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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2014
 
   
  PIANO CASA: AI SINDACI VENETI: REGIONE PRONTA AD APRIRE UN CONFRONTO, MA PER MIGLIORARLO

 
   
   Venezia, 13 gennaio 2014 - “Ben venga qualsiasi proposta, nei confronti della quale avremo tutta la debita attenzione come abbiamo fatto comunque finora, purché sia migliorativa. Su queste basi siamo pronti ad aprire in qualsiasi momento il confronto”. Risponde così il vicepresidente e assessore regionale al territorio Marino Zorzato ai sindaci dei capoluoghi veneti che hanno manifestato l’intenzione di presentare a breve un progetto di legge per modificare la nuova edizione del Piano Casa approvato dalla Regione. “Per quanto riguarda il coinvolgimento del ministro allo sviluppo economico Flavio Zanonato – aggiunge Zorzato – che si è detto pronto a portare il caso al Governo per un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, mi auguro che non si limiti ad ascoltare soltanto i sindaci, appartenenti tra l’altro quasi tutti alla sua area politica, ma voglia sentire anche le argomentazioni della Regione e in tal senso resto a disposizione nel caso mi voglia incontrare. Se non altro perché è il ministro allo sviluppo economico e non alla “regressione” economica”. “Al sindaco Orsoni – sottolinea il vicepresidente – che teme che il Piano Casa vada a stravolgere il centro storico di Venezia rispondo che nella affermazioni bisogna essere quanto meno informati. Questo strumento normativo, infatti, non va minimamente a toccare i centri storici e il patrimonio vincolato e tanto meno – evidentemente - il centro storico di Venezia, inestimabile patrimonio dell’umanità". “A fronte di prese di posizione di questo tipo – conclude Zorzato – mi auguro che si possa veramente aprire un tavolo di confronto, con serietà e ragionevolezza. Un solo esempio: negli strumenti urbanistici comunali sono previsti 100 milioni di mc. Di nuove edificazioni le grandi città hanno approvato e stanno approvando i loro Pat raddoppiando le vigenti previsioni di crescita. Il valore del Piano Casa nella sua massima espansione è meno del 5% di queste previsioni. Infatti, si punta sul miglioramento dell’esistente e non sul consumo di suolo, da riconsegnare all’uso agricolo”.  
   
 

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