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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Febbraio 2014 |
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DICHIARAZIONI VERTICI CIA A ASSEMBLEA REGIONALE PUGLIESE
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Bari - “I contributi, gli stimoli e i consigli che ci vengono dalle associazioni di categoria e dal partenariato socio-economico territoriale sono sempre ben accetti e non a caso li consideriamo così indispensabili per formulare e programmare gli interventi del prossimo settennio previsti dalla Pac, da aver già svolto numerosi confronti dedicati alla formulazione del nuovo Psr (Piano di Sviluppo Rurale). L’ultimo in ordine di tempo quello dello scorso 11 febbraio in cui ancora una volta ho avuto modo di confrontarmi con il presidente uscente della Cia, Barile, che molto ha concertato e condiviso con me in questi mesi di mandato assessorile. Mi spiace che il nuovo segretario Raffaele Carrabba di questo processo virtuoso di partecipazione non sia stato messo a conoscenza, ma sarà mia cura informarlo provvidamente appena possibile”. E’ la replica dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, alle accuse di non coinvolgimento lanciate dall’assemblea della Cia svoltasi ieri a Bari, dal nuovo segretario della Confederazione Italiana Agricoltori pugliese, Raffaele Carrabba. “Abbiamo lavorato molto a livello nazionale per chiudere in tempi brevi e all’unanimità l’accordo della Pac. Un accordo – dice Nardoni – che premia la Puglia e che ora va costruito in ogni sua direttrice, così come concordato nella riunione dell’11, attraverso il contributo dei gruppi di lavoro che parteciperanno ai tavoli tecnico tematici che vedranno tutti coinvolti. Carrabba, dunque, stia pure tranquillo”. Così mentre l’Assessore Nardoni dichiara di non essere in sintonia con le dichiarazioni del nuovo numero uno di Cia Puglia, il rappresentante della Giunta regionale si dice in linea con alcune preoccupazioni espresse dal Presidente uscente Barile e con quelle esposte in ambito di politica nazionale dal presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi. “In qualità di Assessore e coordinatore nazionale della commissione politiche agricole – dice Nardoni – sul primo pilastro della nuova Pac relativa ai pagamenti diretti, il sistema delle regioni non ha ancora assunto una decisione definitiva. E’ stato, invece, insediato un tavolo tecnico di alto livello tra Regioni e Ministero sul quale si stanno affinando alcune simulazioni che disegnano gli scenari delle possibili scelte che dovranno riguardare questo aspetto. Occorre anche dire però – precisa l’assessore regionale – che il contesto delineato dalla nuova Pac come è ormai chiaro a tutti, non consente più la conservazione dello status quo ecco perché è importante lavorare su decisioni concordate, da un lato per attutire quanto più possibile gli effetti della riforma, ma anche per stimolare processi di convergenza previsti dai regolamenti comunitari”. “Condivido pertanto – sottolinea Nardoni – le preoccupazioni espresse dal presidente Barile sull’entità delle risorse e, proprio per questo il mandato solo tecnico di formulare alcune simulazioni sulle quali assumere le decisioni, prevede una condizione di salvaguardia. Ciascuna Regione per effetto delle nuove regole non potrà perdere più del dieci per cento delle risorse che gli sarebbero state assegnate con il metodo storico. Ovviamente al netto del taglio lineare che le risorse hanno già subito per una minore dotazione finanziaria stabilità dall’accordo sulle risorse del primo pilastro. In questo senso e senza polemica sono costretto, però, a rilevare un certo disallineamento nelle posizioni espresse dalle organizzazioni agricole a livello nazionale e a livello regionale. Difformità di pensiero che non aiutano nelle scelte”. Poi l’Assessore Nardoni si concentra sulle dichiarazioni di Politi. “Avevamo lanciato pochi giorni fa l’allarme dell’immobilismo nel settore con un Ministero prima vacante e poi ad interim che risulta non adeguato alle sfide che il comparto deve compiere nei prossimi anni – dice Nardoni – E condividiamo l’appello di Politi al Presidente del Consiglio incaricato, affinché su questi temi così centrali per lo sviluppo del paese si arrivi finalmente a cambiare registro. Sempre che il cambio di verso proposto da Renzi non sia solo una bella operazione di comunicazione, quanto piuttosto un cambiamento reale capace di premiare quell’economia verde e sostenibile che dovrebbe essere il vanto di un comparto essenziale per il tanto declamato Made in italy. Condivisibile – afferma ancora Nardoni – anche la richiesta di tagli a costi e burocrazia. In questo senso si potrebbe cominciare dalla ridiscussione del decreto che grazie alla Legge di Stabilità 2013 e poi 2014 riduce la distribuzione del gasolio agricolo prima del 10 e poi del 15 per cento. Peccato che in questo casi si, sia mancata la concertazione e il Governo abbia assunto la decisione senza sentire né Regioni né associazioni di categoria”. |
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