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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Gennaio 2014
 
   
  VALANGHE, L’ERRORE COGNITIVO COGLIE ANCHE I PRATICANTI PIU’ ESPERTI

 
   
  Sono stati presentati, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Provincia autonoma di Trento, i risultati della ricerca sugli “Errori cognitivi nella valutazione del rischio valanghe”. Lo studio - voluto e finanziato da Accademia della Montagna, all’interno di un progetto pluriennale dedicato al rischio valanghe - ha coinvolte, a vario titolo, le Università di Trento, Padova e Verona, oltre alla Fondazione Bruno Kessler. I dati evidenziano con chiarezza due errori cognitivi che risultano essere rilevanti per determinare la decisione di esporsi a situazioni pericolose: l’Overconfidence, ovvero la convinzione di sapere più di quanto effettivamente si sappia; e l’attitudine al Risk Taking, in altre parole la propensione a mettere in atto comportamenti rischiosi. “Il problema delle valanghe persiste – sottolinea Egidio Bonapace, presidente di Accademia della montagna – e i dati ci restituiscono un numero crescente di persone coinvolte da valanghe, seppur con meno morti, grazie anche alla preparazione e ai nuovi strumenti. Ad esempio, in dieci anni il numero di chi va con le ciaspole è arrivato a 410 mila persone mentre lo scialpinismo conta circa 200 mila appassionati. Sono cambiate anche le abitudini: un tempo lo scialpinismo incominciava in primavera, ora la stagione inizia a novembre. Accademica ha deciso di andare alla radice perché nessuno ha mai pensato di esaminare non lo stato della neve bensì di entrare nella testa delle persone. Anche se, è bene sottolinearlo, non esiste montagna senza rischio”.  
   
 

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