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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
 
   
  FUSIONE LONGARONE – CASTELLAVAZZO. CIAMBETTI: “UN ITER VIRTUOSO CHE ABBIAMO SEGUITO E SOSTENUTO CON GRANDE SODDISFAZIONE”

 
   
  Venezia, 18 febbraio 2014 - “Quella tra i Comuni bellunesi di Longarone e Castellavazzo è una richiesta di fusione che merita tutta l’attenzione e tutto il supporto possibile da parte della Regione, perché si concretizzi definitivamente e celermente un percorso che le due amministrazioni locali hanno avviato con oculatezza e sensibilità, venendo premiate dal voto dei loro cittadini nel referendum del 9 febbraio scorso che ha sancito la volontà popolare per l’aggregazione”. Così l’assessore al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, che propose a suo tempo il disegno di legge per la fusione, commenta il via libera dato dalla Prima Commissione consiliare alla creazione del nuovo Comune di Longarone, che nascerà dall’insieme delle due comunità di Longarone e Castellavazzo. Tempi rapidi, dunque, per far sì che il Consiglio ratifichi la decisione nella seduta di giovedì prossimo e, soprattutto, per consentire che nella tornata elettorale della prossima primavera i cittadini possano già scegliere la loro nuova amministrazione. “Ho seguito sin dall’inizio questa operazione – continua Ciambetti – e sono rimasto favorevolmente impressionato da subito per la serietà con la quale è stata condotta, senza imporre nulla dall’alto e cercando il massimo coinvolgimento possibile delle associazioni locali e della popolazione. Dopo l’esito positivo della fusione tra Vas e Quero, dalla terra bellunese viene un altro segnale positivo, un’esperienza che mi auguro possa essere presa a modello anche da altre realtà venete”. “Voglio ricordare – ha concluso Ciambetti – che la fusione assicurerà un aumento dei trasferimenti statali del 20 per cento per dieci anni, rispetto a quelli attribuiti per l’anno 2010 e di beneficiare dei criteri di preferenza che la normativa regionale in materia assicura in sede di ripartizione delle risorse finanziarie. A questi vantaggi si aggiungano quelli tutt’altro che trascurabili del contenimento dei costi conseguenti alla realizzazione di economie di scala, dell’utilizzo più efficiente del personale e delle risorse disponibili e dell’esenzione dai vincoli del patto di stabilità per un periodo di due anni in quanto Comune di nuova istituzione”.  
   
 

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