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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
 
   
  L’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE II SEMESTRE 2013 DI UNINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO L’ANDAMENTO CONGIUNTURALE DI COMO

 
   
  Como, 18 febbraio 2014 - La ripartenza dell’economia italiana è in carreggiata e si diffonde gradualmente tra settori e territori. Gli ostacoli credit crunch, minore competitività e perdita di occupazione continueranno a renderla lenta. I principali indicatori congiunturali, dalla produzione industriale alla fiducia e all’indice Pmi, hanno registrato ulteriori progressi. Il primo trimestre del 2014 parte con un abbrivio negativo: in gennaio la variazione congiunturale acquisita è di -0,1% (nel quarto trimestre si è avuto un incremento dello 0,7% sul precedente). Tuttavia, gli indicatori qualitativi anticipatori segnalano il proseguire di una tendenza positiva (seppur debole) della produzione. Infatti, la componente ordini del Pmi manifatturiero - in area di espansione da sette mesi - indica in gennaio un significativo incremento (il secondo più ampio in quasi tre anni). Rispetto al picco pre-crisi (aprile 2008) il livello di attività in Italia rimane inferiore del 24,4%. Il contesto che le imprese comasche sono chiamate ad affrontare da ormai cinque anni non accenna quindi a migliorare, ma deboli segnali positivi fanno pensare alla fine della crisi prolungata. L’incertezza sulle sorti dell’economia si è un po’ ridotta nelle previsioni degli economisti ma resta alta tra gli imprenditori. Per i quali il futuro appare ancora nebuloso, tanto che alla domanda “quando finirà la crisi?” oggi due terzi rispondono tra oltre un anno e mezzo, una quota doppia rispetto al 2010. La domanda per il secondo semestre del 2013 evidenzia una contrazione del 2,4% rispetto a sei mesi fa, sul dato influisce un segnato rallentamento del settore tessile (-3,6% rispetto al primo semestre), in particolare nell’ultimo trimestre 2013. Migliori i dati giunti dalle imprese metalmeccaniche, si riscontra una crescita congiunturale del 1,9%. Le attese sugli ordini fino al prossimo giugno sono buone, si stima un aumento di 2,4 punti percentuali rispetto a fine anno. Nelle previsioni, maggior fiducia si riscontra tra gli imprenditori del settore tessile (+4,1%) e nelle aziende di dimensioni medio-grandi: +2,8%. Coerentemente con i dati anticipatori sugli ordini diffusi qualche mese fa, l’attività produttiva ha avuto un’accelerazione lieve in autunno: +0,8%; più marcata per le aziende di dimensioni maggiori (+3,2%). Il punto più basso della recessione sembra sia stato raggiunto nei primi mesi del 2013, dalle elaborazioni infatti affiora una produzione in crescita del 4,3% rispetto ad un fine 2012 piuttosto negativo. Il fatturato è rimasto praticamente invariato negli ultimi mesi ma in rialzo del 3,2% se comparati con fine anno scorso. Le previsioni sono molto diversificate tra i settori, cauto il settore della meccanica (+0,3% previsto nei prossimi mesi), ottimisti gli imprenditori del settore tessile (+3,3%) e le imprese medio-grandi (+2,1%), in sofferenza le piccole imprese (-2,9%). Nell’ultimo trimestre del 2013 l’andamento delle vendite all’estero si è confermato più performante del dato relativo al mercato nazionale; una ulteriore nota positiva è data dal saldo delle risposte tra chi registra crescita e chi no è finalmente positivo per entrambi i mercati. “Non siamo certo ai livelli dei tempi pre-crisi – afferma il Presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – ma i deboli segnali positivi, seppur l’incertezza sia ancora diffusa, fanno pensare l’avvicinarsi della fine della crisi prolungata. I dati mostrano andamenti variabili a seconda dei settori produttivi e dei livelli dimensionali, tanto che le aspettative degli imprenditori sono diverse. In questa situazione resta comunque una certezza. La necessità di una seria politica industriale a supporto dell’industria manifatturiera. E se qualche segnale dall’Unione Europea in tal senso sta arrivando, mi riferisco all’Industrial Compact, la stessa cosa non può dirsi per il nostro Paese, dove sembra prevalere un insipido dibattito su staffette e avvicendamenti. Ma i veri problemi di imprese e cittadini sono ben altri. In questo senso accogliamo positivamente la nuova legge regionale sulla competitività approvata proprio in questi giorni dal Consiglio Regionale. Un passo avanti per rendere più attrattiva la Regione Lombardia ”. L’analisi Congiunta - I Centro Studi di Unindustria Como e Confindustria Lecco hanno elaborato i dati dell’Osservatorio Congiunturale sul secondo semestre 2013 esaminando, a fianco degli indicatori legati alla domanda, all’attività produttiva e al fatturato, anche gli aspetti riguardanti i rapporti con gli Istituti di credito e l’andamento dello scenario occupazionale. I sei mesi finali del 2013 mostrano per le aziende di entrambi i territori diverse evoluzioni in base all’orizzonte temporale considerato. Sul versante tendenziale, cioè rispetto alla seconda metà del 2012, i dati risultano positivi, con maggiore enfasi per l’attività produttiva (+4,3%) e il fatturato (+3,2%). La congiuntura con il semestre gennaio-giugno 2013 rivela invece una riduzione della domanda (-2,4%), da un lato, e, dall’altro, una stabilità nei livelli di attività produttiva (+0,8%) e di fatturato, che non segnala variazioni. Le previsioni sulla prima metà del 2014 sono positive per i tre indicatori esaminati (in media +1,9%). In linea generale, lo scenario mostra alcuni modesti elementi di miglioramento rispetto a quanto riscontrato per il precedente semestre; sussistono tuttavia rilevanti differenze a carattere dimensionale e a livello settoriale. Continuano peraltro a manifestarsi criticità legate alla stagnazione del mercato nazionale, all’inasprimento delle condizioni nel rapporto tra le imprese e gli Istituti di credito ed allo scenario occupazionale. Evoluzione Della Domanda - L’indicatore relativo agli ordini delle imprese dei due territori mostra una decelerazione sul versante congiunturale, mentre risulta pressoché invariato a livello tendenziale. Il raffronto con la prima metà del 2013 (durante la quale era stato riscontrato un incremento del +2,2% rispetto ai sei mesi finali del 2012) mostra una contrazione del 2,4%, dato al ribasso rispetto alle previsioni formulate in occasione della precedente edizione dell’Osservatorio (-0,6%). La variazione rispetto al semestre luglio-dicembre 2012 si attesta a +0,1%. Le dinamiche analizzate non sembrano essere particolarmente influenzate da fenomeni di stagionalità che interessano solo il 17,2% del campione. Le aspettative per i primi sei mesi del 2014 rivelano un possibile cambio di tendenza, attestandosi al +2,4%. Attivita’ Produttiva - L’attività produttiva delle imprese di Como e Lecco mostra, rispetto al corrispondente semestre 2012, una variazione tendenziale del +4,3%; mentre sul fronte congiunturale emerge un +0,8% rispetto a luglio-dicembre 2013, dato che risulta leggermente migliore rispetto alle previsioni precedentemente formulate (-0,4%). Le aspettative sui primi sei mesi del 2014 si attestano a +2,7%. La capacità produttiva mediamente utilizzata dalle imprese del campione si attesta al 71,1%, in miglioramento rispetto al tasso registrato per il primo semestre dell’anno (in media 64,8% tra gennaio e giugno 2013). Le produzioni non realizzate internamente ma affidate a soggetti terzi contribuiscono per oltre il 25% e, in prevalenza, riguardano subfornitori operanti entro i confini nazionali. Nonostante il positivo incremento, il dato conferma l’evidente divario che ancora esiste rispetto ai livelli pre-crisi. Nel caso delle imprese sino a 50 occupati si riscontra un minor utilizzo degli impianti (64,9%) mentre per le imprese di medie dimensioni la capacità è maggiormente sfruttata e si attesta al 76,4%. Anche a livello settoriale, emergono differenze: si passa infatti da un tasso medio del 76% nel caso delle imprese metalmeccaniche al 74,1% delle realtà tessili, sino al 66,9% delle imprese degli altri settori. Evoluzione Del Fatturato - Il fatturato per le imprese delle due province non rivela particolari cambiamenti e risulta in linea con l’andamento già riscontrato per l’attività produttiva. Rispetto al secondo semestre del 2012 si registra un +3,2%, grazie soprattutto all’incremento registrato nei primi sei mesi dell’anno. Nel confronto congiunturale con la prima parte dell’anno non si hanno invece variazioni. Le vendite nel trimestre ottobre-dicembre all’interno dei confini nazionali risultano statiche; circa il 45% del campione ha infatti indicato di aver riscontrato stabilità nelle vendite in Italia, mentre i giudizi di crescita (29,6%) e di diminuzione (25,8%) tendono a bilanciarsi. Si riscontra uno scenario migliore, invece, per le vendite all’estero, per le quali le indicazioni di aumento (38,2%) superano quelle negative (31,1%), con una stabilità che riguarda circa un’impresa su tre. Per i primi sei mesi del 2014 non si prevedono particolari variazioni: le aziende prevedono un lieve incremento, comunque inferiore al punto percentuale (0,6%). Andamento Del Credito - Le aziende di Como e Lecco continuano a segnalare difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito. Nel secondo semestre, oltre il 25% del campione ha segnalato un peggioramento nelle condizioni praticate sulle commissioni bancarie, sulle garanzie e sui tassi di interesse, a fronte di un miglioramento indicato solamente nel 6,2% dei casi. Si registra invece una forte stabilità circa la disponibilità ad espandere le linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove, come segnalato da oltre i due terzi del campione. In questo caso, i giudizi di peggioramento (17,4%), pur essendo superiori, non si discostano molto da quelli di miglioramento (12,3%). Lo Scenario Occupazionale - Si continua rilevare a livello occupazionale una situazione di generalizzata stabilità per le imprese dei due territori e ad indicarlo è circa l’80% del campione. In questo quadro, prevalgono i giudizi di diminuzione (11,9%) rispetto a quelli di aumento (8,4%), ma il divario risulta sempre meno marcato. Non confermate dunque le previsioni formulate nel corso della precedente edizione dell’Osservatorio, nella quale oltre il 25% del campione indicava una contrazione. Per la prima parte dell’anno le imprese non prevedono particolari cambiamenti ed anche in questo caso prevalgono i giudizi di stabilita (72,5% del campione).  
   
 

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