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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Gennaio 2014
 
   
  IL COMMERCIO ESTERO DELLA PROVINCIA DI PISA III TRIMESTRE 2013

 
   
  Pisa, 28 gennaio 2014. Il baricentro della domanda mondiale, così come quello della produzione, si sta rapidamente spostando verso le economie in via di sviluppo. Nel terzo trimestre 2013 i paesi emergenti mettono infatti a segno una crescita del volume delle importazioni (+7,6%) più che doppia rispetto a quella mondiale (+3,5%). Questo spostamento, ormai strutturale, è accentuato dal basso profilo assunto dalla dinamica delle importazioni dei paesi sviluppati (-0,3%) al cui interno spiccano le difficoltà che attanagliano l’Area euro (-0,6%) territori che, come noto, stanno affrontando una crisi profonda della domanda interna e che si trovano obbligati, per tornare a crescere, ad aumentare le loro esportazioni. All’interno di questo quadro le esportazioni, espresse in valore nominale, continuano a mostrare, tanto in Italia quanto in Toscana, andamenti poco esaltanti mettendo a segno rispettivamente un +0,2% ed un -4,0%. Il risultato toscano, tuttavia, è ancora una volta caratterizzato dalla contrazione delle quantità e delle quotazioni dell’oro grezzo (-20% circa il fixing di Londra) esportate. Al netto di tale effetto, in Toscana, si sarebbe registrata una crescita di oltre il 5% mentre in Italia le vendite all’estero sarebbero scese del 2,3%. A fronte del ridimensionamento che comunque è avvenuto in Toscana ed in Italia, Pisa segna ancora un’accelerazione toccando, nel terzo quarto del 2013, un +6,5%. A rendere possibile la buona performance dell’export pisano contribuiscono tutti i settori caratteristici della provincia (cuoio, calzature, meccanica, mobili e, seppure in maniera contenuta, i cicli e motocicli) e, a livello territoriale, la Ue e l’America. I dati dei primi nove mesi del 2013 confermano il buon risultato delle esportazioni pisane (+2,1% tendenziale) mentre Italia (-0,3%) e Toscana (-2,7%) continuano a perdere terreno. I dati sulle importazioni pisane evidenziano in modo abbastanza eloquente il recupero della domanda espressa dal territorio, mettendo a segno un’accelerazione nel tasso di crescita che tocca il +17,9% di cui quasi 12 imputabili al settore conciario e 9 tra Germania, Francia e Spagna. Se le importazione pisane accelerano Toscana e Italia segnano, invece, una flessione, che si assesta rispettivamente, al -5,7% e al -3,8%. Estendendo l’analisi ai primi nove mesi del 2013, le importazioni pisane continuano a mantenersi in terreno positivo segnando un +8,1% con il conciario che, anche in questo caso, traina gli acquisti pisani. Le importazioni toscane ed italiane perdono invece, rispettivamente, il 7,6% ed il 6,1%. Tra i quindici principali settori pisani solo i prodotti chimici di base (-12,8%, -0,51 punti di contributo alla crescita) ed i metalli di base preziosi e non ferrosi (-5,2% e -0,11) registrano una contrazione. A crescere in modo significativo, come accade da qualche trimestre e come anticipato poc’anzi, è ancora la filiera delle pelli che grazie alla forza della domanda cinese fa segnare passi in avanti tanto per il cuoio (+4,5% con +1,04 punti percentuali di contributo alla crescita) che per la carne lavorata (+13,1%, +0,17). All’interno del sistema moda tornano a crescere anche le calzature che con un +9,1% forniscono un contributo elevato alla crescita (+1,43 punti percentuali) e l’abbigliamento (+8,8% con un +0,15 di contributo). Cresce in modo consistente anche la meccanica, con le macchine di impiego generale (+17,1%) che forniscono il contributo più rilevante alla crescita tra tutti i settori +1,47. Bene anche le altre macchine per impiego generale (+39,8%), le altre macchine per impieghi speciali (+7,1%, +0,13) e la Coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta (+58,1% e +0,89 di contributo alla crescita). Torna a crescere, dopo ben cinque trimestri consecutivi di flessioni, uno dei settori di punta della provincia di Pisa come quello dei cicli e motocicli ed anche i mobili segnano, per il secondo trimestre consecutivo, una crescita importante (+9,5% con 0,32 di contributo). Continuano a crescere, nel terzo quarto del 2013, le bevande (+7,5%, +0,11 il contributo). Per quanto riguarda le aree geografiche di destinazione delle esportazioni pisane, l’Europa gioca ancora un ruolo determinante pesando per 8/10 sul risultato complessivo (+7,9%, +5,13 il contributo alla crescita). All’interno del Vecchio continente spicca però il solo risultato della Ue-28 (+9,6%) mentre il resto d’Europa arretra (-2,5%). Bene, nel terzo trimestre, anche il risultato del continente Americano (+13,6%, +1,26) e dell’Africa (+12,5%,+0,33 il contributo) mente l’Asia, seppur di poco, arretra (-0,7%, contributo -0,15). All’interno dell’Europa la meccanica spinge Germania (+11,5%, +1,63 il contributo) e Romania (+36,1%, +0,41), i motocicli i Paesi Bassi (+23,8%, +0,66) e olio, motocicli e calzature la Francia (+13,2%, +1,74). Fuori dall’Europa, perfomance interessanti si registrano per gli Stati Uniti (+11,2%, +0,77 il contributo) grazie a calzature, motocicli, strumenti per la trivellazione e mobili ed in Cina (+5,1%, +0,21) ed a Hong Kong (+0,4%, +0,03) grazie al cuoio. A segnare il passo troviamo invece la Svizzera (-8,4% -0,28), la Russia (-7,8%, -0,22) ed il Giappone (-11,6%, -0,26). Anche nel terzo quarto del 2013 la filiera del cuoio assorbe buona parte - circa due terzi- della crescita delle importazioni della provincia di Pisa . Tra tutti spiccano il cuoio grezzo (+38,2%, +7,41) seguito a breve distanza di quello lavorato (+15,7%, contributo alla crescita di +3,19 punti percentuali) per i quali, ancora una volta, pesa non solo il recupero dell’attività industriale ma anche gli aumenti di costo imposti da politiche tariffarie e non messe in atto dai paesi produttori. A sostegno dell’ipotesi di una ripartenza dell’attività industriale viene la crescita, nel terzo trimestre, delle importazioni di beni di investimento come le macchine di impiego generale (+39,3%) provenienti soprattutto da Germania, Cina e Francia. Come rilevato nella scorsa edizione di questa nota, la crescita dell’import degli altri prodotti di base, in una fase di flessione delle quotazione delle materie prime, sembra indicare una possibile ripartenza del ciclo industriale. A crescere sono soprattutto i chimici (+15,2% la chimica di base, +34,3% gli altri prodotti chimici), la gomma (+5,4%), gli articoli in materie plastiche (+25,4%), il legno tagliato e piallato (+14,1%), i metalli di base (+15,1%) e gli altri metalli (+54,1%). Se si eccettua l’Asia, che continua ad arretrare (-0,7%, -0,16 punti il contributo alla crescita), tutte le aree, nel terzo trimestre, segnalano l’aumento delle vendite dirette a Pisa. A guidare la graduatoria in termini di contributi alla crescita, come di consueto, troviamo l’Europa (+21,5%, +13,51 il contributo) mentre più attardati troviamo l’America (+31,1%, +2,43) e l’Oceania e altri territori (+56,1%, +1,29). A tirare la volata, anche in questo trimestre, troviamo Germania e Francia (+20,2% e +29,3% rispettivamente) grazie alle pelli grezze e agli animali vivi nel primo caso e alle pelli grezze e alla meccanica nel secondo. Torna a crescere, nel terzo quarto del 2013, anche la Cina (+2,3%). In positivo, grazie a medicinali e pelli grezze anche le vendite spagnole (+49,5%) mentre le pelli lavorate continuano a fornire un importante contributo all’import dal Brasile (+116,3%). Gli Stati Uniti segnano un +8,0% grazie ai medicinali ed al cuoio lavorato.  
   
 

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