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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Febbraio 2014
 
   
  VENETO SCRIVE A MINISTRO CARROZZA ESPRIMENDO RAMMARICO PER RIDUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE E CHIEDE DI RIVEDERE DECISIONE

 
   
  Venezia, 12 febbraio 2014 - “E’ con rammarico che apprendo, leggendo il testo approvato del Dpcm recante il regolamento di organizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ancora una volta, nonostante il nostro interessamento al problema, il Veneto ha subito drastiche riduzioni nella articolazione dell’Ufficio Scolastico Regionale”. Lo scrive Elena Donazzan, Assessore regionale all’istruzione, in una lettera invita ieri al Ministro Maria Chiara Carrozza. “I criteri che sono alla base di tali scelte non sono del tutto chiari - sottolinea l’Assessore veneta - e quand’anche fossero rapportati, fra l’altro, al dato oggettivo delle province esistenti, risulta di difficile lettura e comprensione il numero degli uffici concessi a talune regioni (un esempio fra tutti la Campania che con 5 province otterrebbe n° 10 uffici e 14 posizioni dirigenziali!). Ciò premesso mi permetto di ricordare che già in data 8 novembre 2013 il problema era stato posto con una mia comunicazione che evidenziava l’ottimo e costruttivo rapporto tra l’Usrv e la Regione del Veneto, che ha prodotto in questi anni azioni congiunte e concordate tali da consentire, nella gestione del Sistema Istruzione, al Veneto di posizionarsi, non solo secondo le rilevazioni Invalsi, al livello di eccellenza nazionale”. Nella missiva Donazzan osserva inoltre, tra l’altro, che “se non si riesce ad operare un salto di qualità uniforme sul territorio non è che penalizzando il sistema migliore si aiuti ad aumentare i livelli esistenti, sembra invece, e spero così non sia, si tenti di operare una giustizia distributiva secondo cui eventualmente il “peggiore” deve essere equamente ripartito e assumere il rango di riferimento”. E, ancora, l’Assessore veneta segnala che “scendere “sotto soglia” il più delle volte crea un collasso di cui tutti noi, ma chi ha maggiore responsabilità ovviamente in parte maggiore, dovremmo rispondere”. “Si auspica pertanto - conclude - che la decisione possa essere rivista, anche per dare un segnale concreto di corrispondenza tra le affermazioni di principio della sfera politica e la loro traduzione nella realtà operativa delle azioni quotidiane, almeno secondo le nostre possibilità”.  
   
 

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