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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Febbraio 2014
 
   
  LIBERA CIRCOLAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA INVITA I SINDACI A UNA DISCUSSIONE SULLE SFIDE E ALLO SCAMBIO DELLE MIGLIORI PRASSI

 
   
  Bruxelles, 5 febbraio 2014 - Più di 100 sindaci e rappresentanti di autorità locali di tutta Europa si riuniranno a Bruxelles l’11 febbraio per discutere delle problematiche e opportunità attualmente create dalla libera circolazione dei cittadini nell’Unione europea. Scopo della Conferenza dei sindaci, organizzata dalla Commissione europea insieme al Comitato delle regioni, è aiutare le autorità locali a condividere le idee e le migliori prassi per attuare le norme sulla libera circolazione. I sindaci affronteranno inoltre i problemi di inclusione sociale a livello locale connessi alla libera circolazione. La riunione costituisce una delle cinque azioni presentate dalla Commissione europea il 25 novembre 2013 allo scopo di rafforzare il diritto alla libera circolazione nell’Ue, aiutando nel contempo gli Stati membri a coglierne i benefici (Ip/13/1151). L’evento è aperto alla stampa: i giornalisti che desiderano parteciparvi possono iscriversi sul sito web o rivolgersi a Joshua.salsby@ec.europa.eu. “Il diritto alla libera circolazione è un diritto fondamentale e costituisce l’essenza stessa della cittadinanza dell’Unione europea. Oltre due terzi degli europei sostengono che la libertà di circolazione arreca vantaggi al loro paese. Dobbiamo rafforzarla e salvaguardarla”, ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione e Commissaria Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Le autorità locali sono in prima linea nell’attuare le norme sulla libera circolazione e nel farle funzionare. Questa conferenza ci offre l’opportunità di ascoltare i rappresentanti locali, scoprire le sfide che devono affrontare sul terreno e discutere sui modi migliori con cui l’Ue può finanziare attività di integrazione sociale laddove è necessario”. László Andor, Commissario Ue per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha aggiunto: “Esistono prove irrefutabili del fatto che la mobilità avvantaggia i lavoratori stessi, il paese ospitante e il paese di origine. La gente va dove si trova lavoro. Tuttavia, l’arrivo improvviso di numerosi cittadini di altri Stati membri dell’Ue può mettere sotto pressione servizi come l’istruzione e la sanità di alcune città. Dobbiamo collaborare per affrontare questi problemi specifici, piuttosto che limitare la libera circolazione. Gli Stati membri stanno attualmente pianificando come spendere le dotazioni loro assegnate dal Fondo sociale europeo per i prossimi sette anni. Tenendo conto che almeno il 20% dei finanziamenti dovrà essere destinato all’inclusione sociale e alla lotta contro la povertà, siamo disposti ad aiutare gli Stati membri e fornire loro consulenza su come utilizzare queste dotazioni nel miglior modo possibile”. Alla fine del 2013 la Commissione ha presentato cinque azioni per cambiare marcia in materia di libera circolazione delle persone, a vantaggio dei cittadini, della crescita e dell’occupazione nell’Ue. Una di queste azioni riguarda le esigenze delle autorità locali, che dovrebbero essere aiutate, in particolare, a condividere le migliori prassi attuate in Europa per applicare le regole sulla libera circolazione e per affrontare i problemi di inclusione sociale ad essa collegati. La Conferenza congiunta dei sindaci riunirà sindaci e rappresentanti di autorità locali per discutere sull’incidenza della mobilità all’interno dell’Ue a livello locale. Questa è la seconda delle cinque azioni che viene completata, dopo la pubblicazione, avvenuta il 13 gennaio 2014, di una guida pratica sulla “prova della residenza abituale”, da utilizzare per l’applicazione delle norme dell’Ue sul coordinamento della sicurezza sociale (cfr. Ip/14/13). In base ai rigidi criteri di questa prova, i cittadini che non lavorano possono accedere alla sicurezza sociale in un altro Stato membro solo dopo aver effettivamente trasferito il loro centro d’interesse in tale Stato (ad esempio, se vi risiede la loro famiglia). La Commissione ha inoltre condotto uno studio sull’incidenza della libera circolazione dei cittadini a livello locale, che presenterà e pubblicherà l’11 febbraio in occasione della Conferenza. Lo studio esamina la situazione in sei città dell’Ue (Barcellona, Dublino, Amburgo, Lille, Praga e Torino), per ognuna delle quali individua alcuni esempi di migliori prassi per affrontare le sfide potenziali della libera circolazione.  
   
 

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