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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Gennaio 2014
 
   
  IMMIGRAZIONE, LOMBARDIA: DATI ISTAT PREOCCUPANTI

 
   
  Milano, 29 gennaio 2014 - L´istat ha pubblicato il report ´Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente´ relativo all´anno 2012. Nel documento si evidenzia come siano in aumento gli espatri e come siano invece oltre 350.000 i nuovi arrivi sul territorio nazionale. "I dati sono davvero preoccupanti. - ha dichiarato Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia - Il rapporto certifica come questo Paese continui a esportare laureati, ben 9.000 quelli fuggiti all´estero nel 2012, e a far arrivare nuovi immigrati con bassa scolarizzazione, a cui obiettivamente non si può offrire un lavoro né una prospettiva. Dobbiamo ribadire con chiarezza che finché non sarà risolta la crisi occupazionale non possiamo permettere altri arrivi". Risolvere Problema Occupazione - "Se da un lato si evidenzia come i nuovi arrivi siano 35.000 in meno rispetto al 2011 - ha proseguito l´assessore - dall´altro colpisce come siano stati comunque ben 350.000 gli immigrati giunti nel 2012. Un numero davvero rilevante, soprattutto se si considera che in Lombardia, una delle regioni più accoglienti e con il più alto livello di integrazione, il tasso di disoccupazione tra gli immigrati regolari è del 14,4%. Dobbiamo dare risposte a tutti i lombardi e agli stranieri rimasti senza occupazione, prima di accogliere nuovi immigrati, altrimenti la mancanza di lavoro contribuirà solamente a esasperare conflitti sociali". Integrazione Passa Da Lavoro - "Uno Stato che non investe sui giovani e sull´occupazione è destinato a fallire. - ha concluso Simona Bordonali - Regione Lombardia ha stanziato 30 milioni per favorire la creazione di nuove imprese e la ripresa di quelle esistenti e ha messo a disposizione delle aziende lombarde circa 1 miliardo di euro con l´operazione Credito In-cassa. L´integrazione passa soprattutto dal lavoro e non dall´assistenzialismo, come qualcuno ancora vorrebbe far credere".  
   
 

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