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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Febbraio 2014
 
   
  AMBIENTE: PIANO MANUTENZIONE ISONZO UTILE PER PREVENZIONE

 
   
  Gorizia, 11 febbraio 2014 - "La Regione raccoglierà gli esiti di qualità di questa analisi conoscitiva sullo stato dell´Isonzo corredata da schede tecniche e progettuali, appropriandosi di uno strumento utile nell´ambito della pianificazione dei propri interventi per una manutenzione del fiume che sappia trovare un equilibrio tra i lavori necessari e il rispetto del valore ambientale". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito, in occasione della presentazione dello studio per il Piano di manutenzione dell´Isonzo, commissionato dalla Consulta d´Ambito per il servizio idrico integrato A.t.o "Orientale Goriziano". Il Piano è stato presentato a Palazzo Attems a Gorizia, alla presenza di numerosi amministratori dei 25 Comuni che, assieme alla Provincia di Gorizia, compongono l´A.t.o. E´ stato l´A.t.o ad affidare a Beta studio di Padova e allo studio dell´ing. Edoardo Insalaco (costo 120 mila euro circa) l´analisi della situazione dell´Isonzo. "Ci auguriamo che ora questo Piano venga tenuto in considerazione dall´Autorità di Bacino e che la Regione ne consideri la concreta attuazione", ha affermato il presidente della Provincia di Gorizia e dell´Autorità d´Ambito, Enrico Gherghetta. "La sfida della Direzione Ambiente della Regione - ha osservato Vito - è di evitare interventi in urgenza e di lavorare per la programmazione e pianificazione di buone prassi di prevenzione per la salute dei fiumi della regione. Il fatto che lo studio si intitoli Piano di manutenzione è indicativo di un approccio che va in questo senso e che segnala alle istituzioni pubbliche il massimo rispetto per le caratteristiche naturali dei corsi d´acqua. Ora vedremo gli interventi proposti e ne valuteremo la fattibilità", ha concluso Vito. Tra gli interventi che sono stati suggeriti dai tecnici vi sono il controllo di alcuni tratti della vegetazione golenale; il risezionamento e sghiaiamento del corso d´acqua; l´adeguamento delle quote sommitali dei rilevati arginali; le sistemazioni golenali. Le laminazioni, è stato osservato, sono difficilmente realizzabili in questo contesto, mentre gli interventi non strutturali sono fortemente consigliati: tra questi, l´incentivazione delle colture praticole in golena, la risoluzione con norme edilizie del problema della presenza di edifici e manufatti in golena; la sensibilizzazione e informazione dei cittadini sugli eventi di piena. In merito alle criticità rilevate sulle strutture del servizio idrico integrato, lo studio ha consigliato il ripristino dei canali di scarico; la possibile installazione di paratoie per evitare il rigurgito dello scarico in caso di piena; la realizzazione di impianti di sollevamento per permettere lo scarico. Infine, sono state avanzate alcune soluzioni per superare le criticità legate alla variazione giornaliera delle portate: oltre alla già discussa realizzazione della traversa di rifasamento sulla diga di Salcano, in alternativa o ad integrazione, potrebbe essere realizzato un bacino golenale (sull´esempio di quello realizzato sul fiume Rodano, in Svizzera) per potere invasare una certa quantità d´acqua e permettere sia la laminazione dei picchi giornalieri, sia il raggiungimento di scopi ambientali, ricreativi, di produzione di energia elettrica.  
   
 

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