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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
 
   
  INCONTINENZA: CRESCE L’ATTENZIONE DELLE ISTITUZIONI VERSO UN PROBLEMA CHE RIGUARDA 5 MILIONI DI ITALIANI

 
   
   Milano, 17 febbraio 2014 – Una risposta sempre più efficace e immediata ai pazienti che soffrono di incontinenza arriva dalle reti per la diagnosi, la prevenzione e la cura di questa patologia. In Italia sono già due le Regioni che hanno deciso di istituirle: dopo il Piemonte, anche la Sardegna ha recentemente aderito alla proposta di Fondazione italiana continenza e ha creato una nuova rete assistenziale integrata - composta da centri di primo, secondo e terzo livello - per affrontare in modo sempre più appropriato il problema. In Italia infatti soffre di incontinenza un’ampia fetta della popolazione - pari a 5 milioni di italiani - di ogni età e solo in Sardegna il fenomeno riguarda tra le 70 e le 100mila persone. Per venire incontro a questa problematica e ottimizzare le risorse a disposizione, per garantire libertà di scelta degli ausili e l’appropriatezza prescrittiva, in seguito all’istituzione - lo scorso anno - di un tavolo di confronto regionale sull’incontinenza, a gennaio 2014 la Giunta regionale della Sardegna ha approvato tre importanti linee guida, che rappresentano un modello positivo per le altre regioni italiane: - l’istituzione dei centri (3 di primo livello - primo riferimento per i medici di Medicina Generale o specialisti, collocati sul territorio -, 12 di secondo livello – per una gestione “specializzata” del problema e attrezzate per terapie chirurgiche - e 2 di terzo livello – centri ad altissima specializzazione nel trattamento dell’incontinenza urinaria e di patologie pelviche secondarie a condizioni neurologiche maschili e femminili-); - la definizione di elementi utili alla razionalizzazione della spesa quali la determinazione di un tetto, differenziato su vari livelli di gravità, che garantisca l’effettiva appropriatezza prescrittiva e consenta a ciascun paziente di approvvigionarsi direttamente degli ausili più idonei (ad esempio i pannoloni); - l’adozione (come prima regione in Italia) della Carta dei diritti della persona con incontinenza, in cui si ribadisce che ogni persona incontinente ha diritto di ottenere, in tempi rapidi e certi, i servizi e le cure necessari al proprio stato di salute senza discriminazioni di genere, nazionalità, religione, stato sociale, oltre ad avere il diritto di essere informato sui vari trattamenti medici e chirurgici, sui rimedi e ausili possibili e sui vantaggi e gli svantaggi di ciascuno di essi, in riferimento alla propria condizione. “L’istituzione della seconda rete per la prevenzione, la diagnosi e la cura dell’incontinenza in Italia rappresenta un importante passo in avanti nella gestione di questa patologia – afferma Roberto Carone, presidente di Fondazione italiana continenza, Urologo, direttore della struttura Complessa di Neuro-urologia, Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino -. Siamo soddisfatti della crescente attenzione delle Istituzioni al problema “incontinenza” e siamo sicuri che la creazione di percorsi di cura organizzati attraverso le reti regionali rappresenti un esempio virtuoso di miglioramento dell’assistenza e un vantaggio e un risparmio per l’intero Sistema Sanitario Nazionale”.  
   
 

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