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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Febbraio 2014
 
   
  PERUGIA, 11 FEBBRAIO 2014 -, NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE NEL 2013

 
   
  Perugia, 11 febbraio 2014 - A fine anno 2013, in provincia di Perugia risultano registrate 73.451 imprese, in calo dello 0,9% rispetto al 2012. In valore assoluto, la base imprenditoriale provinciale ha perduto nell’anno appena trascorso 634 unità produttive. Le imprese attive sono 62.997 (-1,4% sul 2012), quelle inattive 5.104 - in crescita del 2,5% - e le sospese 282, + 9,3%. In aumento le “Unità Locali” (+1,1%) che superano la soglia di 13.400 unità, di cui il 28% appartenenti a imprese non umbre, a testimonianza di una buona capacità della provincia di attrarre unità produttive, dunque investimenti, di fuori regione. Pesante il dato delle imprese in scioglimento e liquidazione – quasi 3.000 a fine 2013 -, ma è ancora peggiore il numero delle procedure concorsuali che hanno interessato 2.086 imprese, in aumento del 4%. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “Se consideriamo il pessimo andamento economico del 2013, possiamo parlare di tenuta. Un calo dello 0,9% della base imprenditoriale è di dimensioni contenute e non intacca la linea di resistenza del nostro sistema imprenditoriale, che nei 12 mesi del 2013, ha comunque prodotto 3.925 nuove imprese. Resta uno stato di grande difficoltà per le imprese, con un mercato interno ancora fermo e incapace di sostenere consumi e occupazione. Senza forti azioni di sostegno le imprese che continuano a nascere hanno ben poche possibilità di crescere e consolidarsi”. Il Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni ha presentato il Rapporto Movimprese 2013 sulla natalità e mortalità delle imprese della Provincia di Perugia. Struttura e andamento del sistema produttivo nel 2013 Il numero complessivo delle imprese registrate al 31/12/2013 in provincia di Perugia è pari a 73.451 unità, in contrazione dello 0,9% rispetto al 2012; le imprese attive sono quasi 63.000, in diminuzione dell’1,4%. Le imprese inattive (5.104) e le sospese (282) crescono rispettivamente del 2,5% e del 9,3%. Si sviluppa la rete delle “Unità Locali” che, attestandosi a oltre 13.400 unità, registrano un tasso di variazione in crescita dell’1,1% Pesante il dato delle imprese in scioglimento e liquidazione – quasi 3.000 a fine 2013 -, ma è ancora più critico quello relativo alle procedure concorsuali, che hanno interessato 2.086 imprese, in aumento del 4%. L’aggregato delle strutture aziendali nella provincia di Perugia (imprese registrate più unità locali) a fine 2013 è pari a 86.853, leggermente in diminuzione rispetto all’anno precedente (-0,6%). Nel 2013, il sistema produttivo della provincia ha una presenza di società di capitali pari al 19,8% del totale delle imprese registrate, analogo a quello regionale (20%); la diffusione delle società di capitali è però nettamente inferiore rispetto a quella osservata nell’insieme delle regioni del Centro (quasi al 30%) e anche in Italia (23,8%). Il peso delle società di capitali è comunque in crescita nel decennio: nel 2008 erano appena poco meno del 17%, mentre nel 2003 si fermavano al 13,5%. Nell’ultimo anno, il numero delle società di capitali è aumentato del 2,4%, mentre le società di persone sono diminuite quasi della stessa percentuale e quelle individuali dell’1,6%. In leggera contrazione anche il numero dei consorzi (-1,4%) e delle cooperative (-0,3%). Le imprese individuali sono la forma giuridica largamente maggioritaria nella provincia di Perugia (53,8% del totale), anche se in calo da ormai un decennio. Il peso delle imprese individuali nel tessuto produttivo perugino è peraltro inferiore a quello osservato a livello regionale e nazionale. “La crisi non dà tregua alle imprese – ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, - ma per fare le scelte che servono al Paese dobbiamo guardare a chi non si scoraggia, alla capacità del sistema produttivo di rigenerarsi puntando ai settori che offrono più opportunità. Le imprese che continuano a nascere – quasi 4000 nel 2013 - sono in molti casi frutto di un’auto-imprenditorialità che va guardata con favore e sostenuta”. “Dobbiamo alimentare il coraggio di chi fa impresa e ridare fiducia alle famiglie e a chi cerca lavoro – ha aggiunto il Presidente Mencaroni – e per farlo è indispensabile rafforzare le reti che costruiscono questa fiducia, a partire dalle istituzioni. È un impegno che le Camere di Commercio stanno portando avanti insieme alle rappresentanze imprenditoriali”. Ancora Mencaroni: ““Se consideriamo il pessimo andamento economico del 2013, possiamo parlare di tenuta. Un calo dello 0,9%, della base imprenditoriale, ridotto allo 0,6 se conteggiamo le Unità Locali, è di dimensioni contenute e non intacca la linea di resistenza del nostro sistema d’impresa. Resta uno stato di grande difficoltà per le imprese, con un mercato interno ancora fermo e incapace di sostenere consumi e occupazione. Senza forti azioni di sostegno le imprese che continuano a nascere hanno ben poche possibilità di crescere e consolidarsi”. La distribuzione delle imprese per comparto produttivo Le imprese perugine sono distribuite nei principali comparti in modo piuttosto omogeneo: in termini di peso percentuale il primo è il Commercio che assorbe oltre il 24% del totale delle imprese; il secondo è l’Agricoltura, che arriva a quasi il 20%; seguono le Costruzioni, con poco più del 15%, il Manifatturiero e i Servizi alle imprese, ciascuno con circa l’11,5%. Il tasso di sopravvivenza delle imprese Incoraggiante il tasso di sopravvivenza delle imprese perugine. Tra le imprese iscritte e classificate, il 72% circa di quelle iscritte nel 2010 è risultata ancora attiva nel 2013, a fronte del 70% nazionale; tra le iscritte nel 2011, l’80% era ancora attivo dopo due anni, rispetto al 78% nazionale. Tra le imprese classificate, quelle in Agricoltura e in Trasporti e spedizioni hanno il tasso di sopravvivenza più alto (intorno all’86% delle iscritte nel 2010 sono ancora attive nel 2013). Assicurazione e credito con meno del 66% di imprese ancora attive dopo il triennio è il comparto con il valore più basso; piuttosto modesto anche il risultato di Costruzioni e Servizi alle imprese, inferiore al 68%. La localizzazione delle Unità Locali Nella provincia di Perugia sono presenti 13.402 Unità Locali, in aumento, dell’1,1%, rispetto allo scorso anno; di queste, il 70% circa appartengono ad imprese registrate nella stessa provincia. Le Unità Locali di imprese non umbre localizzate nella provincia di Perugia superano il 28%, evidenziando una buona capacità della provincia di attrarre unità produttive di imprese da fuori regione. Da notare a riguardo che, nel 2013, le Unità Locali di imprese non umbre sono aumentate rispetto all’anno precedente di poco meno del 4%. Più del 50% delle unità locali sono controllate da società di capitali. Questa percentuale arriva a circa l’75% nel caso delle unità locali di imprese non umbre. Le Unità Locali controllate da imprese della provincia di Perugia nel 2013 sono pari a 12.232, sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso, le società di capitali hanno particolare rilievo, controllando poco meno del 50% del totale delle unità locali. Il 76% delle Unità Locali di imprese perugine sono collocate nella stessa provincia, mentre al di fuori dell’Umbria (nell’area territoriale del Centro, in Italia o all’estero), si trova il 20% di tali unità locali. La proiezione extra-regionale delle imprese perugine è dunque discreta, almeno in termini di Unità Locali aperte al di fuori del proprio territorio. Nel 2013, rispetto alla situazione osservata nelle regioni del Centro e dell’Italia nel suo insieme, la provincia di Perugia mostra una concentrazione proporzionalmente maggiore di imprese in Agricoltura (20% circa rispetto a 11% nel Centro e meno del 14% in Italia); risulta invece, minore il peso dei Servizi alle imprese (11,4% rispetto a 15,3% nel Centro e 13,7% in Italia), e del Commercio (poco più del 24% rispetto a poco più del 27% sia nel Centro che in Italia). In confronto con il 2012, il numero delle imprese registrate varia in tutti i comparti in misura contenuta; la riduzione maggiore si osserva in Agricoltura (-3,1%), seguita da Costruzioni e Trasporti e spedizioni (-2,8%). Sono in aumento le imprese registrate nel settore delle Assicurazione e credito (+2,8%), nel Turismo (1,4%) e nei Servizi alle imprese (+1,1%).  
   
 

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