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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Marzo 2007
 
   
  ALVIERO BIGI ELETTO PRESIDENTE DELL’UNIONE REGIONALE CUOCHI: “CREATIVITA’ CHE ABBRACCIA LA STORIA”

 
   
  Perugia, - “La nostra regione sta vivendo in prima persona la fase di rilancio e consapevolezza del suo grande patrimonio agroalimentare ed enogastronomico, in cui ingredienti genuini e di tradizione divengono base di ricette di grande livello, in grado di recuperare il passato e guardare, nel contempo, alla cucina del domani”. Lo ha detto Alviero Bigi, presidente neoeletto dell’Unione Regionale Cuochi dell’Umbria, i cui soci si sono riuniti nei giorni scorsi a San Feliciano per eleggere il nuovo presidente. L’assemblea ha proceduto altresì al rinnovo delle altre cariche sociali dell’Unione, il Consiglio e le delegazioni territoriali di zona. Valorizzazione dei prodotti e dei piatti della tradizione, nel segno di una “creatività che abbraccia la storia”; una rinnovata comunicazione, in grado di evidenziare il ruolo degli “chef” nella vita sociale; promozione dell’immagine del cuoco, attraverso la continua qualificazione e aggiornamento degli associati: sono questi i punti principali enunciati da Alviero Bigi come base di attività della sua presidenza. E, come strumenti necessari alla diffusione dell’immagine del cuoco, Bigi ha parlato della necessità di partecipare ad eventi e manifestazioni, di viaggi enogastronomici, di concorsi riservati a giovani cuochi, sottolineando altresì l’importanza di “rivitalizzare” le relazioni con le Scuole Alberghiere del Territorio e di stringere “legami sempre più forti” con le associazioni di categoria e le associazioni professionali in agricoltura. “Dobbiamo ottenere – ha detto il neopresidente dell’Unione Regionale Cuochi - una reale attenzione da parte delle istituzioni umbre, degli operatori del settore, delle scuole alberghiere, ma anche di soggetti importanti come studiosi, appassionati della cucina, cultori della ‘civiltà della tavola’, al fine di evitare – ha concluso - momenti di inerzia e di disattenzione nei confronti della nostra attività e del nostro ruolo”. .  
   
 

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