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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Febbraio 2014
 
   
  IL FOTOGRAFO MIMMO FABRIZI E L´ARTISTA GIGI BON ALL´ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A MARSIGLIA PER CELEBRARE VENEZIA

 
   
  Marsiglia, 6 febbraio 2014 - L´istituto Italiano di Cultura di Marsiglia, con il patrocinio del Comune di Venezia e della Rai Radiotelevisione italiana, nell´ambito di un vasto progetto, dedicato a Venezia e voluto dalla dott.Ssa Roberta Alberotanza, direttrice dell´Istituto Italiano di Cultura a Marsiglia, martedi´ 11 febbraio 2014, apre le manifestazioni, con un articolato programma, In apertura alle ore 17,30, un filmato, messo cortesemente a disposizione dalla Rai sulla Venezia sconosciuta. A seguire l´inaugurazione delle esposizioni di Mimmo Fabrizi che farà rivivere il fascino della città lagunare e la magia della festa attraverso le immagini di due mostre, diverse, ma indissolubilmente legate Una trentina di fotografie illustreranno i momenti magici di una delle feste più colorate della stagione veneziana. L´occhio attento del fotografo ha saputo fermare l´attimo fugace dove i colori vivaci delle maschere giocano a nascondino con i monumenti carichi di storia della città lagunare. Costumi stravaganti ed originali si mescolano ad abiti preziosi in puro stile settecentesco, ma l´elemento fondamentale è la maschera, come nell´epoca d´oro della Serenissima, obbligatoria per conservare l´anonimato. Maschere di tutti i tipi dalla tradizionale bauta ad altre dalle forme rivisitate che sanno celare la fisonomia, ma lo sguardo diviene impersonale e senza espressione. Mimmo Fabrizi ha saputo dare un´anima a queste immagini, l´anima stessa di Venezia. Un´anima che muta come muta la luce. Un gioco costante tra cielo e acqua che regala una luminosità madreperlacea capace di rendere unica la città, quasi irreale o frutto di un sogno. Accanto a questa sezione Mimmo Fanrizi ha voluto presentare un´altra Venezia, una una trentina di immagini, realizzate in un formato insolito, per cogliere in un colpo d´occhio le mille sfumature dell´incanto veneziano. Come Jacopo de´ Barbari, allo scoccare del 1500, Mimmo Fabrizi ha voluto, ai giorni nostri, riprendere Venezia dall´alto, nel suo insieme, non con la matita e la carta come il famoso incisore, ma con il grandangolo per immortalare l´unicità, ma anche la fragilità della città circondanta dai canali, che sembra sospesa tra cielo e acqua. Una Venezia, a contrasto della sezione del Carnevale, vuota, non più sfondo per una parata multicolore, ma protagonista che, conscia della propria bellezza si esibisce in tutta la ricchezza dei suoi monumenti. Mimmo Fabrizi originario della provincia di Viterbo si interessa giovanissimo alla fotografia all´inizio degli anni ´70 lavorando con lo scultore Pascal de Vautibault alla sede romana dell´Accademia d´Arte di Francia a Villa Medici. Comincia quindi con il fotografare le sculture, ma ben presto la passione per il viaggio e la voglia di scoprire nuovi orizzonti lo porterà dapprima ad attraversare l´America Latina dove capturerà la realtà sociale. Di ritorno a Roma entrerà all´Istituto Europeo di Fotografia, ma Venezia lo strega ed entra nel suo cuore tanto che decide di stabilirsi negli anni 90 fondando Chroma Image, ma senza abbandonare il suo vagandora attraverso il mondo, che documenta in varie esposizioni. Nel 95 scopre Cuba, che lo ispira per la realizzazione di numerosi volumi ed esposizioni. La giornata non finirà di stupirci presentando una piccola, ma raffinata selezione, come un gioiello, del lavoro di un´insolita artista veneziana Gigi Bon. Faranno parte del percorso espositivo alcuni bronzi, realizzati ancor oggi con il metodo della cera persa che raffigurano perlopiù animali metamorfici che si arricchiscono e impreziosiscono sposandosi a oggetti di grande forza come conchiglie , coralli , coco de mer, ed altre trouvailles inusuali. Il rinoceronte è il soggetto preferito dall´artista, che si immedesima in esso affascinata dalla forza inaudita dell´animale; ma il rinoceronte è anche pacatezza, senza dimenticare il legame profondo con il liocorno, dove il sogno mitico si identifica nella forza virile. Gigi Bon ne sa captare tutto il significato e ce lo rimanda arricchito di simboli ed esternazioni, costringendoci a vedere nel distacco indifferente della potenza una realtà pacata e riflessiva in contrapposizione al chiasso, al caos, alla frenesia del nostro essere. Come evocata dagli studioli principeschi del Xvi e Xvii secolo , Gigi ha costruito la sua arte , o meglio continua ad accrescerla e svilupparla nei più differenti modi, in una corsa verso nuovi assemblaggi, nuove composizioni, nuove sfide, guidata da una fantasia inesauribile, ma soprattutto dall´emozione costante che le ispira la sua città: Venezia Mirabilia è da sempre la stessa Venezia con la sua vocazione di stupire con merci esotiche e preziose e sempre nuove , con regali che le navi, fin dalla fine del secolo Xi, avevano l’ordine di portare alla loro città, con i quali poi poteva ricoprirsi di abbaglianti ornamenti: bassorilievi scolpiti, rivestiture di marmo, statue di porfido, capitelli e are. Gigi Bon laureata in Giurisprudenza con un brillante passato di consulente finanziario, non ha esitato a voltare pagina per dedicarsi alla realizzazione dei suoi sogni e della sua creatività. Le sua sculture, i suoi ritratti immaginari, le sue surreali tecniche miste sono ormai nelle collezioni private di tutto il mondo. A conclusione di questa serata eccezionale sarà il Carnevale di Venezia ad affascinare grazie a Roberta Lombardo Hurstel, giornalista veneziana, che accompagnerà il pubblico in una passeggiata attraverso i secoli per illustrare le origini della manifestazione che, negli anni dello splendore della Serenissima, si sviluppo´ a tal punto, da durare alcuni mesi, in una successione di feste a palazzo, di rappresentazioni a teatro e, naturalmente, di giochi in piazza. A corollario di questi eventi maggiori, il pubblico potrà scoprire tutta una serie di preziosa oggettistica ed ammirare il frutto di un artigianato ancor oggi attivo a testimonanza del savoir faire veneziano, dalle maschere di cartapesta realizzate secondo la più antica tradizione, ai vasi della storica Ditta Venini, alle opere scultoree. Chiuderanno il percorso alcuni costumi antichi, eccezionalmente concessi in prestito all´Istituto Italiano di Marsiglia dal Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma ed esposti per la prima volta in questa occasione. Un modo per far conoscere e comprendere quella che era la cultura e la tradizione veneziana tra Otto e Novecento Le esposizioni resteranno aperte al pubblico fino al 10 aprile 2014 www.Iicmarsiglia.esteri.it    
   
 

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