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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Marzo 2007
 
   
  MILANO: IN 10 ANNI QUASI RADDOPPIATI INTERSCAMBI CON I PAESI POVERI

 
   
   Milano, 20 marzo 2007 - Italia e sviluppo: la via delle relazioni commerciali. L’interscambio italiano con i Paesi poveri vale oltre tre miliardi e quattrocento milioni di euro. Una tendenza in crescita: import ed export sono quasi raddoppiati in dieci anni. Gli scambi con i Paesi poveri pesano per lo 0,5% sia sull’import che sull’export totali italiani verso il mondo. E nella top ten dell’interscambio guadagnano posti nell’import Mozambico e Zambia, restano in buoni rapporti Bangladesh, Angola e Mauritania e nell’export tengono Bangladesh, Etiopia, Senegal e Yemen, tra i principali referenti entra la Liberia. I Paesi più in ritardo? Quasi tutti quelli centro e sud africani, ma anche alcuni asiatici come Bangladesh, Nepal, Afghanistan, Cambogia, medio orientali come lo Yemen, americani come Haiti, paradisi turistici come le Maldive. L’export italiano verso i Paesi meno sviluppati del mondo supera nel 2006 il miliardo e 600 milioni di euro, mentre l’import si avvicina a 1 miliardo e 740 milioni. Il Paese con cui l’Italia ha il maggiore interscambio è il Bangladesh (17,4% del totale, più di 590 milioni di euro), seguito dal Mozambico (11%, oltre 360 milioni di euro). Tra il 2005 e il 2006, in termini percentuali crescono soprattutto le esportazioni italiane verso il Myanmar (+212%) e la Mauritania (+199%) mentre aumentano le importazioni da Sierra Leone (+749%) e Isole Comore (+3. 495%). Le esportazioni italiane verso i Paesi meno sviluppati sono quasi totalmente costituite da prodotti trasformati e manufatti (99,7%) che sono anche la voce principale delle importazioni (74,7%), seguita da minerali energetici e non energetici (19%). Tra le regioni italiane, la Lombardia è prima sia per importazioni che per esportazioni, pesando sul totale nazionale rispettivamente per il 36,4% ed il 24,4%, con un interscambio totale di oltre 1 miliardo di euro. Per peso sull’import, secondo è il Veneto con il 9,4% e una crescita tra il 2005 ed il 2006 del 28,1%. Nelle esportazioni si distingue l’Emilia Romagna con il 13,7%, +3,9% in un anno. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2006, 2005 e 1996 e dati Organizzazione delle Nazioni Unite in occasione del consiglio aperto della Camera di Commercio ieri col ministro Emma Bonino. “Aiutare questi Paesi ad uscire dalla spirale di povertà è un dovere etico per la comunità internazionale – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – . È importante puntare su un serio piano di sviluppo che preveda la realizzazione di opere concrete e infrastrutture. In questo senso, anche le imprese italiane, lombarde e milanesi possono impegnarsi e concretamente cooperare per il miglioramento delle condizioni sociali, umane ed economiche della parte di mondo più indigente: per esempio, investendo di più ed esportando non solo prodotti, ma anche il loro Know-how tecnico e professionale”. .  
   
 

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