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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Febbraio 2014
 
   
  UMBRIA: CONTRO DIPENDENZA DA GIOCO D´AZZARDO PRESTO LEGGE REGIONALE

 
   
   Perugia, 5 febbraio 2014 - Nei primi sei mesi del 2013 in Umbria sono stati spesi in giocate circa due milioni di euro al giorno. Per contenere e disincentivare il gioco d´azzardo la Giunta regionale intende, al più presto, approvare un disegno di legge: è quanto affermato stamani a Perugia dalla vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, durante la conferenza stampa organizzata per illustrare l´attività del gruppo di lavoro intersettoriale istituito dalla Giunta, su iniziativa della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, degli assessori alle politiche sociali, Carla Casciari e al commercio e tutela dei consumatori, Fabio Paparelli, con l´obiettivo di contrastare e prevenire il gioco patologico. "Il gioco compulsivo e quindi patologico - ha detto la vicepresidente - è ormai una vera piaga sociale e sanitaria. Si tratta in pratica, di vera dipendenza ´legale´ e senza uso di sostanze che, negli ultimi anni, ha visto anche in Umbria, un´espansione travolgente, trasversale a tutte le fasce d´età e condizioni socioeconomiche". Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria e definire un blocco di proposte operative, la Giunta regionale ha stabilito di istituire un gruppo di lavoro intersettoriale, che avvierà ufficialmente l´attività giovedì prossimo, composto da rappresentanti della Regione Umbria, dell´Anci, dell´Associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti). Nello specifico, il gruppo di lavoro dovrà acquisire i dati e le informazioni relative alla diffusione del fenomeno in Umbria e dei problemi che vi sono connessi, per poi predisporre un disegno di legge regionale in materia. "In Consiglio regionale - riferisce la vicepresidente - sono stati già depositati due disegni di legge che prevedono tra le varie azioni anche degli obblighi precisi per i gestori delle attività commerciali e la formazione del personale che opera nelle sale da gioco. Mentre, nell´atto che ha definito le finalità del gruppo è prevista anche la predisposizione di un piano formativo per gli operatori sanitari, sociali e scolastici, l´individuazione di misure di incentivazione nei confronti degli esercizi che non ospitano slot machines, nonché la stesura di una carta deontologica che orienti gli operatori dei mass media a non trattare acriticamente e in forma seduttiva il gioco d´azzardo". La vicepresidente dopo aver ricordato che la forte diffusione del gioco d´azzardo è legata a fattori molteplici, ha riferito che anche in Umbria il fenomeno è dilagante". "Sarebbero infatti circa 365 i milioni spesi dagli umbri per giocare con le cosiddette ´new slot´ o ´videolottery´ nei primi 6 mesi dell´anno - ha detto - praticamente 2 milioni di euro al giorno. Nella nostra Regione - ha aggiunto - ci sono 92 sale di videolottery (di cui 60 a Perugia e 32 a Terni) e oltre 5.463 gli apparecchi new slot sparsi tra gli oltre 1.480 esercizi commerciali che li alloggiano. Contemporaneamente alla maggiore offerta - ha detto - cresce il numero dei giocatori compulsivi che si rivolge al Sert o agli sportelli attivati dalle associazioni. Un dato che contrasta con la forte promozione e incentivazione pubblicitaria dei giochi che, in alcuni casi, sono riconducibili integralmente nell´alveo dello Stato che ha creato un´organizzazione autonoma dei monopoli di stato (Aams) e con l´ampia offerta di proposte ad alto rischio, come le scommesse, i giochi di carte e da casinò e attraverso tutti gli strumenti informatici". Concludendo Casciari ha ricordato che "con il decreto Balduzzi il legislatore ha inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza le prestazioni di prevenzione e cura della ludopatia che, ogni anno allo Stato comporta una spesa sanitaria, stimata tra i 6 e gli 8 miliardi di euro". "A far crescere il numero dei giocatori patologici - ha precisato il direttore del dipartimento dipendenze dell´Asl Foligno-spoleto, Sonia Biscontini - è anche la crisi. Infatti è ormai certo che, con l´aumentare delle difficoltà economiche, per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco, con importanti ripercussioni finanziarie e sociali sugli stessi interessati e sulle loro famiglie. I giocatori patologici sono affetti da un disturbo del controllo degli impulsi - ha spiegato - prevalentemente sono di sesso maschile e con un livello di scolarizzazione basso. Di frequente la dipendenza da gioco è associata all´abuso di alcolici, di fumo e psicofarmaci". Relativamente alle tipologie di gioco preferite, al primo posto per gli umbri c´è il "Gratta e Vinci", seguono il Lotto, le scommesse sportive, il gioco con le carte e infine, quelli on line, che coinvolgono anche e, soprattutto, i minori. Prevalentemente si gioca al bar tabacchi, presso le case di amici e nelle sale scommesse. Per il gioco on line, come prevedibile, non è identificato un luogo definito. "Il servizio avviato dall´Asl di Foligno - ha detto la dottoressa Biscontini - è stato il primo in Umbria. Nel primo anno di attività, quindi tra il 2010 e 2011, abbiamo trattato 5 casi, nel 2012 i pazienti sono stati 26, e 52 nel 2013. Dal 1 gennaio 2014 abbiamo già registrato 5 nuovi. Il dato avvalora l´importanza del lavoro svolto e del dilagare del fenomeno che non si argina con proibizionismo che alimenterebbe i circuiti illegali, ma con la prevenzione legata ad una crescita culturale delle nuove generazioni e dei gestori degli esercizi commerciali". In proposito a margine della conferenza stampa, l´assessore regionale al commercio ed alla tutela dei consumatori, Fabio Paparelli, ha precisato che "la normativa nazionale prevede per le attività commerciali il divieto di pubblicità, l´obbligo di esporre materiale informativo, il divieto di ingresso nelle sale gioco per i minori di diciotto anni e il rispetto delle distanze delle sale gioco dai cosiddetti luoghi sensibili. Arginare il fenomeno del gioco patologico - ha concluso Paparelli - è importante per il benessere della comunità e rappresenta un segno di civiltà che passa necessariamente da un maggiore coinvolgimento dei gestori delle attività commerciali. A tal fine nei bandi regionali verranno previsti incentivi per gli esercizi responsabili e che non ospitano slot machines".  
   
 

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