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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2014
 
   
  ZAIA: GIOTTO E’ PATRIMONIO DELL’UMANITA’ E DEVE ENTRARE ALL’INTERNO DELLA LISTA UNESCO SENZA SE E SENZA MA

 
   
  Venezia, 13 gennaio 2014 - “Gli affreschi di Giotto e gli altri cicli trecenteschi padovani non sono forse frutto del genio creativo dell’uomo? non rappresentano testimonianze uniche che hanno influenzato considerevolmente lo sviluppo dell’arte a livello mondiale?”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la proposta di candidare gli affreschi di Giotto e gli altri cicli trecenteschi padovani alla lista Unesco del Patrimonio dell’Umanità e di poter avere un supporto economico da parte del Mibac. Il Ministro ha ricordato che la proposta era stata già depositata nel 1996 e inserita dal Centro italiano dell’Unesco nella lista propositiva, poi confermata nel 2006. Ha anche appoggiato la candidatura, ma ha ricordato che il Mibac non sostiene economicamente le candidature bensì fornisce esclusivamente un apporto tecnico scientifico. “Dire che è meritevole è riduttivo – prosegue Zaia – è un obbligo morale, un diritto dei veneti e dell’umanità. Avere un supporto per la candidatura è fondamentale soprattutto a livello economico e sarebbe un grandissimo investimento non solo per Padova ma per tutto il Veneto. Essere all’interno della lista, infatti, porta numerosi vantaggi e soprattutto finanziamenti, basti pensare al caso dell’Orto Botanico di Padova”. “Voglio inoltre ricordare – continua Zaia – che il Veneto è la prima regione turistica d’Italia (62.351.657 di pernottamenti nel 2012) e sesta in Europa. Il turismo in sinergia con la cultura è senza dubbio un settore propulsore a livello sociale ed economico, basti pensare a quanti posti di lavoro genera non solo durante l’anno ma anche in occasione di grandi mostre o eventi culturali. Lavoriamo, quindi, tutti insieme affinché i cicli di affreschi di Giotto, Guariento, Giusto De Menabuoi e di tutti gli altri grandi pittori del trecento siano patrimonio dell’umanità”.  
   
 

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