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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Febbraio 2014
 
   
  MOVIMENTAZIONE DELLE IMPRESE IN PROVINCIA DI PISTOIA NEL 2013

 
   
  Pistoia, 5 febbraio 2014 - L’anno 2013 chiude con un ulteriore indebolimento del sistema delle imprese pistoiesi. Il saldo fra le imprese iscritte e quelle cessate dall’inizio dell’anno è pari a -184 unità corrispondente ad una riduzione dello 0,6%. In crescita il numero delle procedure concorsuali avviate nell’anno. L’imprenditoria Pistoiese nel 2013 mostra, nel suo complesso, un andamento negativo con un tasso di crescita del numero delle imprese attestatosi a -0,6%. Alla data del 31 dicembre 2013 il numero delle imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Pistoia è risultato essere pari a 32.909, di cui 28.685 attive. Fra queste, le imprese artigiane registrate sono state 9.955 (9.912 le attive). Nell’anno, a fronte di 2.157 nuove iscrizioni, sono cessate ben 2.341 imprese (escludendo le cancellazioni d’ufficio), con un saldo negativo di -184 posizioni. La disaggregazione settoriale del tasso di crescita evidenzia tendenze diverse tra i settori. Particolarmente difficile è la situazione del settore “costruzioni” che registra una riduzione pari a -3,8%; lo stesso dato attribuibile alle sole imprese artigiane è ancora peggiore (-4,7%). In flessione anche l’“agricoltura, silvicoltura e pesca” con ben 237 imprese cessate a fronte di 83 imprese nuove iscritte; il saldo negativo (-134) genera un tasso di crescita di -4,1%. Tra i comparti in negativo anche le “attività manifatturiere” che, con un saldo negativo di 131 imprese tra le iscritte e le cessate , ed un tasso di mortalità quasi doppio del tasso di natalità (6,1% contro 3,2%) porta ad avere un indice di crescita di -2,8%. Fra i settori più colpiti del manifatturiero spiccano l’industria metalmeccanica legata alla fabbricazione di macchinari (-7,1%), l’industria del mobile (-3,1%) e l’intero settore moda con una perdita totale di 83 imprese e un tasso di crescita pari a -4,5% con riferimento al tessile, a -3,4 per quanto concerne l’abbigliamento e a -5,1% relativamente alla lavorazione di pelli cuoio e fabbricazione calzature. Positivi solo i risultati della “riparazione, manutenzione e installazione di macchine” (+3,2%) e della “fabbricazione dei prodotti farmaceutici” (+25%), peraltro del tutto residuale come presenza sul territorio. Nei servizi vale evidenziare il notevole calo del settore “trasporto e magazzinaggio” che ha fatto registrare un andamento fortemente negativo pari a -5,3% con riferimento al totale delle imprese del settore (-12,9% per il sottoinsieme artigiano), dei settori turistici legati alla ristorazione (-2,5%), del commercio in genere (-1,3%) e delle attività immobiliari (-0,8%). Positivi invece il “noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese” (3,8%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (1,5%) e le attività finanziarie e assicurative (1,5%). Considerando la forma giuridica di impresa crescono le società di capitali (1,5%), ma tale andamento è ascrivibile all’aumento delle società a responsabilità limitata semplificate o ad un unico socio o a capitale ridotto, mentre diminuiscono le società per azioni (-0,9%) e le società a responsabilità limitata (-0,1%). In aumento anche le altre forme (+0,9%) mentre in calo le imprese individuali (-1,7%) e le società di persone (-0,9). La distribuzione territoriale del dato, nei Comuni della Provincia, mostra valori pari a -2,6% nel quadrante montano, -0,2% nel quadrante metropolitano e pari a – 0,7% nella Valdinievole. Il comune Capoluogo registra un tasso di crescita positivo e pari a +0,2%. Particolarmente negativo l’andamento del comune di Abetone (-4,3%) nel quale le imprese artigiane registrano addirittura un -12,5%. Oltre al capoluogo il tasso di crescita è positivo nei comuni di Sambuca Pistoiese (+0,9%), di Agliana (+0,8%) e di Montecatini Terme (+0,2%) con riferimento al totale imprese. Per il comparto artigiano il tasso di crescita è positivo solo per i comuni di Marliana (+2,6%) e di Sambuca Pistoiese (+4,5%). Nel confronto con le altre realtà territoriali della Toscana, la nostra provincia è ancora all’ultimo posto con il tasso di crescita peggiore per il totale imprese (-0,6%). Per quanto riguarda le imprese artigiane il tasso negativo di Pistoia (-3%) è superato da Lucca dove le imprese artigiane sono diminuite di -6,1%. La media regionale per il totale imprese è +0,3%,: fra le migliori performance Pisa (+1,2%) e Prato (+1,0%). Entrando nello specifico del tessuto imprenditoriale è interessante fornire alcuni dati di andamento delle imprese femminili, giovanili e straniere della nostra provincia confrontando le performance del 2013 con l’anno precedente. Le imprese femminili iscritte al Ri di Pistoia al 31 dicembre 2013 sono pari a 7.694 unità e rappresentano il 23,4% del totale imprese registrate (considerando tali l’insieme delle imprese la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite). Rispetto al 31.12.2012 sono diminuite dello 0,3%: nel corso del 2013 si sono infatti registrate 626 nuove iscrizioni (di cui208 non ancora classificate) a fronte di 598 cessazioni. Le iscrizioni “classificate” si concentrano per lo più nel settore del commercio con 164 nuove imprese nate, a seguire 48 nuove iscritte sono nel manifatturiero e 44 nei servizi alla persona. Le imprese giovanili al 31.12.2013 risultano pari a 3.439 e costituiscono il 10,5% del totale imprese (sono tali le imprese in cui la partecipazione di persone “under 35” risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite). Nel confronto con il 2012 sono calate del 7,2%: si sono registrate nel periodo di riferimento 638 nuove iscrizioni e 361 cancellazioni. Anche in questo caso la maggioranza delle iscrizioni appartiene al settore del commercio (147 tra le imprese classificate), seguono le imprese delle costruzioni (93) e quelle del manifatturiero (45). Infine le imprese straniere (sono tali le imprese in cui la partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite) sono pari a 3.169 unità e costituiscono il 9,6% del totale imprese. Esse rispetto all’anno precedente sono aumentate del 2,6%: nel 2013 si sono registrate 391 nuove iscrizioni a fronte di 306 cessazioni. Per quanto concerne le procedure concorsuali, nel 2013 sono entrate in fallimento 87 imprese (nel 2012 erano state 63). Di queste 67 sono società di capitale e 15 società di persone, 4 imprese individuali e 1 appartenente alle altre forme. Nella distribuzione settoriale, 26 sono manifatturiere, 19 del commercio e 16 del settore edile, 12 nei servizi alle imprese e 7 nel comparto turistico. I concordati preventivi e gli accordi di ristrutturazione del debito, nel 2013, sono stati 36. Commento di Stefano Morandi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia “La crisi non dà tregua alle imprese e in particolare alle imprese pistoiesi. Sia questi primi dati a consuntivo dell’anno che i dati congiunturali di cui disponiamo con riferimento al 3° trimestre del 2013, mostrano ancora una volta la nostra provincia come il fanalino di coda della Toscana. Anche i settori che sembravano risentire in misura minore dell’impatto della crisi, quali il vivaismo, registrano importanti segnali di arresto. Solamente le imprese che esportano mostrano timidi segnali di ripresa, anche se il volume di fatturato esportato si è sensibilmente ridotto nel tempo a causa delle tante imprese esportatrici entrate in crisi in questi ultimi anni. Questa situazione deve fungere da ulteriore stimolo alle istituzioni, in primis la Camera di Commercio, e agli altri attori locali a compiere congiuntamente ogni sforzo possibile per sostenere l’economia locale: ci sono imprese eccellenti sul nostro territorio, imprese giovani che hanno ancora la voglia e il coraggio di innovare e di crescere in competenze. Ne abbiamo avuto la dimostrazione tante volte. E’ proprio a queste che dobbiamo guardare per compiere le scelte che servono. Dobbiamo alimentare il coraggio di chi fa impresa e per farlo è indispensabile rafforzare le reti che costruiscono questa fiducia, a partire dalle istituzioni. È un impegno che il sistema delle Camere di commercio nel suo complesso sta portando avanti insieme alle rappresentanze imprenditoriali, per migliorare qualità dei servizi ed efficienza. Tutti dobbiamo e possiamo fare di più. Ma soprattutto dobbiamo cercare di dialogare di più, per farlo insieme” .  
   
 

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