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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Febbraio 2014
 
   
  PUGLIA: PRESTO UNA LEGGE REGIONALE ANTIMAFIA

 
   
  Bari, 25 febbraio 2014 - L’assessore alla Trasparenza e alla cittadinanza sociale, Guglielmo Minervini, in vista della Xix giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia che ricorre il 21 marzo prossimo, ha inviato agli organizzatori dell’iniziativa di “Libera” prevista per domani a Taranto “Nomi, volti, storie: incontro con i familiari vittime di mafia pugliesi”, presso l’Itis “Pacinotti” una lettera di ringraziamento per l’invito. Minervini ha annunciato per l’occasione il prossimo varo di una legge regionale antimafia su “promozione della cultura della legalità e sul contrasto alle mafie”. Ecco il testo della missiva: Carissimi, grazie anzitutto dell’invito. Avrei voluto essere con voi, ma non mi è stato possibile. Mi spiace. Per questo vi scrivo. Per raccontarvi quel che la Regione Puglia intende fare per promuovere la cultura della legalità, per difendere le vittime della criminalità organizzata e i loro familiari, per valorizzare il loro contributo come agenti di cambiamento. Prendo spunto da un evento di cronaca. Uno tra tanti. Pochi giorni fa, i giornali riportavano le risultanze di un’inchiesta della Dda di Lecce su un giro di estorsioni ai danni degli operatori balneari del Salento. Come tutte le storie di mafia, è una storia di fallimento dello Stato. Con un dato inedito: il ruolo attivo di alcuni imprenditori, che contattavano i clan per richiedere protezione. "E´ la cultura dell´omertà" ha dichiarato il procuratore capo della Dda di Lecce. Ha ragione. La mafia è, anzitutto, una questione culturale. Partiamo da qui. E dall’urgenza di reagire. Subito. La Regione Puglia vuole promulgare una legge regionale sulla promozione della cultura della legalità e sul contrasto alle mafie. Vogliamo dare ordine ad una materia complessa e ad una regolamentazione frammentata. Come si dice in gergo, è una tema di “legislazione concorrente” tra Stato centrale e regioni. In concreto, le regole talvolta ci sono, ma restano inefficaci. Vogliamo dotare la nostra regione di strumenti concreti di solidarietà in favore delle vittime della mafia, della criminalità organizzata, del terrorismo, del dovere. E vogliamo farlo partendo dalla proposta di lavoro realizzata da Libera. Vogliamo dare supporto alle iniziative dell’associazionismo per la promozione della cultura della pace e della legalità. Vogliamo ampliare e potenziare, anche con il supporto della nuove Programazione Operativa, le iniziative pilota realizzate in questi anni sul riuso sociale dei beni confiscati alle mafie. E, nello stesso tempo, sostenere le straordinarie avventure di chi riesce a creare valore e a fare impresa legale nei luoghi sottratti al crimine organizzato. Dove le pratiche hanno dato risultati, è tempo di andare oltre la sperimentazione. Pensiamo ad una norma quadro, ambiziosa ma concreta, che sul tema agisca “in attacco” e non solo in difesa. E vogliamo farla seguendo un metodo partecipato, coinvolgente e aperto. Che, nei fatti, sia il contrario della cultura della chiusura e del silenzio di cui si alimentano le mafie.  
   
 

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