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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Febbraio 2014
 
   
  PISTOIA - MOVIMPRESE 2013: BENE SOLO MACCHINARI E SERVIZI ALLE IMPRESE

 
   
  Pistoia, 5 febbraio 2014 - Il dettaglio relativo alla demografia delle imprese della provincia di Pistoia nel 2013 è disponibile sull´apposita sezione del sito camerale. Per le imprese pistoiesi il 2013 si è chiuso con un ulteriore indebolimento del sistema produttivo: è quanto risulta dai dati relativi alla demografia delle imprese provinciali per l´anno da poco conclusosi, diffusi dalla Cdc di Pistoia. Il saldo fra le iscritte e le cessate da inizio anno è di -184 unità e il tasso di “decrescita” è pari a -0,6%. Alta la quota di imprese entrate in fallimento. Alla data del 31 dicembre 2013 il numero delle imprese registrate al Registro Imprese della Cdc è stato di 32.909 di cui 28.685 attive. Fra queste, le imprese artigiane registrate sono state 9.955 (9.912 le attive). Nell’anno a fronte di 2.157 nuove iscrizioni, sono cessate ben 2.341 imprese (considerando solo le imprese cancellate non d’ufficio), con un saldo negativo di -184 posizioni. Il tasso di natalità è stato pari al 6,5%, mentre quello di mortalità è stato 7%. La disaggregazione settoriale del tasso di crescita evidenzia tendenze diverse tra i settori. Particolarmente difficile è la situazione del settore “costruzioni” che registra un tasso di crescita di -3,8%; lo stesso dato attribuibile alle sole imprese artigiane è ancora peggiore (-4,7%). In flessione anche l’ “agricoltura, silvicoltura e pesca” con ben 237 imprese cessate a fronte di 83 imprese nuove iscritte; il saldo negativo (-134) genera un tasso di crescita di -4,1%. Tra i comparti in negativo anche le “attività manifatturiere” che con un saldo negativo di -131 imprese tra le iscritte e le cessate ed un tasso di mortalità quasi doppio del tasso di natalità (6,1% su 3,2%) porta ad avere un indice di crescita di -2,8%. Fra i settori più significativi nel determinare l’andamento del totale imprese manifatturiere spiccano l’industria metalmeccanica legata alla fabbricazione di macchinari (-7,1l’industria del mobile con un tasso di crescita di -3,1%) e tutto il settore moda con una perdita totale di 83 imprese e un tasso di crescita pari a -4,5% nel settore tessile, a -3,4 nel settore dell’abbigliamento e -5,1 nel settore della lavorazione di pelli cuoio e fabbricazione calzature. Positivi solo i risultati della “riparazione, manutenzione e installazione di macchine” (+3,2%) e della “fabbricazione dei prodotti farmaceutici” (25%) del tutto residuale come presenza sul territorio. Nei servizi vale evidenziare il grosso calo del settore “trasporto e magazzinaggio” dove il tasso di crescita è fortemente negativo e pari a -5,3% per il totale imprese (-12,9% per il sottoinsieme artigiano), i settori turistici legati alla ristorazione (-2,5%), il calo del commercio in genere (-1,3%) e delle attività immobiliari (-0,8%). Positivi invece il “noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese” (3,8%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (1,5%) e le attività finanziarie e assicurative (1,5%). Considerando la forma giuridica di impresa crescono le società di capitali (1,5%), ma tale andamento è ascrivibile all’aumento delle società a responsabilità limitata semplificate o ad un unico socio o a capitale ridotto, mentre diminuiscono le società per azioni (-0,9% e le società a responsabilità limitata (-0,1%). In aumento anche le altre forme (+0,9%) mentre in calo le imprese individuali (-1,7%) e le società di persone (-0,9). Nel confronto con le altre realtà territoriali della Toscana, la provincia è ancora all’ultimo posto con il tasso di crescita peggiore per il totale imprese (-0,6%). Per quanto riguarda le imprese artigiane il tasso negativo di Pistoia (-3%) è superato da Lucca dove le imprese artigiane sono diminuite di -6,1%. La media regionale per il totale imprese è +0,3%, con valori che oscillano fra il +1,2% di Pisa e il +1,0% di Prato e -0,4% di Lucca. Entrando nello specifico del tessuto imprenditoriale è interessante fornire alcuni dati di andamento delle imprese femminili, giovanili e straniere della nostra provincia confrontando le performance del 2013 con l’anno precedente. Le imprese femminili iscritte al Ri di Pistoia sono state pari a 7.694 unità rappresentando il 23,4% del totale imprese registrate (considerando tali l’insieme delle imprese la cui partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite). Rispetto al 31.12.2012 esse sono diminuite dello 0,3%. Nel corso del 2013 si sono registrate registrano 626 nuove iscrizioni (di cui208 non ancora classificate) e 598 cessazioni non di ufficio. Le iscrizioni “classificate” si concentrano per lo più nel settore del commercio con 164 nuove imprese nate, a seguire 48 nuove iscritte sono nel manifatturiero e 44 nei servizi alla persona. Le imprese giovanili al 31.12.2013 risultano pari a 3.439 e costituiscono il 10,5% del totale imprese (sono tali le imprese in cui la partecipazione di persone “under 35” risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite). Nel confronto con il 2012 sono calate del 7,2%. Si sono registrate nel periodo di riferimento 638 nuove iscrizioni e 361 cancellazioni non d’ufficio. Anche in questo caso la maggioranza delle iscrizioni appartiene al settore del commercio (147 tra le imprese classificate), seguono le imprese delle costruzioni (93) e quelle del manifatturiero (45). Infine, le imprese straniere (sono tali le imprese in cui la partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite) sono pari a 3.169 unità e costituiscono il 9,6% del totale imprese. Esse rispetto all’anno precedente sono aumentate di +2,6%. Nel 2013 hanno registrato 391 nuove iscrizioni e 306 cessazioni non d’ufficio. Per quanto riguarda le imprese entrate in procedura concorsuale, nel 2013 sono entrate in fallimento 87 imprese (nel 2012 erano state 63). Di queste 67 sono società di capitale e 15 società di persone, 4 imprese individuali e 1 appartenente alle altre forme. Nella distribuzione settoriale, 26 sono manifatturiere, 19 del commercio e 16 del settore edile, 12 nei servizi alle imprese e 7 nel comparto turistico. I concordati preventivi e gli accordi di ristrutturazione del debito, nel 2013, sono stati 36.  
   
 

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