Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Gennaio 2014
 
   
  PUGLIA: RISPONDE ALLA GAZZETTA:UN GECT? CERTO, SOLO QUANDO È UTILE

 
   
  Bari, 29 gennaio 2014 - Di seguito, la nota inviata dall´assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Silvia Godelli, alla Gazzetta del Mezzogiorno e dalla Testata pubblicata questa mattina: I n riferimento all’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 26 gennaio a firma di Giuseppe Dimiccoli, intitolato “E’ partito il Progetto Gect ma la Puglia lo snobba”, desidero chiarire il reale “stato dell’arte”. Il Regolamento dell’Unione Europea che consente l’istituzione dei Gruppi Europei di Cooperazione Territoriale (Gect) per favorire la cooperazione fra i territori di due o più Stati è stato varato appena un mese fa, per l’esattezza il 17 dicembre, sotto Natale. Ancora non sono stati invece approvati i regolamenti di attuazione che chiariranno le procedure interne a ciascuno Stato per ottenere il via libera alla concreta attivazione dei Gect. Dunque è assolutamente infondato sostenere che la Puglia “snobba” i Gect, siamo semplicemente in attesa delle norme che ci consentiranno di operare e che certo non possiamo inventare noi.(...) Chi segue l’evolversi del quadro comunitario sa bene peraltro che la Regione Puglia è stata ed é fra i maggiori sostenitori del Regolamento Gect a livello europeo, considerato che sin dal 2008 ha preso parte a Bruxelles all’apposito gruppo di lavoro costituito in seno al Comitato delle Regioni. Abbiamo svolto in quella sede un lavoro lungo ma efficace, ottenendo che il nuovo Regolamento per il 2014 – 2020 preveda la possibilità di attivare Gect attraverso il coinvolgimento anche dei Paesi non membri dell’Ue. Una straordinaria novità, fortemente voluta dalla Puglia che punta alla collaborazione con Paesi transfrontalieri quali l’Albania ed il Montenegro. Come Regione abbiamo condotto negli ultimi sei anni un capillare lavoro di informazione e animazione territoriale, attraverso incontri, convegni, dibattiti che peraltro hanno portato anche alla costituzione di un Gect che coinvolge parte del sud est barese, la Grecia, la Francia e Cipro. Dobbiamo però chiarire fino in fondo a che servono i Gect. Essi nascono intorno ad un forte interesse comune fra due Stati frontalieri, e perseguono obiettivi chiari e risultati concreti. Quando mancano queste condizioni di base, i Gect si trasformano in inutili e costose sovrastrutture a mero beneficio di qualche presidente o direttore o consigliere. L’esperienza europea degli anni passati lo dimostra: funzionano solo i Gect costruiti su esigenze concrete di stretta collaborazione fra organismi frontalieri, uniti per affrontare problemi comuni. Non vi è dubbio che i Gect rappresentino un notevole valore aggiunto per la cooperazione territoriale, uno straordinario strumento di governance multivello di portata internazionale e un fattore di partecipazione democratica. Ma vorrei essere esplicita: se non si daranno realmente queste condizioni, che ovviamente non dipendono solo da noi ma anche dai Governi degli altri Paesi, la Regione non avrà motivo di attivare alcun Gect. E pazienza se qualche speranza di ottenere una poltrona andrà delusa. Infine, la Macroregione Adriatico Ionica: nel 2010 si è tenuto a Bari il primo media-event dedicato alla strategia macroregionale con l’allora sottosegretario agli Affari esteri e con i Governatori delle Regioni adriatiche. Da quel momento, l’Assessorato regionale al Mediterraneo ha contribuito fattivamente alla stesura dei position paper per arrivare, nei mesi scorsi, alla consultazione degli stakeholders territoriali e quindi ai primi Report sui quattro assi di intervento: blue economy, trasporti, ambiente e attrazione dei territori. Su quest’ultimo aspetto, la Puglia ha coordinato la stesura del position paper Italia, evidenziando soprattutto il valore transnazionale della cultura come fattore di attrattività territoriale. Il Piano d’azione che la Commissione europea si appresta a varare durante il semestre italiano di presidenza dell’Ue avrà dunque nella Puglia il baricentro degli interessi e delle opportunità che caratterizzano lo spazio del basso Adriatico e dell’area ionica. Speriamo con queste righe di aver chiarito la situazione e fornito le informazioni necessarie: anche e soprattutto per evitare che circolino notizie improprie alimentate da “osservatori” purtroppo poco documentati.  
   
 

<<BACK