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Notiziario Marketpress di
Lunedì 20 Gennaio 2014 |
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APPROVATO IL PIANO PAESAGGISTICO, CODICE DI REGOLE CONDIVISE PER IL BUON GOVERNO DEL PAESAGGIO REGIONALE TOSCANO
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Firenze, 20 gennaio 2014 - Approvato dalla Giunta regionale, su iniziativa dell´assessore Anna Marson, il Piano paesaggistico della Toscana, che costituirà integrazione al Pit. Gli elaborati verranno ora inoltrati al Consiglio per l´adozione e approvazione. "Un piano ´ciclopico´ – così lo ha definito il presidente Enrico Rossi – che stabilisce regole più precise per tutelare il nostro territorio e garantire il buon governo delle possibili trasformazioni. Riduce la discrezionalità sugli interventi con l´obiettivo di evitare speculazioni ed ecomostri e tutelare il carattere di bene comune del nostro paesaggio. Un paesaggio che è tutelato sulla base di 365 vincoli per decreto e di quelli della legge Galasso, che insieme coprono oltre il 60% del territorio. Questo ci consentirà di lasciare in eredità alle future generazioni una regione ancora bella e attraente". "E´ un piano che approfondisce la conoscenza, l´interpretazione e la rappresentazione dei paesaggi presenti sull´intero territorio regionale – spiega l´assessore Marson - codificandone gli obiettivi di qualità da garantire nelle trasformazioni. L´insieme dei suoi elaborati consente di superare pareri eccessivamente discrezionali, a favore di un insieme di regole pubblicamente deliberate e condivise, capaci di indirizzare le trasformazioni verso il buon governo del paesaggio". A differenza degli altri strumenti di pianificazione regionale, concepiti come strumenti di prevalente indirizzo di un´attività comunale in buona misura autonoma, il piano paesaggistico, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, e dei suoi contenuti "copianificati" con il Ministero competente, è un piano sovraordinato cui sono tenuti a conformarsi gli altri piani e programmi di livello regionale e locale. Nei due anni di lavoro alla redazione del piano, per il quale la competente struttura regionale ha potuto avvalersi del contributo scientifico di tutti gli atenei toscani, e del lavoro di numerosi giovani ricercatori, e´ stata approfondita sia la conoscenza dei fattori e delle relazioni che definiscono i diversi paesaggi toscani, e la loro percezione, che codificati i valori, le criticità e la disciplina delle aree interessate da vincoli paesaggistici. I vincoli paesaggistici, che riguardano le 365 aree oggetto di specifici decreti ministeriali nel corso del tempo e le aree vincolate per legge come coste, fiumi, torrenti e corsi d´acqua, territori coperti da foreste e boschi, e così via, sono stati contestualizzati, specificati e puntualmente disciplinati in coerenza con le conoscenze, le interpretazioni e le discipline strutturate dal piano per l´intero territorio regionale. "I diversi elaborati del piano - aggiunge l´assessore regionale - alla scala regionale, alla scala d´ambito, e per le diverse categorie di beni paesaggistici formalmente riconosciuti, costituiscono nel loro insieme un formidabile avanzamento delle conoscenze relative al territorio e al paesaggio regionale e una maggior certezza delle regole che verranno applicate nel valutare i progetti di trasformazione proposti". Un piano per il paesaggio toscano - "Il paesaggio in Toscana conta – dice ancora l´assessore - è un bene comune di tutti i suoi abitanti, che incorpora la memoria del lavoro delle generazioni passate e costituisce un patrimonio per le generazioni a venire. Questo bene comune, la cui riproduzione richiede non solo tutela, ma anche cura e manutenzione continua, rappresenta un valore aggiunto straordinario in termini di riconoscibilità ma di attrattività anche economica del territorio. Per fare questo occorre riuscire a superare la settorialità delle attuali politiche di sviluppo economico a favore di una maggiore contaminazione e integrazione reciproca fra politiche di sviluppo e politiche per il paesaggio. E´ questa la chiave decisiva per il futuro del paesaggio toscano e del benessere della regione. Ed è con questo spirito che la Regione nell´attuale legislatura ha intrapreso e portato a compimento il percorso di redazione del nuovo Piano paesaggistico". Gli obiettivi del Piano paesaggistico - I "metaobiettivi" del piano sono una migliore conoscenza delle caratteristiche identitarie dl territorio della Regione Toscana, e dunque anche del ruolo che i suoi paesaggi possono svolgere nelle politiche di sviluppo regionale; una maggiore consapevolezza del fatto che una più strutturata attenzione al paesaggio può portare alla costruzione di politiche più integrate ai diversi livelli di governo; e infine un rafforzamento del rapporto tra paesaggio e partecipazione, tra cura del paesaggio e cittadinanza attiva. Dentro a questa cornice complessiva si collocano gli "obiettivi strategici". Tra i principali ci sono quello di garantire la fruizione collettiva dei diversi paesaggi della Toscana (accesso alla costa, ai fiumi, ai territori rurali) e quello di assicurare che le diverse scelte di trasformazioni del territorio e del paesaggio abbiano come supporto conoscenze, rappresentazioni e regole adeguate. Quest´ultimo obiettivo, secondo Marson, significa anche certezza delle regole, e quindi riduzione della discrezionalità relativa ai procedimenti, ai tempi e alle stesse valutazioni di merito che incidono sulle decisioni. L´architettura del piano - Il piano è organizzato su due livelli, quello regionale, e quello d´ambito. Il livello regionale a sua volta è articolato in una parte che riguarda l´intero territorio regionale, trattato in particolare attraverso le "invarianti strutturali", e una parte che riguarda invece i "beni paesaggistici" formalmente riconosciuti in quanto tali. Gli ambiti in cui è stato suddiviso il territorio regionale sono 20: Lunigiana, Versilia e costa apuana, Garfagnana e Val di Lima, Lucchesia, Val di Nievole e Val d´Arno inferiore, Firenze-prato-pistoia, Mugello, Piana Livorno-pisa-pontedera, Val d´Elsa, Chianti, Val d´Arno superiore, Casentino e Val Tiberina, Val di Cecina, Colline di Siena, Piana di Arezzo e Val di Chiana, Colline Metallifere, Val d´Orcia e Val d´Asso, Maremma grossetana, Amiata, Bassa Maremma e ripiani tufacei. Per definire i venti ambiti, ai fini di una maggiore efficacia delle politiche territoriali e nel riconoscimento del senso di appartenenza delle comunità locali, sono stati in generale rispettati i confini comunali, con una sola eccezione (Castelnuovo Berardenga) dettata dalla particolare configurazione territoriale. Per ogni ambito è stata redatta una specifica "Scheda d´ambito", che approfondisce le elaborazioni di livello regionale ad una scala di maggior dettaglio, sintetizzando i relativi valori e criticità, nonché formulando specifici obiettivi di qualità e la relativa disciplina. Gli elaborati del piano - L´insieme degli elaborati del Piano paesaggistico è costituito dalla disciplina generale, dalle elaborazioni di livello regionale (oltre agli abachi relativi alle invarianti, un approfondimento sui caratteri rurali storici e un´iconografia della Toscana degli ultimi sette secoli), dalle elaborazioni a livello di ambito con le singole schede, dalle nuove cartografie per l´intero territorio regionale, dalle schede e cartografie relative alle diverse categorie dei beni paesaggistici, e da vari allegati, tra cui le carte della"intervisibilità", un progetto di paesaggio per la valorizzazione dei percorsi della mobilità dolce, linee guida per la riqualificazione paesaggistica dei tessuti urbanizzati di frangia e norme comuni per le energie rinnovabili. |
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