Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 07 Gennaio 2014
 
   
  COMUNI: FVG, OK A FUSIONI CON MAGGIORANZA COMPLESSIVA

 
   
  Trieste, 7 gennaio 2014 - L´assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, ha presentato alla Giunta regionale le linee guida di un disegno di legge per modificare alcune norme relative a richiesta, indizione e svolgimento dei referendum abrogativo, propositivo e consultivo e all´iniziativa popolare delle leggi regionali. In particolare, Panontin intende abrogare l´attuale previsione secondo la quale, in caso di fusioni di Comuni, il quesito sottoposto a referendum non può dirsi approvato senza la maggioranza dei voti validamente espressi in ciascun Comune. "Grazie a questa modifica - spiega l´assessore - si potrà evitare che una minoranza in termini numerici sia in grado di bloccare l´iter di fusione di due o più Comuni come recentemente accaduto tra Arzene, San Martino al Tagliamento e Valvasone". Tra le altre modifiche sottoposte all´attenzione della Giunta da Panontin, il referente delle Autonomie locali vorrebbe dimezzare il numero delle firme necessarie per l´indizione del referendum regionale abrogativo, portandole da 30 mila a 15 mila in maniera tale da avvicinare le percentuali di promotori/elettori delle altre Regioni italiane dove, a fronte dell´attuale 7,45 per cento del Friuli Venezia Giulia, il range è compreso tra l´1,02 per cento della Campania e il 2,41 per cento delle Marche. Inoltre, il ddl conterrà pure l´introduzione di norme elettorali che assicurino, in caso di fusione di Comuni, la rappresentanza delle comunità di origine e la possibilità che l´iniziativa per l´istituzione di nuovi Comuni e la modifica delle circoscrizioni o delle denominazioni comunali provenga anche da parte di un determinato numero di elettori (dal 15 al 20 per cento) dei Comuni interessati.  
   
 

<<BACK