilizzato. 3.1. Un quarto delle Pmi offre prodotti o servizi verdi. Poco più di un quarto (26%) delle Pmi nell´Ue offre prodotti o servizi verdi, con un ulteriore 7% che ha in programma di farlo nei prossimi due anni. La maggior parte delle Pmi tuttavia non offre prodotti o servizi verdi e non ha in programma di farlo (59%). Nel complesso la situazione non è cambiata dal 2012. Permangono differenze sostanziali tra i paesi. 3.2. Principali settori verdi in cui operano le Pmi La metà delle Pmi nell´Ue che offrono prodotti o servizi verdi opera nel campo dei prodotti e dei servizi con caratteristiche ambientali. Il 35% offre prodotti o servizi verdi nel settore dei materiali riciclati e il 19% nella gestione dei rifiuti solidi. 3.3. I prodotti e i servizi verdi più comunemente venduti. Poco più di un quarto delle Pmi nell´Ue che offrono servizi o prodotti con caratteristiche ambientali opera nel settore delle costruzioni (26%). Quasi un quarto vende cibi e bevande (24%), mentre il 22% vende macchine e attrezzature elettroniche e meccaniche. Un quinto delle Pmi offre mobili e prodotti di legno e di carta (20%), mentre il 9% offre prodotti tessili, articoli di abbigliamento e di pelletteria. Il fatto che le Pmi offrano materiali da costruzione o servizi con caratteristiche ambientali è molto più usuale oggi che nel 2012 (+ 8 punti percentuali), mentre negli altri settori la percentuale di Pmi che offrono prodotti o servizi con caratteristiche ambientali è rimasta pressoché invariata. 3.4. Si è ridotto il fatturato attribuito ai prodotti e ai servizi verdi. Le Pmi che offrono prodotti e servizi verdi generalmente dichiarano che essi rappresentano il 30% o meno del loro fatturato (60%). In effetti, per un terzo delle Pmi verdi (34%) questi prodotti o servizi rappresentano dall´1 al 5% del loro fatturato annuo. È tuttavia opportuno sottolineare che vi è una percentuale considerevole di Pmi in questa categoria per la quale le vendite di prodotti e servizi verdi costituiscono almeno il 75% del fatturato (16%). La tendenza dall´ultima indagine evidenzia una diminuzione del fatturato attribuito ai prodotti e ai servizi verdi, con un numero maggiore di imprese che afferma che tali prodotti generano dall´1 al 5% del loro fatturato annuo (+ 4 punti percentuali). 3.5. Per le Pmi i mercati verdi sono prevalentemente nazionali. Almeno nove Pmi su dieci che vendono prodotti o servizi verdi dichiarano che il proprio paese è il loro principale mercato in termini di fatturato annuo (91%). Quasi una su cinque (19%) dichiara che il suo mercato principale è l´Ue e/o l´Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la Svizzera. Solo il 7% afferma che il suo mercato principale è al di fuori dell´Europa. Inoltre, delle Pmi che esportano verso un altro paese dell´Ue, un quarto (24%) esporta anche verso paesi al di fuori dell´Ue. Dall´analisi per paese emerge che le Pmi negli Usa tendono maggiormente a dichiarare che il loro mercato nazionale è il loro mercato principale rispetto alle Pmi nell´Ue (99% contro 91%). 3.6. Il sostegno alle iniziative potrebbe aiutare le Pmi a diventare più verdi Le Pmi sono propense ad affermare che sovvenzioni e sussidi contribuirebbero a renderle più efficienti in termini di risorse (34%). Un quarto di esse vorrebbe consulenza su come migliorare l´efficienza delle risorse (25%), mentre il 22% desidererebbe consulenza sulle possibilità di finanziamento degli investimenti in materia di efficienza delle risorse. Poco meno di una Pmi su cinque dichiara che sarebbe notevolmente agevolata da dimostrazioni di nuovi processi o tecnologie di efficienza delle risorse o da una maggiore cooperazione tra imprenditori per nuovi processi di riduzione dei rifiuti (in ambo i casi il 19%). Il 16% delle Pmi auspica una banca dati dei casi di studio che mostri i benefici per l´impresa, e un altro 16% vorrebbe uno strumento di autovalutazione per misurare la propria efficienza delle risorse rispetto a quella delle altre imprese. 3.7. Gli incentivi finanziari sono fondamentali nel lancio di nuovi prodotti verdi. Alle Pmi che vendono prodotti o servizi verdi è stato chiesto quale tipo di sostegno le aiuterebbe maggiormente ad espandere la loro offerta verde. Quasi la metà (46%) ha risposto citando gli incentivi finanziari allo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi di produzione. Gli incentivi finanziari sono menzionati molto più spesso rispetto all´assistenza nell´individuare mercati o clienti potenziali (27%), al sostegno tecnico o alla consulenza per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi di produzione (22%) o alla consulenza in materia di commercializzazione o di distribuzione (19%). Dal raffronto tra paesi emergono le differenze tra le Pmi negli Usa e quelle nell´Ue che offrono prodotti o servizi verdi. Tendenzialmente le Pmi dell´Ue sono più inclini a citare gli incentivi finanziari (46% contro 42%), mentre le Pmi negli Usa tendono a citare l´assistenza nell´individuare mercati o clienti (39% contro 27%), il sostegno tecnico (29% contro 22%) o la consulenza in materia di commercializzazione o di distribuzione (24% contro 19%). Alle Pmi che attualmente non offrono prodotti o servizi verdi è stato chiesto che tipo di sostegno le aiuterebbe maggiormente a lanciare una gamma di prodotti o servizi verdi. Il tipo di sostegno maggiormente citato è quello degli incentivi finanziari per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi di produzione (29%), seguito dall´assistenza nell´individuare clienti o mercati potenziali (17%), dal supporto tecnico e dalla consulenza per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o processi produttivi (16%) e dalla consulenza in materia di commercializzazione o di distribuzione (12%). Tuttavia, oltre un terzo delle Pmi (37%) ha dichiarato che nessuna di queste opzioni sarebbe d´aiuto. Le differenze rispetto al 2012 sono minime, con le Pmi meno propense a menzionare gli incentivi finanziari (-2 punti percentuali) e più propense a menzionare il sostegno tecnico o la consulenza in materia di commercializzazione o di distribuzione (entrambi +2 punti). Le Pmi sono anche più inclini a dichiarare "nessuna opzione" (+5 punti). Le Pmi in tutti i paesi dell´Ue tranne due tendono a dichiarare che gli incentivi finanziari le aiuterebbero maggiormente a lanciare prodotti o servizi verdi. Le imprese in Grecia (48%) sono quelle che più di tutte citano gli incentivi finanziari, seguite da quelle in Polonia (43%), Bulgaria, Croazia e Regno Unito (tutte 38%).  
   
 

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