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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Gennaio 2014
 
   
  “GIÙ LE MANI DAGLI AUTOTRASPORTATORI” E “GIÙ LE MANI DAI CARROZZIERI”

 
   
  Verona, 20 gennaio 2014 - Le Associazioni di categoria hanno incontrato i Parlamentari veronesi per trovare soluzioni a due provvedimenti diversi che mettono in ginocchio i due settori. Le categorie: “Non dimenticateci, disponibili a un secondo incontro”. Bonfrisco (Fi): “chiederemo di essere ricevuti dalle concessionarie del Nordest”. Se non arriveranno risposte autotrasportatori (Mignolli) pronti allo ‘sciopero bianco’. Autotrasportatori e Carrozzieri: due mestieri, due mondi diversi, due contesti differenti, ma accomunati da due recenti e gravi provvedimenti che hanno rispettivamente riaperto e avviato le vertenze delle due Categorie. Questa mattina, nella sede di Cna Verona, le Associazioni di categoria hanno convocato i Parlamentari veronesi ad un ‘tavolo tecnico’ di confronto, ma anche di proposta e di soluzione, voluto dal mondo delle imprese scaligero per sensibilizzare i rappresentanti parlamentari eletti sul territorio. Tra massimi rappresentanti delle Associazioni di Categoria erano presenti: Angiolina Mignolli, Presidente Cna Verona; Andrea Bissoli, Presidente Confartigianato; Bruno Bommartini, Presidente Autotrasportatori Confindustria; Maurizio Di Franco, rappresentante autoriparatori Casartigiani; Nicola Baldo, della presidenza di Confcommercio. All’incontro con le Categorie erano presenti: Sen. Cinzia Bonfrisco (Forza Italia); On. Francesca Businarolo (Movimento Cinque Stelle); On. Gianni Dal Moro (Pd); On. Mattia Fantinati (Movimento Cinque Stelle); On. Alessia Rotta (Pd); On. Diego Zardini (Pd). Dall’incontro con i Parlamentari e le Categorie (molti i presenti, che hanno riempito la sala dedicata alla conferenza stampa nella sede di Cna Verona), è emersa la volontà di tutti i parlamentari, nonostante il diverso colore politico, a collaborare per risolvere i problemi più gravi. In particolare, la sen. Cinzia Bonfrisco ha proposto agli altri parlamentari presenti (cosa subito condivisa da tutti) di chiedere un incontro con le Concessionarie autostradali del Nordest (Autovie Venete, Concessionarie autostradali venete, A4holding), per discutere di un altro grave punto (uno dei tanti che stamattina è stato toccato): identificare una proposta da portare a livello nazionale per rendere più veloce la procedura per la restituzione della scontistica dei pedaggi, richiamando le concessionare a una maggiore responsabilità e ragionevolezza. Agli autotrasportatori infatti concedono sulle fatture annuali una scontistica (variabile). Questa viene restituita dopo due anni e mezzo, a causa dei controlli incrociati Ministero-concessionarie. La richiesta di essere ricevuti dalle Concessionarie verrà inoltrata dai Parlamentari già all’inizio della prossima settimana. In merito alla questione dei pedaggi autostradali, la presidente di Cna Verona Angiolina Mignolli, ha dichiarato che presto gli autotrasportatori saranno pronti allo “sciopero bianco” spostando il traffico pesante fuori dalle autostrade: “Se non ci saranno risposte per venire incontro agli autotrasportatori partirà una protesta forte: non frequenteremo più le autostrade, bensì le statali e provinciali, con le relative conseguenze”. In merito alla questione delle Carrozzerie è stata chiesta l’abrogazione dell’articolo 8 e l’apertura di un tavolo che comprenda tutti gli attori della filiera: dalle assicurazioni alle associazioni degli autoriparatori. L’incontro, proficuo per aprire una strada insieme, dando vita a due cordate Categorie-rappresentanti in Parlamento, sarà ripetuto presto (questa la volontà di tutti), in un secondo tavolo, più tecnico. “Non dimenticateci”, è stata la conclusione del segretario Cna Ferdinando Marchi. “Cerchiamo di costruire le proposte dal basso: quando c’è una bozza, un decreto in fase di compilazione, chiamateci. Siamo qui, disponibili per dare idee e suggerimenti”, Un secondo tavolo con i parlamentari è previsto al più presto (data ancora da fissare). “Giù Le Mani Dagli Autotrasportatori” - Il primo punto sollevato e contestato da Cna Verona, Confartigianato Verona, Confindustria Verona, Confcommercio Verona e Casartigiani Verona riguarda l’incremento dei pedaggi autostradali: aumenti ingiustificati che rischiano di mettere l’autotrasporto e la rete autostradale nazionale fuori mercato. Solo poche settimane fa, all’inizio di dicembre, gli Autotrasportatori italiani avevano dimostrato senso di responsabilità e disponibilità, concedendo credito alle rassicurazioni del Governo ai tavoli di confronto sulle vertenze della Categoria, ritenendole affidabili. Fiducia che, nei fatti, sembra essere stata disattesa. Gli aumenti dei pedaggi accordati alle concessionarie autostradali del Nordest (il Nord anche in questo è penalizzato rispetto al resto del Paese) sono ingiustificati e rischiano di mettere l’autotrasporto regionale definitivamente fuori mercato. Se le cose non cambieranno, a fronte di un esborso di migliaia di euro in più ogni anno, gli Autotrasportatori saranno costretti a portare i camion sulle statali. Il settore dell’Autotrasporto è allo stremo e necessita di sostegni concreti, non di giochetti. La politica del “dare con una mano e togliere con l’altra” adottata dal Governo è inaccettabile, oltre che dannosa, e rischia di affossare il dialogo che gli Autotrasportatori avevano con fatica aperto, assumendosi la responsabilità e accettando di non aderire a manifestazioni scomposte nei modi ma legittime nelle motivazioni (il movimento dei Forconi, ndr). È chiaro e logico che un segnale di questo tipo possa invece alimentare la rabbia di chi si sente vessato da fisco e burocrazia, non tutelato rispetto alla concorrenza sleale di chi non si cura delle leggi e delle regole nazionali, ma soprattutto, di coloro che hanno concesso fiducia ad un Governo che ha fornito garanzie su: recupero delle accise sul gasolio, riforma del Comitato Centrale dell’Albo, risorse per il settore, calendario dei divieti di circolazione, contrasto al cabotaggio abusivo e alla somministrazione illecita di manodopera, soluzioni alle criticità nell’applicazione della disciplina in materia di Sistri, ma che in realtà, con la concessione degli aumenti dei pedaggi autostradali, ha disintegrato in un attimo ogni barlume di affidabilità. I problemi di malagestione delle Società di Concessione autostradali non possono essere fatti pagare agli Autotrasportatori, che sono il migliori utenti delle autostrade. Le richieste mosse dalla Categoria degli Autotrasportatori sono di procedere con adeguate misure compensative o, in alternativa, di tornare ai costi dei pedaggi dell’anno scorso. Ma alla politica, in realtà, si chiede molto di più: ossia che si riprenda il ruolo di soggetto che ha dato vita alle concessioni autostradali per le motivazioni di fondo, sia infrastrutturali e sia sociali. Che vigili affinché tale spirito fondante, è il caso di usare questo termine, non venga mai meno. Occorrono nuovi criteri, più stringenti, per definire un meccanismo di adeguamento dei pedaggi autostradali che sia strettamente legato agli investimenti effettuati dalle società concessionarie delle tratte autostradali. Confartigianato, Cna e Casartigiani chiedono quindi al Governo e ai parlamentari di rivedere i decreti attuativi e le modalità degli appalti, perché gli Autotrasportatori sono disposti a pagare le infrastrutture che quotidianamente utilizzano, ma non i dividendi degli azionisti dei concessionari. “Giù Le Mani Dai Carrozzieri” - Il secondo punto in discussione, sollevato e contestato da Confartigianato Verona, Casartigiani Verona e Cna Verona è relativo alla normativa su assicurazioni e carrozzerie, un provvedimento che ha come unico scopo quello di rafforzare la ‘lobby’ delle compagnie di assicurazione, a discapito delle imprese di carrozzeria, ma anche degli stessi clienti/automobilisti. È stata chiesta l’abrogazione dell’articolo 8 e l’apertura di un tavolo che comprenda tutti gli attori della filiera: dalle assicurazioni alle associazioni degli autoriparatori. Grazie all’articolo 8 del Decreto “Destinazione Italia”, le Compagnie di assicurazione potranno imporre agli automobilisti di rivolgersi solo a Carrozzerie convenzionate per la riparazione dei danni, penalizzando un intero mercato, le imprese di carrozzeria indipendenti e i consumatori per i quali non varrà più il sacrosanto diritto di scegliere a chi affidare la riparazione del proprio veicolo. Le Assicurazioni, operando in un contesto privo di concorrenza, nel corso degli ultimi anni hanno aumentato i costi delle polizze del 245%, mentre i sinistri (e dunque i risarcimenti) sono calati del 40%. Un grave colpo alle imprese artigiane che operano nel settore della riparazione dei veicoli, esponendo così a serio rischio di sopravvivenza circa 400 imprese e 2mila addetti in provincia di Verona (17mila imprese di carrozzeria e 60mila addetti a livello nazionale). Se dovesse essere confermato nell’attuale formulazione, il decreto rappresenterebbe l’esatto contrario delle liberalizzazioni invocate: tutto il mercato delle riparazioni verrebbe indirizzato verso le carrozzerie convenzionate con le Compagnie di assicuazione, attraverso una consistente penalizzazione di natura economica anche per il cittadino che volesse utilizzare un riparatore di fiducia. Le Compagnie di Assicurazione, infatti, impongono alle Carrozzerie convenzionate, a loro assoggettate, condizioni contrattuali–capestro (tariffe orarie inadeguate, tempi di riparazione ridotti, ricambi concessi in conto lavorazione, servizi aggiuntivi richiesti a titolo gratuito), che costringono le Carrozzerie convenzionate a lavorare nettamente sotto costo, mettendo così a rischio la qualità e incentivando il lavoro nero e la concorrenza sleale. Sembra, inoltre, paradossale che il Decreto non abbia preso in considerazione il grave e palese conflitto di interesse in cui agirebbero le Assicurazioni che, per legge, sono attualmente obbligate a risarcire il danno, ma certamente non ad occuparsi anche e direttamente della riparazione, stabilendo dove riparare l’auto e a quale prezzo. Le Associazioni dei carrozzieri veronesi non possono permettere che i propri rappresentati siano rottamati per decreto, in nome di una presunta riduzione delle tariffe Rc auto e di una falsa liberalizzazione.  
   
 

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