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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Marzo 2007
 
   
  ANZIANI: “TELEFONIA SOCIALE E’ CONTRO ISOLAMENTO; MA IL WELFARE VA RIPENSATO A RADICE: MENO RENDITE, PIU’ NATALITA’ E ASSISTENZA A NON AUTOSUFFICIENTI”

 
   
  Curtarolo (Pd), 19 marzo 2007 - “La telefonia sociale, cioè il mettere a disposizione degli anziani più fragili (quelli che rischiano di più l’isolamento perché non aiutati da una rete parentale), un servizio telefonico che li aiuti nel momento del bisogno, è un intervento coerente con gli obiettivi che si è posta la Regione Veneto nel campo delle politiche sociali a favore della terza età. Ma il welfare nel nostro Paese va ripensato alla radice: servono meno rendite, più natalità, più assistenza alle persone non autosufficienti”. Lo ha detto Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, intervenuto il 16 marzo a Curtarolo (Pd) ai lavori del convegno “Anziano fragile e rete territoriale dei servizi - Il progetto regionale di telefonia sociale”. L’iniziativa si è tenuta nella Sala Forum e ha presentato i primi risultati della ricerca regionale che ha coinvolto 1350 tra persone anziane e rappresentanti di istituzioni, professionisti e responsabili di associazioni di volontariato nei territorio delle Aziende Ullss n. 1 di Belluno, n. 9 di Treviso, n. 15 Alta Padovana, n. 21 di Legnago - in merito all’esigenza di attivare un “servizio di telefonia sociale” che permetta alla persona anziana di conoscere l’esistenza e l’attività di soggetti e servizi che lo possano aiutare, e faccia circolare le informazioni in tutta la rete d’assistenza attiva sul territorio. L’assessore ha affermato peraltro il ruolo attivo e propositivo che deve assumere l’anziano autosufficiente nel Veneto, le cui potenzialità, energie, autonomia, che vanno di pari passo con l’aumento della vita media e della qualità dell’esistenza grazie alla medicina e alle politiche sociali, vanno recuperate e valorizzate nell’interesse di tutta la comunità. “In questa direzione sono da impostare in modo nuovo le politiche pubbliche - ha sostenuto l’Assessore veneto - in particolare quelle venete. Constato con soddisfazione che, negli ultimi anni, abbiamo ottenuto nel territorio regionale, nel settore in continua crescita della non autosufficienza, alcuni risultati fondamentali. Ne ricordo due per tutti: l’assegno di cura che ha conglobato in un’unica misura di contributo le forme attinenti alle ‘badanti’, ai malati di Alzheimer, ai contributi della legge 28 del 1991, guadagnando in semplicazione delle procedure sia per le richieste delle famiglie sia per le risposte dei servizi; il recente provvedimento del governo veneto sull’ “impegnativa di residenzialità” che assegna al cittadino il contributo regionale per l’assistenza sociosanitaria nelle strutture residenziali. E’ un provvedimento rivoluzionario - ha concluso Valdegamberi - perché titolare del contributo non è più la struttura residenziale con la quota sanitaria relativa al posto letto, ma il cittadino che può inoltre scegliere la struttura di cui servirsi, consentendo così un meccanismo virtuoso di sana concorrenza tra strutture, nel rispetto delle normative e degli standard fissati dalla Regione, a tutto vantaggio del cittadino, della sua famiglia e dell’intero sistema dei servizi”. . . .  
   
 

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