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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Dicembre 2013
 
   
  CONFERENZA NAZIONALE SULLA GREEN ECONOMY, FRATTURA: LE REGIONI PROTAGONISTE DEL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

 
   
  Campobasso, 18 dicembre 2013 - Le Regioni come elemento chiave dello sviluppo della green economy, poiché "la conoscenza dei territori e il coinvolgimento dei territori sono presupposti fondamentali per la creazione di ambiti protetti dedicati alla salvaguardia della biodiversità e per la loro gestione ottimale". Questo, il messaggio che il presidente Paolo di Laura Frattura ha portato a Roma, intervenendo ai lavori della conferenza nazionale "La Natura dell´Italia", organizzata dal ministro dell´Ambiente, Andrea Orlando. Nell´aula magna dell´Università La Sapienza l´evento conclusivo, preceduto dalle tappe di Milano e Palermo, di un articolato dibattito sulle potenzialità della green economy per il rilancio del Paese tra le più importanti cariche dello Stato, con i contributi esterni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Tra le tante personalità di spicco, ospite d´eccellenza a Roma il Premio Nobel per la fisica, il senatore a vita Carlo Rubbia. Dopo gli interventi dei ministri Orlando, Saccomanni, Giovannini e Lorenzin, e l´approfondimento del commissario europeo per l´Ambiente, Janez Potocnik, il presidente Frattura, nella veste di rappresentante della Conferenza delle Regioni, ha posto l´accento sulla necessità di una governance quanto più condivisa e partecipata. "Vedere insieme oggi la commissione europea, il mondo politico, il mondo produttivo, il mondo accademico e gli enti locali, è per tutti noi l´atteso segnale della condivisione di progetto che crediamo assolutamente possibile e sul quale vogliamo convogliare energie e risorse", la prima analisi del presidente Frattura. "Il ritorno alla natura come ritorno al futuro. Per molti anni abbiamo considerato - ha analizzato Frattura -, il perseguimento dello sviluppo economico e della tutela dell´ambiente come obiettivi tra loro inconciliabili. Questa irragionevole convinzione appare finalmente superata. È evidente che un green new deal, una nuova economia orientata alla sostenibilità, alla tutela dell´ambiente, alla valorizzazione delle aree naturali, rappresenta una delle vie principali per ragionare di sviluppo. E soprattutto per respirare al meglio quegli annunci di speranza per una recessione forse superata. Se la ripresa è davanti a noi, l´economia verde ne sarà il motore più attivo". "Sono i numeri, risorse e occupati "verdi" - ha proseguito Frattura - , a imporci ragionamenti concreti sui temi della biodiversità, delle aree protette e della green economy con gli esperti del settore, del mondo economico e universitario. Tanti nostri cittadini, soprattutto tantissimi giovani, scelgono la natura come campo di investimento delle loro capacità". "La Conferenza delle Regioni - ha sottolineato il governatore del Molise -, vuole essere teatro di confronto per comprendere quali sinergie attivare per proporre un nuovo modello di sviluppo più sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale, economico. Un modello che garantisca occupazione e qualità della vita, ripartendo dalla valorizzazione delle numerose eccellenze presenti in quei nostri territori che hanno saputo mantenere un corretto equilibrio tra uomo e natura e puntare sulle produzioni di qualità". Riconoscendo al ministro Orlando il merito di basare l´approfondimento in corso sui numeri, Frattura nel suo intervento ha riportato quanto finora realizzato dalle Regioni in materia ambientale. "Il ruolo delle Regioni è rilevante - ha evidenziato -, poiché le Regioni hanno istituto dal 1991 al 2010 134 parchi regionali, 365 riserve naturali regionali, 171 aree naturali protette per un totale di circa 1,6 milioni di ettari". Riprendendo i dati di Unioncamere, il governatore Frattura ha messo in risalto che "dal 2008 ad oggi, anche senza contare l´agricoltura, 328 mila aziende italiane dell´industria e dei servizi con almeno un dipendente hanno investito, o lo faranno quest´anno, in tecnologie green per ridurre l´impatto ambientale e risparmiare energia: il 22 percento di tutte le imprese nazionali. Dalle quali quest´anno arriverà il 38% di tutte le assunzioni programmate nell´industria e nei servizi. Chi investe green - ha rimarcato -, è più forte all´estero: il 42% delle imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti esporta i propri prodotti, contro il 25,4% di quelle che non lo fanno." "Solo attraverso una efficace conservazione del capitale naturale si pongono le basi per la realizzazione di un benessere duraturo. Del resto - ha concluso il presidente Frattura -, la natura dell´Italia è un unicum che da sempre produce sviluppo. Nostro dovere e nostro impegno tutelarla e valorizzarla tutti insieme".  
   
 

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