Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Marzo 2007
 
   
  A VILLA OLMO (COMO) DAL 24 MARZO AL 15 LUGLIO 2007 LA MOSTRA GLI IMPRESSIONISTI, I SIMBOLISTI E LE AVANGUARDIE 120 CAPOLAVORI DAL MUSEO NAZIONALE DI BELGRADO

 
   
  Como, 20 marzo 2007 - Oltre 120 opere di autori quali Renoir, Degas, Pissarro, Gauguin, Monet, Sisley, Cézanne, Toulouse-lautrec, Mondrian, Kandinsky raccolti in un’unica esposizione che permette di avvicinare la pluralità dei linguaggi artistici del secondo Ottocento Francese e del primo Novecento, questa è la nuova proposta espositiva di Como. Le sale della settecentesca Villa Olmo ospiteranno, infatti, dal 24 marzo al 15 luglio 2007 la mostra Gli Impressionisti, I Simbolisti E Le Avanguardie. 120 Capolavori dal Museo Nazionale di Belgrado, un’occasione per ammirare per la prima volta in Italia questi capolavori, conservati nel Museo Nazionale di Belgrado, una tra le istituzioni culturali più vivaci dell’Est europeo. Ideata e curata da Sergio Gaddi (assessore alla Cultura del Comune di Como), con Tatjana Bosnjak (conservatore del Museo di Belgrado), Giovanni Gentili (storico dell’arte) e Dragana Kovacic (conservatore del Museo di Belgrado), e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, l’esposizione raccoglie 77 oli su tela e 47 disegni realizzati dai maggiori esponenti dei movimenti, da Renoir a Degas, da Monet a Gauguin, da Sisley a Pissarro, da Cézanne a Toulouse-lautrec, da Redon a Moreau, fino a giungere ai primi del Novecento con Picasso, Chagall, Kandinsky, Mondrian. «La collezione che presentiamo a Como in anteprima per l’Italia possiede una particolare coerenza tematica, frutto della sensibilità del principe Paul Karadordevic – evidenzia Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como e curatore della rassegna – caratteristica questa che insieme con la sua collocazione originale, il Museo Nazionale di Belgrado, al di fuori dei consolidati circuiti culturali, la rendono di difficile fruizione e fanno, quindi, dell’appuntamento di Villa Olmo, un’occasione unica ». La collezione da cui provengono si è formata grazie alla volontà del principe serbo Paul Karadordevic tra la metà dell’Ottocento e gli anni Venti del secolo scorso e, per le sue particolarità, è unica in Europa. Per radunare tali capolavori, lavorò con un noto storico dell’arte, Milan Kasanin, negli anni Venti e Trenta del Xx secolo. A differenza delle altre raccolte coeve, infatti, in essa sono concentrati i lavori di quegli autori che sono stati i protagonisti dello sviluppo dei nuovi orientamenti artistici e che hanno condiviso le moderne idee estetiche. È una collezione mirata alla scelta della modernità che condurrà il visitatore dalle opere dei primi impressionisti fino alla nascita delle Avanguardie. Il percorso espositivo prende avvio con due paesaggi di Camille Corot e una ‘Natura morta con ciliegie’ di Eugène Boudin, due artisti che hanno spianato la strada alla ‘rivoluzione’ impressionista. La grande stagione dell’Impressionismo è ben rappresentata dai maggiori esponenti del movimento, quali Claude Monet, qui con una delle sue famose cattedrali di Rouen (‘La Cattedrale rosa’, 1892), Pierre Auguste Renoir, con 9 oli su tela, tra cui ‘La bagnante che dorme’ del 1861, e ‘La bagnante’ del 1915, Edgar Degas, con tre oli su tela, Alfred Sisley, Camille Pissarro, con ‘Pomeriggio a Berneval’ del 1900. Le evoluzioni stilistiche dell’Impressionismo sono delineate nei suoi tratti essenziali da Paul Gauguin - di cui il Museo di Belgrado conserva importanti dipinti, come ‘Le gioie di Bretagna’ del 1889 appartenente al suo periodo bretone, e tre lavori realizzati a Tahiti, dove l’artista si recò nel 1891 - da Toulouse Lautrec e Paul Signac. Il punto di svolta tra la poetica impressionista e i suoi successivi sviluppi verso l’affermazione delle Avanguardie è dato dall’analisi del movimento simbolista, con opere dei maggiori artisti, come Gustave Moreau, Odilon Redon e Eugène Carrière. L’esposizione comasca dà poi conto degli sviluppi artistici del primo Novecento con il movimento fauvista; è qui che si incontrano le opere di Henri Matisse, di André Derain, di Maurice de Vlaminck, di Georges Rouault. Il cubismo è rappresentato dal capolavoro di Picasso, “Testa di donna”; per il movimento Nabis si incontreranno i lavori di Pierre Bonnard e di Edouard Vuillard, mentre lavori di Marc Chagall e Kees Van Dongen testimonieranno la ricerca stilistica della cosiddetta ‘scuola di Parigi’. La mostra si conclude idealmente con due artisti che, con modalità diverse, hanno spinto la pittura a nuove ricerche espressive, come Piet Mondrian e Vassily Kandinsky. .  
   
 

<<BACK