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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Febbraio 2014
 
   
  LOMBARDIA, BONIFICA EX FALCK SIA ESEMPIO NAZIONALE

 
   
  Sesto S.giovanni/mi, 19 febbraio 2013 - "Siamo un Paese da bonificare. Dobbiamo farcene una ragione. Abbiamo ereditato una situazione drammatica. Di buono c´è che in questi anni è cresciuta la sensibilità, di cittadini e Istituzioni, verso uno dei temi ambientali più delicati e costosi". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha aperto il suo intervento al convegno dal titolo ´Dire, Fare, Bonificare - da Roma a Sesto San Giovanni nuove Prospettive nella Bonifica dei siti industriali´, organizzato dal Comune di Sesto San Giovanni (Milano). Numeri Impressionanti - "Le ultime stime del Ministero - ha aggiunto l´assessore - parlano di qualcosa come 16.000 siti contaminati a livello nazionale, la cui bonifica è curata o coordinata dalle Regioni e dai Comuni o, in alcuni casi, di stretta competenza del Ministero dell´Ambiente". "Bonifiche - ha fatto notare Terzi - che restano a tutt´oggi ancora irrealizzate e che pesano come macigni sull´ambiente e sulla salute di migliaia di cittadini. Numeri alla mano, è come dire che, in media, ognuno degli 8092 Comuni italiani ha, sul proprio territorio, almeno due siti da bonificare". Cifre Importanti - "Aree industriali dismesse come la Caffaro di Brescia, o l´immensa area delle Ex-acciaierie Falck a Sesto San Giovanni - ha proseguito la responsabile regionale dell´Ambiente -, che necessita di 400 milioni di euro per il risanamento, o il Polo Chimico di Mantova, hanno bisogno di soldi e tempo". "Il fabbisogno complessivo di interventi di bonifica su Sin e altre aree in Lombardia - ha precisato ancora - ammonta a svariate decine di milioni di euro e il contributo dello Stato è indispensabile, ma anche quello dell´Unione europea". Bisogno Di Garanzie - "Nonostante i pesanti ritardi di questi anni nell´attuazione degli interventi, il territorio e la gente che ci vive ha bisogno di garanzie. Manca, a oggi, una strategia complessiva per le bonifiche a livello nazionale" ha spiegato Terzi. "Partendo dal principio che non si possono fare sconti a coloro che hanno inquinato i territori - ha continuato - non sarebbe sbagliato pensare al risarcimento a ristoro del danno d´immagine causato, nel tempo, dalla presenza di un sito inquinato, o anche di istituire un fondo nazionale per le bonifiche dei siti orfani, strumento attivo negli Stati Uniti già dal 1980. Potenziare il sistema dei controlli ambientali pubblici, introdurre i delitti ambientali nel Codice penale, applicare il principio per cui chi inquina paga anche all´interno del mondo industriale". Escludere Investimenti Ambientali Dal Patto Di Stabilità - Secondo l´assessore Terzi è necessario "Escludere gli investimenti ambientali, in particolare quelli sulle bonifiche, dal patto di stabilità". "Secondo i dati di Legambiente - ha detto l´assessore - dal 2001 al 2012 sono stati messi in campo 3,6 miliardi di euro di investimenti, tra soldi pubblici (1,9 miliardi di euro, pari al 52,5 per cento del totale) e progetti approvati di iniziativa privata (1,7 miliardi di euro, pari al 47,5 per cento del totale), con risultati concreti inesistenti". Ripartire Da Qui - "La bonifica, ma sarebbe più corretto parlare di ´bonifiche´, sulle aree Falck - ha fatto notare la titolare regionale all´Ambiente - sono il primo importante passo verso la realizzazione della Città della salute e della ricerca. Prima ancora della costruzione degli edifici, la bonifica rappresenta un momento cruciale della trasformazione di un´area da anni al centro di polemiche e problemi". "Si può ripartire da qui - ha concluso l´assessore Terzi -. Che la bonifica di quest´area diventi un esempio non solo a livello nazionale, ma europeo".  
   
 

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