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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2014
 
   
  RALLENTA L’EXPORT LODIGIANO NEL TERZO TRIMESTRE 2013

 
   
   Lodi, 13 gennaio 2014 - Il terzo trimestre del 2013 registra un rallentamento delle esportazioni commerciali verso l’estero, dato già osservato dall’inizio dell’anno scorso. Lo conferma il dato Istat, disaggregato dall’Ufficio Studi della Cdc di Lodi. Nei primi nove mesi dell’anno l’interscambio lodigiano ammonta a 4.493 milioni di euro, in calo del 13% rispetto a un anno fa. Il saldo della bilancia commerciale si conferma negativo (-1.238 milioni di euro, ma risulta ridimensionato rispetto al Iii trimestre 2012, quando ammontava a -1.702 milioni). In Lombardia l’interscambio, pari a 163.713 milioni di euro, risulta in calo del 2% rispetto all’anno precedente e il saldo negativo di -3.051 milioni sostanzialmente si dimezza (era pari a -6.862 milioni di euro nel terzo trimestre 2012). A livello locale le esportazioni dei primi nove mesi del 2013 ammontano a 1.606 milioni di euro e risultano in calo dell’8% dallo scorso anno (a fronte di un -0,13% regionale). Il confronto eseguito invece sul singolo trimestre preso in esame evidenzia un calo del 13% tendenziale e un -5,51% congiunturale. Il dato regionale invece risulta leggermente cresciuto nel confronto tendenziale (+0,52%) e in calo rispetto al giugno scorso (-5,47%). Dove sono destinati i prodotti del lodigiano? A livello di macro aree l’Europa, con un volume di 1.398 milioni di euro, si conferma il principale mercato di sbocco per le merci locali (87%), nonostante il calo del 12% rispetto al terzo trimestre 2012. I valori riferiti al singolo trimestre evidenziano un calo del 16% rispetto all’anno precedente e del 6% sul confronto di breve periodo. Restringendo il campo ai singoli Paesi possiamo osservare un flusso di esportazioni del 36% verso la Spagna, del 17% verso la Francia, dell’11% verso la Germania. All’asia solo l’8% dei prodotti lodigiani, pari però al 78% in più rispetto all’anno precedente. I dati relativi al singolo trimestre evidenziano un aumento ancora più consistente (+47,5%) nel confronto tendenziale ma un calo del 6% in quello congiunturale. Su 125 milioni di euro esportati in questo continente, il 24% è diretto in Cina, il 10% in Giappone, l’11% a Singapore, l’8% nella Repubblica di Corea e Hong Kong e il 7% negli Emirati Arabi Uniti. La manifattura ingloba la stragrande maggioranza di prodotti esportati (99%). Una disaggregazione più dettagliata consente di evidenziare che computer, apparecchi elettronici e ottici rimane la categoria più esportata (32% sul totale), in calo però del 29% rispetto a settembre 2012. Seguono sostanze e prodotti chimici con il 22%, in aumento del 21% tendenziale, e gli apparecchi elettrici con il 13%, in aumento del 4%. Il Lodigiano importa invece per 2.888 milioni di euro, un dato diminuito del 16% da un anno a questa parte (-4% in Lombardia). Al contrario, il confronto eseguito su dati non cumulati, evidenzia un -24% tendenziale e un -6% congiunturale. Il dato regionale registra un calo del 2% rispetto a un anno fa e del 4% rispetto a giugno. La quota di importazioni dall’Europa pari al 70% è in calo del 4%. In particolare le merci provenienti dall’Asia incidono per il 29% sul totale, con una forte riduzione del 36% rispetto al 2012. Si registra poi un 23% di prodotti europei proveniente dalla Francia, un 22% dalla Germania e un 10,5% dai Paesi Bassi. Le merci asiatiche in importazione invece provengono quasi esclusivamente dalla Cina (98%) Si importa il 20% di prodotti alimentari e bevande (in aumento del 2% tendenziale), il 30% in computer, apparecchi elettronici e ottici (in calo del 35%), un 14% di sostanze e prodotti chimici (in calo del 3%), un 9% di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-8%) e un 8% di macchine e apparecchi generici (+25%). “In un momento così difficile come quello attuale - commenta Alessandro Zucchetti, presidente della Cdc di Lodi - è importante che le imprese locali colgano nuove opportunità oltreconfine, spronate da una situazione interna poco favorevole. L’affaccio sui mercati internazionali può configurarsi, anche per il tessuto imprenditoriale locale, come una via concreta per ampliare il proprio portafoglio clienti e generare maggiori fatturati a integrazione dei volumi interni. La Camera di Commercio si conferma presente al fianco delle imprese locali con misure a supporto dell’internazionalizzazione, come bandi e voucher per la partecipazione a missioni estere, o con convegni ad hoc che possono concretamente fornire strumenti e informazioni su come accedere agli appalti esteri”.  
   
 

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