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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Gennaio 2014
 
   
  FORMAZIONE PER I DROP OUT, DALLA REGIONE TOSCANA UNA SOLUZIONE IN TEMPI RAPIDI

 
   
  Firenze, 27 gennaio 2014 - "La Regione si è attivata immediatamente, individuando nel giro di pochi giorni una soluzione ad un problema che non è dipeso da noi ma, dal ritardo nella programmazione dei fondi comunitari per il periodo 204-2020, abbiamo dato alla Toscana una risposta veloce e concreta ad una problematica che invece continua a persistere in altre realtà". Così l´assessore alle attività produttive formazione e lavoro rassicura rispetto ai problemi evidenziati dal Comune di Firenze rispetto a corsi di formazione professionale per i ragazzi usciti anzitempo dalla scuola superiore. "Già dai primi di gennaio – spiega l´assessore – c´è stato un incontro a livello tecnico per verificare e dare una risposta alle esigenze emerse a livello territoriale e in particolar modo nella provincia di Firenze, di prevedere ulteriori interventi formativi per i ragazzi drop-out (usciti dal percorso scolastico tradizionale) ed in diritto-dovere (fino ai 18 anni), rimasti esclusi dall´offerta formativa pubblica programmata per l´anno scolastico 2013/2014 per mancanza di risorse". Gli uffici regionali hanno proceduto a una ricognizione a livello provinciale del fabbisogno finanziario necessario per attivare gli interventi e mettere in formazione i ragazzi rimasti esclusi. Tale attività di accertamento è oggi giunta a conclusione ed è in fase di modifica la delibera della giunta regionale con la quale verranno utilizzate risorse assegnate alla annualità 2014-2015 per il finanziamento, in tempi rapidi, degli interventi formativi e l´avvio delle attività per i drop-out da parte delle Province. In base a questa delibera saranno assegnate risorse sia alla Provincia di Firenze, dove è giunta la segnalazione del Comune di Firenze, ma anche per altre amministrazioni provinciali nelle quali il problema si è verificato. L´atto della giunta regionale specificherà che le Province e l´Unione dei comuni, all´atto dell´assegnazione delle risorse, dovranno fare riferimento alle preferenze espresse dall´utenza rimasta esclusa al fine di attivare quei corsi per i quali è effettivamente presente una richiesta espressa da famiglie e ragazzi. Questo al fine di evitare che le risorse aggiuntive possano essere utilizzate per finanziare corsi che non hanno, in partenza, un numero sufficiente di utenti e rischiano quindi di essere chiusi prima del termine di normale conclusione. "La Regione – ribadisce Simoncini - si è mossa quindi in maniera tempestiva per la soluzione del problema mettendo a disposizione risorse aggiuntiive rispetto a quelle ordinariamente assegnate".  
   
 

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