Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 11 Febbraio 2014
 
   
  VENETO: MALTEMPO E DANNI ALL´AGRICOLTURA. BILANCIO IN CORSO, SARANNO MILIONI. DEFINITE STRATEGIE PER IL FUTURO

 
   
   Villorba (Treviso) - Un bilancio definitivo dei danni che il maltempo degli scorsi giorni ha provocato all´agricoltura del Veneto è ancora prematuro, perché sono in corso verifiche e delimitazioni e bisognerà vedere cosa si troverà quando l´acqua se ne andrà dai campi. Ma si tratterà sicuramente di milioni, tra danni alle produzioni attive, perdite dirette di animali, strutture danneggiate e ammalorate, effetti negativi sulle colture legnose e su quelle ancora in stasi vegetativa. Di sicuro, però, non ci si può trovare ogni volta a fare i conti a posteriori, ma occorre avviare ogni iniziativa capace di limitare e ristorare i danni in una situazione climatica dove gli eccessi sono non più un caso fortuito ma una costante. E´ sostanzialmente questo l´esito del vertice promosso stamani nella sede della Cantina di Villorba, in provincia di Treviso, dall´assessore all´agricoltura del Veneto Franco Manzato con le diverse componenti del mondo agricolo interessato alle vicende del maltempo: dalle organizzazioni professionali (presenti tra gli altri i presidenti di Coldiretti Veneto, Giorgio Piazza, e di Cia Veneto Flavio Furlani) alle cooperative, dai Consorzi di Difesa a Veneto Agricoltura, ai dirigenti regionali del settore primario e della veterinaria. Avepa sta analizzando e raccogliendo dati a livello locale per disegnare la mappa delle aziende agricole danneggiate per le quali si può ricorrere sia a norme regionali, intervenendo anche sul bilancio e sulla legge finanziaria in fase di discussione in consiglio, sia a quanto prevede il fondo di solidarietà in agricoltura. “che però è senza fondi – ha ricordato Manzato – nonostante avessimo chiesto lo scorso anno di rimpinguarlo con un miliardo”. Per la perdita di animali la procedura e ben definita ma anche qui le risorse sono carenti. Per quanto concerne le produzioni si tratta di distinguere tra quelle dichiarate assicurabili, e dunque si presume assicurate, e quelle non assicurabili. Le perdite produttive sono al momento limitate alla colture invernali, ma se dovesse capitare una gelata saranno guai seri per tutte quelle che, a causa della temperatura mite, hanno iniziato a risvegliarsi. Per il futuro, però, occorrerà in ogni caso e in primo luogo ampliare l´accesso al sistema assicurativo, che non può essere considerato alla stregua di una scommessa ma è un vero e proprio investimento aziendale. Ampliando la base assicurata e trattando in maniera coordinata con le compagnie, oltrettutto, la spesa per i premi potrebbe essere più contenuta e le polizze più onnicomprensive. E poi, ma in realtà è un tema al primo posto, occorrerà operare per migliorare la rete di protezione e di scolo delle acque, per la quale oggi l´agricoltura è sostanzialmente l´unico settore che paga, anche se poi è anche quello che per primo viene sacrificato rispetto alle aree urbanizzate e a quelle che sono state oggi definite “le tante lotizzazioni sbagliate”. I bacini di laminazione salvano le città, ma la campagna si salva a partire dalle scoline pulite e da nuove canalizzazioni che portino via l’acqua dove è in eccesso. “Chiediamo di poter ricorrere subito al piano irriguo nazionale, peraltro finanziato con fondi regionali – ha affermato Manzato – perché per noi irrigazione significa anche intervento sulla rete che porta, distribuisce e raccoglie l´acqua nel territorio”: migliaia di chilometri di canali dei quali oggi più che mai va curata la manutenzione, la ricalibrazione, il miglioramento, l´ampliamento. “Non dobbiamo dimenticare che la gran parte del territorio del Veneto, agricolo e non, è ad un livello inferiore a quello del corso di molti fiumi e che il 10 per cento è addirittura sotto il livello del mare. La storia del Veneto – ha concluso Manzato – è storia del controllo e della regimazione delle acque, con il coinvolgimento diretto degli agricoltori e delle comunità”.  
   
 

<<BACK