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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Febbraio 2014
 
   
  PADOVA, IN CRESCITA IL COMMERCIO ELETTRONICO

 
   
  Padova, 12 febbraio 2014 - Nonostante la crisi economica che continua a frenare la propensione ai consumi e il potere d’acquisto dei cittadini, il commercio al dettaglio padovano registra una buona tenuta a livello di numero di imprese attive nella provincia. Il rapporto dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova analizza le variazioni del numero di imprese e unità locali del settore al 31 dicembre 2013 rispetto alla stessa data dell’anno precedente, con un focus mirato anche sulle imprese a prevalente partecipazione italiana e straniera. Al 31 dicembre scorso il numero delle imprese operative nel commercio al dettaglio in provincia è pari a 13.431 unità, di cui 9.836 sono sedi legali e 3.595 sono unità locali (sedi secondarie, negozi, depositi). I dati portano Padova a confermarsi al 22° posto nella classifica delle province italiane per numero di imprese del settore, collocandosi al secondo posto in Veneto con il 19,1% sul totale regionale dopo Venezia, che raggiunge le 15.995 unità coprendo il 22,7% sul totale regionale. Seguono Verona (17,2%), Treviso (16%) e Vicenza (14,9%). Sono dati positivi, anche se a livello statistico l’aumento su base annua non è corposo. Confrontando infatti il numero delle imprese alla stessa data degli ultimi due anni, l’aumento è infatti dell’1,2% pari in valore assoluto a 162 unità in più. La variazione denota una tendenza migliore rispetto a quanto avviene in Veneto e in Italia: in entrambi i casi la crescita si ferma a un esiguo +0,1%. Sia pur modesto, l’incremento del tessuto commerciale padovano è un buon segnale di capacità di reagire di fronte alle mille difficoltà economiche e di tenuta della capacità di fare impresa di questo periodo, soprattutto se si considera che nessuna delle altre province venete si avvicina a queste performance. Contrazioni dell’apparato commerciale si registrano infatti a Belluno, Vicenza, Treviso e Rovigo. Per quanto riguarda le sedi di impresa, l’aumento è inferiore (+0,9%) ed è determinato interamente dall’aumento di imprese a prevalente partecipazione straniera, specie per la componente extracomunitaria che fa segnare un +12%. Le imprese a prevalente partecipazione italiana sono in diminuzione (-0,6%). Dinamiche merceologiche E’ in crescita soprattutto il commercio svolto al di fuori dai negozi come ad esempio l’e-commerce (+9,4%), i prodotti dell’informatica e telecomunicazioni (+8%) e in misura inferiore anche gli alimentari e bevande (+3%). Più contenuta risulta la variazione per il commercio svolto in esercizi non specializzati (+1,4%) in cui sono inclusi gli esercizi della media-grande distribuzione con prevalenza di prodotti alimentari. La tendenza positiva per il commercio svolto fuori dai negozi riguarda in particolare le imprese con vendite via internet (+22,2%), tramite i distributori automatici (+16,9%) e porta a porta (+4,6%). Nel commercio di alimentari e bevande il risultato positivo del +3% riflette l’aumento di imprese in tutte le voci merceologiche di questo aggregato, e che riguarda bevande (+12,7%), panetteria-dolci (+5,6%) e frutta-verdura (+5%) e in misura più limitata pesce (+4%) e carni (+1,3%). Per i prodotti di uso domestico è buona la crescita delle imprese legate al tessile (+18,6%), che però va quasi interamente attribuita all’aumento delle attività a conduzione extracomunitaria. Continua invece il calo delle imprese sul Sistema Moda (-0,8%), dove la vendita al dettaglio di abbigliamento fa segnare uno -0,2% e le calzature -2,2%. In flessione anche le imprese del commercio ambulante (-0,4%). Questo parziale arretramento è la conseguenza del trend negativo che ha interessato gli ambulanti di prodotti vari (-3%) e in misura minore gli ambulanti di prodotti alimentari (-0,3%), pur con una crescita di quelli operativi nel Sistema Moda (+1,1%). Imprese extracomunitarie Il tessile è sempre più di matrice extracomunitaria. Per quanto riguarda le imprese a prevalente partecipazione extracomunitaria, la specializzazione merceologica che denota l’aumento maggiore di imprese controllate da queste nazionalità risulta infatti il commercio di prodotti tessili, che aumenta di 70 unità passando da 7 a 77 imprese tra il 2012 e il 2013. Tra le attività con maggiore presenza extracomunitaria, da segnalare anche la crescita delle imprese nel commercio tramite distributori automatici (+9,7%), l’abbigliamento (+13,6%), gli ambulanti dei prodotti alimentari (+10,4%) e gli ambulanti del Sistema Moda (+2%), anche se per queste due ultime specializzazioni gli incrementi in valore assoluto sono nell’ordine rispettivamente delle 8 e 5 unità. In crescita significativa in termini percentuali, ma contenuta in valore assoluto, sono anche le imprese commerciali extracomunitarie che operano nel commercio via internet (+6 unità) e nella frutta-verdura (+2 unità). Dinamiche territoriali A livello territoriale, per il totale delle imprese del commercio al dettaglio le tendenze possono essere così riassunte: nelle 4 aree principali in cui si concentra circa l’80% delle imprese commerciali della provincia, si verifica una crescita nell’area che comprende la città di Padova e i Comuni della cintura urbana (+2,3%), nel Camposampierese (+2,4%) e in misura inferiore nel Cittadellese (+0,6%), mentre si registra una riduzione di imprese nel Monselicense (-2,3%). L’area collinare segna il miglior risultato a livello provinciale (+5,1%). Se si eccettua il Conselvano (+2,3%), negli altri territori della Bassa prevale un declino del numero di imprese, fenomeno che riguarda soprattutto l’Estense (-2,4%) e in misura più contenuta Piovese (-0,6%) e Montagnanese (-0,4%).  
   
 

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