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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Dicembre 2013
 
   
  ROMA - LE FAMIGLIE ITALIANE RISPARMIANO ANCHE SULLE RISTRUTTURAZIONI

 
   
  Roma, 18 dicembre 2013 - “Il 5,9% delle famiglie residenti nelle sei maggiori città italiane ha effettuato lavori di ristrutturazione nel biennio 2011-2012. In particolare: il 4,5% ha ristrutturato l’abitazione principale; lo 0,7% un altro immobile (casa in affitto, in comproprietà, di parenti prossimi, etc.); lo 0,5% una seconda casa e il restante 0,2% una seconda casa insieme a un altro immobile. Chi ha ristrutturato la prima casa non ha effettuato ulteriori lavori, evidentemente perché già assai invasivi e impegnativi anche economicamente”. Ad affermarlo è valter Giammaria, presidente di Tecnoborsa, commentando l´indagine Tecnoborsa 2013 sulle famiglie italiane ed il mercato immobiliare, a cura del centro Studi sull´Economia immobiliare - Csei Tecnoborsa. C’è da considerare che, rispetto alla percentuale delle famiglie che hanno acquistato un immobile nel periodo considerato – il 4,4% – la quota delle ristrutturazioni supera tale valore e, in particolare, circa il 20% di chi ha comprato casa l’ha anche restaurata. Le città più attive sotto questo profilo sono state Genova, Napoli e Palermo. Per quanto riguarda le parti dell’abitazione che sono state rinnovate, il 60,3% di coloro che hanno ristrutturato hanno eseguito lavori radicali in tutta la casa; a seguire, ma con notevole divario, gli interventi parziali hanno riguardato: per il 15,9% la cucina, per il 15% i bagni, per il 14% gli impianti, per il 13,9% gli infissi, per il 10,8% gli ambienti di soggiorno e, infine, per l’8,8% le camere da letto. Tra le motivazioni che hanno indotto le famiglie a intervenire nelle proprie case, al primo posto c’è il rinnovo strutturale, con l’82%; a seguire, ma con notevole distacco, c’è l’esigenza di una maggiore ergonomia dettata dal desiderio di maggior comfort e praticità al tempo stesso (24%); il 16,7% lo ha fatto per razionalizzare gli spazi; il 14,2% per avere una casa ecologica, nel caso di nuclei familiari particolarmente sensibili all’ambiente; il 6,8% per ricavare spazi per attività sportive o pro-fitness; infine, il 5,3% per avere una casa cablata. Da un focus sul 16,7% di coloro che hanno eseguito lavori per migliorare lo sfruttamento e la funzionalità dello spazio a disposizione, è risultato che il 35,8% di questi lo ha fatto per aumentare il numero delle stanze; il 29,5% per ampliare il soggiorno; il 17,5% per ricavare un angolo cottura/cucinotto; viceversa, il 10,5% per ricavare una cucina abitabile; infine, il 6,8% per ridurre il soggiorno a vantaggio di altri ambienti. “Spostando l’analisi dal lato dell’offerta – ha proseguito il Presidente – si nota che ha usufruito degli incentivi fiscali circa il 23% di chi ha ristrutturato. Chi, viceversa, vi ha rinunciato, nel 39% dei casi non lo ha ritenuto conveniente ma, in questo caso, non si può non pensare a un effetto dell’economia sommersa; il 34,6% ha dichiarato di non essere a conoscenza dei bonus statali; infine, il restante 26,5% ha affermato che l’iter burocratico è troppo complicato”. Le famiglie, in generale, cercano naturalmente anche di ottimizzare le spese di gestione e/o manutenzione della propria abitazione per difendersi dal carovita e Tecnoborsa è andata a indagare anche su questo aspetto. Concludendo, Valter Giammaria, ha affermato che: “Nell’ultimo anno, il 47,2% ha cercato di risparmiare sulle principali utenze; il 34,5% ha economizzato su telefono e connessione Internet; il 29,3% ha rivolto la propria attenzione alle spese di riscaldamento e/o condizionamento; il 28,4% ha risparmiato sul rinnovo dell’arredo; il 27,2% su quello degli elettrodomestici; infine, il 23,2% ha rinunciato ai piccoli interventi conservativi; tuttavia, bisogna sottolineare che al secondo posto si è manifestato un consistente 37,7% di famiglie che non si è neanche preoccupato ‘di fare economia in casa’”.  
   
 

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