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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Gennaio 2014
 
   
  REGGIO EMILIA - SI RIDUCE L´OCCUPAZIONE NELLA PROVINCIA

 
   
  Reggio Emilia, 7 gennaio 2014 - Si è ridotta dell’1,7%, nel primo semestre del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, l’occupazione delle imprese reggiane: a fronte di oltre 196.000 addetti del giugno 2012, infatti, si è scesi agli attuali 192.700. Alla stabilità delle “public utilities”, cioè energia elettrica, gas, acqua, gestione rifiuti e reti fognarie (-0,3%) e dei servizi (-0,8%), si contrappone l’andamento negativo dell’industria (-2,4%), dell’agricoltura (-2%) e delle costruzioni (-2,9%). I dati aggiornati a giugno 2013 della banca dati Smail (Sistema di Monitoraggio Annuale sulle Imprese e il Lavoro) che la Camera di Commercio, in collaborazione con Unioncamere Emilia-romagna, rende disponibili, consentono di valutare gli effetti sull’economia provinciale della lunga crisi che ancora perdura. Nel quinquennio giugno 2008-giugno 2013, l’occupazione industriale ha registrato un -10%, quella delle costruzioni il -12% e l’agricoltura ha perso il 5% dei propri addetti. In flessione anche le Public Utilities (-3%). Tornando ai dati annuali, all’interno dell’industria le flessioni più elevate si registrano nel legno-mobili (-7,1%), nel tessile-abbigliamento-calzature (-6%), nel ceramico (-3,8%), nella carta-cartotecnica (-3,2%) e nel piccolo comparto delle “Altre industrie manifatturiere” (-8,3%). L’industria metalmeccanica, che con oltre 41.000 addetti occupa il 55% dell’industria nel suo complesso, mostra un calo dell’1,5%; il comparto gomma-plastica presenta una situazione di tendenziale stabilità (-0,9%), mentre l’industria alimentare perde l’1,7%. Nei servizi mostrano variazioni positive l’informatica e le telecomunicazioni (+4%), la sanità e assistenza sociale (+2%), l’istruzione (+2,5%) e i servizi di alloggio (+1,1%). A differenza di quanto accadeva fino allo scorso anno, la ristorazione segna il passo, perdendo negli ultimi 12 mesi il 2,6% dei relativi addetti. Registrano un segno negativo anche il commercio (-1,3%) – influenzato anche dalla riduzione dei consumi - e i trasporti (-1%), mentre gli altri servizi risultano più orientati alla stabilità.  
   
 

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